CAPITOLO 114

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<<Come...voglio dire...da dove
comincio?>> balbetto. Ho un po' paura,ma voglio farlo.
<<Ti faccio vedere. Ecco...stringilo in mano,come l'altra volta...>> Lo prendo tra le dita. La pelle è molto più liscia di quanto mi aspettassi. So che lo sto esaminando come un campione da laboratorio,ma è tutto così nuovo per me che mi sembra di condurre un esperimento scientifico.
Lo stringo un po' e nuovo lentamente la mano su e giù. <<Così?>> domando. Irama fa lunghi respiri. <<Ora...prendilo in bocca. Non tutto...Bè,se ci riesci...ma il più possibile.>> Prendo fiato e chino la testa. Apro le labbra e lo prendo in bocca,più o meno fino a metà. Irama emette un sibilo e mi posa le mani sulla spalle. Mi tiro leggermente indietro e sento un sapore salato. È già venuto? Ma poi non lo sento più,allora iniziò a muovere la testa su e giù. Un istinto che non sapevo di avere mi dice di accompagnare quel movimento con la lingua.
<<Cazzo. Si,così>>,geme Irama,perciò ripeto il gesto. Mi stringe più forte le spalle e solleva i fianchi per venirmi incontro. Riesco a infilarlo quasi tutto in bocca e alzo lo sguardo sul suo viso. Ha gli occhi rivolti al soffitto. È bellissimo;i muscoli guizzano sotto i tatuaggi. Torno a concentrarmi e succhio più forte.
<<Usa la mano sul...sul resto...>> boccheggia. Obbedisco. Nuovo la mano su e giù sulla metà inferiore mentre continuò a lavorare con la bocca su quella superiore. Gli strappo un altro gemito quando mi risucchio le guance.
<<Cazzo...cazzo. Carmen. Sono...sto per...>> Boccheggia. <<Se non lo vuoi in bocca...ti devi...fermare.>>
Lo guardo negli occhi e continuo. È bellissimo riuscire a fargli perdere il controllo. <<Carmen...guardami...>> Lo sento irrigidirsi. Batto le palpebre in modo seducente,e lui ripete il mio nome più volte,con passione; poi sento una vibrazione in bocca e un liquido caldo e salato mi finisce in gola. Mi viene un conato,mi ritraggo. Il sapore non è disgustoso come temevo,ma non è neppure buono. Le sue mani si spostano dalle mie spalle alle guance. È senza fiato,intorpidito. <<Come...com'è stato?>>
Mi alzo e vado a sedermi sul letto con lui. Mi abbraccia e mi posa la testa sulla spalla. <<Carino>>,rispondo.
Scoppia a ridere. <<Carino?>>
<<Divertente,diciamo. Vederti in quello stato. E il sapore era meglio del previsto>>,confesso. Dovrei sentirmi in imbarazzo,ma non è così.
<<E per te com'è stato?>> chiedo,nervosa.
<<Una sorpresa molto piacevole:non mi era mai piaciuto così tanto.>> Arrossisco. <<Ci scommetto.>> Scoppio a ridere. Gli sono grata Perché cerca di non farmi sentire in imbarazzo per la mia inesperienza. <<Dico davvero. Il fatto che tu sia così...pura mi fa uno strano effetto. E poi,cazzo,quando mi hai guardato in quel modo...>>
<<Okay! Okay!>> lo interrompo agitando le mani. Non voglio rivivere ogni dettaglio della mia prima volta. Lui ridacchia e mi fa sdraiare.
<<Ora ricambio il favore>>,mi mormora all'orecchio. Mi tira giù le mutandine.
<<Vuoi il mio dito o la mia lingua?>> bisbiglia in tono seducente.
<<Entrambi>>,rispondo.
<<Come desideri>>,sorride e china la testa. Mugolò e lo prendo per i capelli: lo faccio spesso,ma a quanto pare gli piace. Inarcò la schiena sul Materasso,e in pochi minuti vengo travolta dalle sensazioni e raggiungo il culmine gridando il suo nome.
Quando i respiri si placano,mi alzo a sedere e traccio con le dita i contorni dei suoi tatuaggi. Mi osserva attentamente ma non mi ferma. Resta sdraiato in silenzio accanto a me,lasciandomi godere quel momento di pace.
<<Nessuna mi aveva mai toccato così>>,mi dice. Vorrei fargli tante domande,ma mi limito a sorridergli e baciarlo sul petto.
<<Resti con me stanotte?>> mi chiede.
<<Non posso: domani è lunedì e abbiamo lezione.>> Voglio restare con lui,ma non di domenica.
Mi guarda implorante. <<Per favore.>>
<<Non ho niente da mettermi domattina.>>
<<Rimettiti i vestiti di oggi. Ti prego,rimani con me. Solo una notte. Ti prometto che arriverai a lezione in tempo.>>
<<Non lo so...>>
<<Anzi,ti farò arrivare un quarto d'ora in anticipo,così avrai il tempo di passare in caffetteria e vedere Einar.>>
<<Come fai a sapere che lo faccio sempre?>> domando sbigottita.
<<Ti tengo d'occhio...Insomma,non di continuo. Ma noto più cose di quante pensi.>> Il mio cuore manca un battito. Mi sto innamorando troppo in fretta.
<<Allora rimango>> gli dico. Poi però alzo la mano per zittirlo e aggiungo: <<A una condizione>>,
<<Quale?>>
<<Che tu torni al corso di letteratura.>>
<<Va bene.>>
Sorrido e lui mi stringe al petto.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Where stories live. Discover now