CAPITOLO 20

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Il resto del weekend vola via e riesco a non incrociare Irama. Domenica mattina esco presto per fare shopping,prima che lui arrivi nella stanza,e al mio rientro a quanto pare se n'è già andato. Ripongo i vestiti che ho comprato nella piccola cassettiera,e intanto sento nella testa l'odiosa voce di Irama: Lo sai che stiamo andando ad una festa e non in chiesa,vero?
Sospetto che direbbe la stessa cosa di questi nuovi abiti,ma ho deciso che non andrò più alle feste con Nicole,nè in qualunque luogo dove potrei incontrare lui.
Finalmente arriva il lunedì mattina,il mio primo giorno di lezione,e non potrei essere più preparata. Mi sveglio prestissimo per avere il tempo di fare una doccia senza fretta e senza ragazzi in giro. La camicia bianca e la gonna a pieghe marrone sono perfettamente stirare e pronte da indossare. Sto per uscire-con un quarto d'ora di anticipo,perché non si sa mai-quando sento suonare la sveglia di Nicole. Lei preme il pulsante per posporre l'allarme,ma valuto se non sia il caso di controllare che si alzi. Forse i suoi corsi iniziano più tardi dei miei,o forse ha deciso di non andarci. L'idea di perdere il primo giorno di lezione è impensabile per me:ma lei è al secondo anno,quindi forse ha tutto sotto controllo.
Mi guardo un'ultima volta allo specchio ed esco. Ho fatto bene a studiare la mappa del campus: trovo l'edificio giusto nel giro di venti minuti. Entro nell'aula in cui si tiene il corso di storia per le matricole,ma è deserta. C'è soltanto una persona.
Dato che questa persona ci tiene quanto me ad arrivare in orario,mi siedo accanto a lui. Chissà,forse sarà il mio primo nuovo amico.
<<Dove sono tutti?>>domando, e il suo sorriso mi mette subito a mio agio.
<<Si staranno spingendo per arrivare in orario>>,scherza. Già mi sta simpatico. È proprio quello che stavo pensando anch'io.
<<Mi chiamo Carmen Ferreri.>>
<<Einar Ortiz>>,dice lui con un sorriso adorabile. Ci mettiamo a chiacchierare aspettando che inizi la lezione. Scopro che è iscritto al corso di laurea in letteratura inglese,come me,e ha una ragazza di nome Valentina. Non mi prende in giro quando gli dico che Filippo ha un anno in meno di me. Mentre l'aula inizia a riempirsi,decidiamo di presentarci al professore.
Con il passare delle ore inizio a pentirmi di essermi iscritta a cinque corsi anziché quattro. Corro nell'aula di letteratura italiana,che per fortuna è l'ultima lezione della giornata,e per un pelo non arrivò in ritardo. Con grande sollievo vedo Einar seduto in prima fila accanto a un posto vuoto.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Where stories live. Discover now