CAPITOLO 180

1.8K 37 12
                                    


Sono quasi le quattro del mattino quando ci stendiamo di nuovo sul letto,dopo la doccia.
<<Devo alzarmi tra un ora>>,mi lamento.
<<Potresti dormire fino alle sette e mezzo e arriveresti comunque in orario.>>
Arrivare trafelata al lavoro non mi sembra una buona idea,ma effettivamente ho bisogno di dormire. Per fortuna ho fatto quel sonnellino,perciò si spera che non dormirò in piedi durante il mio primo giorno di lavoro alla Mondadori.
<<Mmm...>> mugolò appoggiata al suo petto.
<<Ti sposto la sveglia>>,dice mentre mi appisolo.

Mi bruciano gli occhi per il poco sonno. Cerco di arricciarmi i capelli,metto un po' di eye-liner marrone sulle palpebre e indosso il vestito rosso nuovo,con la scollatura quadrata che mette in risalto il seno senza essere volgare. L'abito mi arriva poco sopra al ginocchio, e la sottile cintura marrone in vita dà l'illusione che io abbia dedicato più tempo a prepararmi di quanto abbia fatto in realtà. Valuto di mettermi un po' di fard, ma grazie alla notte passata con Irama ho ancora un rossore naturale sulle guance. Infilo le scarpe nuove e mi guardo allo specchio. Il vestito mi sta proprio bene, sono più bella di quanto merito. Mi giro verso Irama,avvolto nella coperta sul mio letto,i piedi penzolano dal bordo,e sorrido. Aspetto l'ultimo minuto per svegliarlo. Vorrei lasciarlo dormire,ma sono egoista e voglio salutarlo con un bacio.
<<Devo andare>>,dico,scuotendolo delicatamente per la spalla.
<<Ti amo>>,bonfonchia lui,sporgendo le labbra per ricevere un bacio senza aprire gli occhi.
<<Vai a lezione?>> gli chiedo subito dopo.
<<No>>,risponde girandosi dall'altra parte.
Gli poso un bacio sulla spalla e vado a prendere la giacca e la borsa. Vorrei tornare a letto con lui,lo vorrei tanto. Forse non sarebbe così male vivere con lui; già ora passiamo insieme quasi tutte le notti. Scaccio il pensiero,perché è una cattiva idea: è troppo presto. Troppo presto.
Ma per tutto il tragitto in macchina non faccio che rifletterci. Sto già scegliendo mentalmente il colore delle tende e l'intonaco dei muri. Quando entro in ascensore alla Mondadori ho già selezionato le tende della doccia e i tappetini del bagno,ma quando arrivo al terzo piano vengo distratta dall'ingresso di un ragazzo in completo blu scuro.
<<Salve>>,dice. Sta per premere il pulsante dell'ultimo piano,ma quando vede che è già acceso si appoggia alla parete.
<<Sei nuova?>> mi chiede. Profuma di sapone e ha gli occhi di un azzurro freddo,in netto contrasto con i capelli scuri.
<<Sono solo una stagista.>>
<<Solo una stagista?>> Ride.
<<Voglio dire,sono una stagista,non una dipendente vera e propria.>> Sono nervosa.
<<Anch'io ho cominciato come stagista,qualche anno fa,e poi mi hanno assunto a tempo pieno. Vai all'Universita degli Studi di Milano?>>
<<Si,anche tu hai studiato li?>>
<<Si,mi sono laureato l'anno scorso. Per fortuna è finita.>> Ridacchia. <<Ti troverai bene qui.>>
<<Grazie,mi piace già.>>
Usciamo dall'ascensore. Mentre sto per svoltare l'angolo,il ragazzo dice: <<Non ho capito come ti chiami>>.
<<Carmen,Carmen Ferreri.>>
Sorride e mi saluta con un cenno della mano. <<Io sono Riccardo,puoi chiamarmi Riki. Piacere di conoscerti,Carmen.>>
Alla reception c'è la stessa segretaria di ieri,e stavolta si presenta: si chiama Lauren. Sorride,mi dà un in bocca al lupo e mi indica un tavolo pieno di roba da mangiare e caffè. La ringrazio,prendo una ciambella e una tazza di caffè e torno nel mio ufficio. Sulla scrivania trovo una pila di fogli con un biglietto di Mr.Rommelli: mi dice di iniziare il mio primo manoscritto e mi augura buona fortuna. Adoro la libertà di questo stage,è un vero colpo di fortuna. Do un morso alla ciambella,stacco il biglietto dal manoscritto e mi metto al lavoro. È scritto molto bene,non riesco a smettere di leggere. Sono arrivata a un terzo del testo quando squilla il telefono sulla scrivania.
<<Pronto?>> dico,e capisco che non ho idea di come devo rispondere al telefono del mio ufficio. Per sembrare un po' più adulta aggiungo: <<Cioè,ufficio di Carmen Ferreri>>. Mi mordo il labbro e sento un risolino dall'altro capo.
<<Miss Ferreri, c'è qui qualcuno che desidera vederla. Lo faccio entrare?>> chiede Lauren.
<<Carmen,mi chiamo Carmen per favore.>> Mi pare inopportuno farmi chiamare Miss Ferreri da una persona molto più esperta è più grande di me.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Where stories live. Discover now