CAPITOLO 169

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Irama resta a dormire nella mia stanza,perché Nicole passa la notte con Mose nell'appartamento di lui. Parliamo e ci baciamo per il resto della serata,finché Irama si addormenta con la testa sulle mie gambe. Sogno un luogo e un tempo in cui potremmo davvero vivere insieme. Mi piacerebbe svegliarmi ogni mattina e trovarlo accanto a me,ma è irrealistico. Sono troppo giovane e le cose stanno andando troppo in fretta.
Il lunedì la sveglia suona con dieci minuti di ritardo,stravolgendomi i programmi dell'intera mattinata. Faccio una doccia e mi trucco in fretta,e sveglio Irama prima di asciugarmi i capelli.
<<Che ore sono?>>,borbotta.
<<Le sei e mezzo. Devo farmi la piega.>>
<<Le sei e mezzo? Devi essere lì alle nove,torna a letto.>>
<<No,devo sistemarmi i capelli e bere il caffè. Devo uscire di qui alle sette e mezzo; in macchina sono tre quarti d'ora.>>
<<E arriveresti tre quarti d'ora in anticipo. Devi uscire alle otto.>> Chiude gli occhi e si gira dall'altra parte. Lo ignoro e accendo il phon; lui si copre la testa con un cuscino. Una volta asciugati i capelli,controllo l'agenda per assicurarmi di non aver dimenticato niente.
<<Vai direttamente a lezione da qui?>> chiedo a Irama mentre mi vesto.
<<Si,probabilmente sì.>> Sorride e scende dal letto. <<Posso usare il tuo spazzolino?>>
<<Bè,se vuoi...ne compro un altro prima di tornare a casa.>> Nessuno mi aveva mai chiesto il permesso di usare il mio spazzolino. Mi figuro di infilarmelo in bocca dopo che lui l'ha usato,ma non è una bella immagine.
<<Ti ripeto che non ce n'è bisogno di uscire prima delle otto: pensa a tutte le cose che potremmo fare con mezz'ora a disposizione.>>,dice. Mi giro a osservare il suo sorriso tentatore e vedo che mi sta squadrando.
Poso lo sguardo sul rigonfiamento dei suoi boxer e immediatamente vengo perversa dal calore in tutto il corpo. Le mie dita si fermano sul bottone centrale della camicetta quando lui attraversa pigramente la piccola stanza e si ferma dietro di me. Gli chiedo a gesti di allacciarmi la gonna e lui lo fa,ma sfiorandomi la pelle nuda con le dita.
<<Devo avere il tempo di prendere un caffè>>,dico trafelata. <<E se c'è traffico? Un incidente? Potrei forare una gomma o finire la benzina. Potrei sbagliare strada,o non trovare parcheggio. E se devo parcheggiare lontano e camminare? Resterò senza fiato e avrò bisogno di qualche minuto per...>>
<<Devi calmarti,piccola. Sei un fascio di nervi.>> Mi soffia sull'orecchio. Lo guardò nello specchio: è così perfetto quand'è appena sveglio...la faccia assonnata gli dà un'aria più serena.
<<Non so cosa farci: questo stage è importantissimo per me. Non posso rischiare di combinare guai.>> I pensieri mi frullano in testa. Da domani in poi starò meglio,appena avrò capito cosa aspettarmi e avrò pianificato la settimana di conseguenza.
<<Non ti conviene presentarti così nervosa; ti mangeranno viva.>> Mi posa una fila di baci sul collo.
<<Me la caverò>>,rispondo,ma più che una certezza è una speranza. Il suo fiato caldo sul collo mi fa venire la pelle d'oca.
<<Prima lascia che ti faccia rilassare.>> La sua voce è bassa e seducente,ancora assonnata.
Mi fa scorrere le dita sulla clavicola e scende sul petto. I nostri sguardi si incontrano allo specchio e io mi arrendo con un sospiro: <<Cinque minuti?>> Una domanda che è quasi una supplica.
<<Mi basteranno.>>
Inizio a girarmi,ma lui mi ferma. <<No,voglio che guardi>>,mi bisbiglia sornione all'orecchio. Avverto tra le gambe una pulsazione che ormai conosco bene. Lui mi scosta i capelli sopra la spalla e si spinge contro di me. Fa scorrere la mano fino sull'orlo della gonna.
<<Almeno oggi non hai messo i collant. Devo ammettere che mi piace questa gonna.>> Me la tira su fino alla vita. <<Sopratutto quand'è in questa posizione.>>
Tengo gli occhi incollati alle sue mani nello specchio e mi viene il batticuore. Le sue dita un po' fredde si infilano nelle mie mutandine: il contatto mi fa sobbalzare e lui ridacchia sul collo. Con l'altra mano mi cinge il torace per tenermi ferma. Mi sento così esposta,ma così eccitata allo stesso tempo. Osservarlo mentre mi tocca mi porta la mente in posti che non credevo esistessero. Continua a muovere le dita lentamente dentro di me e mi bacia piano sul collo. <<Guarda quanto sei bella>>,mi sussurra sulla pelle. Mi vedo allo specchio e quasi non mi riconosco. Ho le guance rosse,lo sguardo perso. Con la gonna tirata sui fianchi e le dita di Irama che si muovono dentro di me,ho un aspetto diverso...sexy. Mi si chiudono gli occhi e sento una stretta nella pancia. Irama continua il suo assalto lento e meraviglioso. Mi mordo il labbro per soffocare un gemito.
<<Apri gli occhi>>,mi dice. Lo guardò di nuovo e basta quello a farmi oltrepassare il limite: Irama dietro di me,che mi abbraccia,che mi osserva sciogliermi sotto il suo tocco. Poso la testa sulla sua spalla e iniziano a tremarmi le gambe.
<<Ecco,così piccola>>,mormora lui,e mi stringe più forte mentre mi si annebbia la vista e mugolò il suo nome.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin