CAPITOLO 2

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Appena entro nella doccia la tensione nei muscoli inizia a sciogliersi. Me ne sto lì sotto l'acqua calda cercando di calmarmi,e invece ottengo l'effetto opposto:sono così distratta che,quando mi ricordo che devo ancora lavarmi i capelli,resta pochissima acqua calda per depilarmi le gambe.
Mentre mi avvolgo nell'asciugamano,mia madre mi chiama di nuovo. Pur sapendo di farla innervosire ancora di più ,la ignoro e inizio ad asciugarmi i capelli.
So che è agitata per il mio primo giorno università,ma ho pianificato per mesi ogni instante di questa giornata.
Solo una di noi può abbandonarsi al panico,oggi,e non posso essere io: perciò devo attenermi al programma.
Mi tremano le mani mentre mi allaccio il vestito. Non mi piace,ma mia madre ha insistito perché lo mettessi.
Finalmente vinco la mia battaglia con la cerniera e tiro fuori dal fondo dell'armadio il mio maglione preferito.
Una volta vestita,mi sento leggermente più tranquilla,finché noto un piccolo strappo sulla manica del maglione.
Lo butto sul letto e infilo le scarpe,consapevole che mia madre diventa più impaziente ogni secondo che passa.
Il mio ragazzo,Filippo,sarà qui a momenti e verrà con noi al campus. Ha un anno in meno di me,sta per compierne diciotto. È brillante,prende voti alti quanto i miei,e l'anno prossimo si iscriverà anche lui alla mia stessa Università. Vorrei tanto che potesse venire con me già oggi,soprattutto considerato che al college non conosco nessuno,ma gli sono grata di avermi promesso che verrà a trovarmi il più possibile. Ora ho bisogno solo di una compagna di stanza decente;non chiedo altro,ed è l'unica cosa che non dipende da me.

<<Car-me-laaaaaa>>

<<Mamma,sto arrivando. Per favore,smettila di chiamarmi!>> grido scendendo le scale.
Filippo si siede a tavola di fronte a mia madre e guarda l'orologio. Il verde della sua polo s'intona al verde dei suoi occhi e i capelli mori sono pettinati alla perfezione e fissati con un tocco di gel.

<<Ehi,studentessa universitaria>> Sfodera un sorriso perfetto e viene ad abbracciarmi. Ha esagerato con il profumo. Si,a volte ne mette troppo.

<<Ciao>> ricambio il sorriso,cercando di non apparire nervosa,e raccolgo i capelli in una coda di cavallo.

<<Tesoro,se devi pettinarti possiamo aspettare un altro paio di minuti>> dice mia madre a bassa voce.
Vado allo specchio:ha ragione lei. Devo avere i capelli presentabili,almeno oggi,e naturalmente non ha esitato a farmelo notare.
Avrei dovuto arricciarli come piace a lei: un piccolo regalo d'addio.

<<porto le valigie in macchina>> annuncia Filippo,porgendo la mano a mia madre per chiederle le chiavi. Dopo un rapido bacio sulla guancia esce dalla stanza,valigie in mano,seguito da lei.
Il secondo tentativo di pettinarmi va meglio del primo. Do un'ultima spazzolata al vestito grigio. Mentre esco e raggiungo l'auto già caricata con le mie cose,sento le farfalle nello stomaco:per fortuna ho due ore di viaggio per farle sparire. Non ho idea di come sarà l'università,e stranamente l'unica domanda che continua a dominare i miei pensieri è: Mi farò qualche amico?

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora