CAPITOLO 164

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Il vuoto che provo dopo aver riaccompagnato Irama è strano,e mi fa sentire un po' patetica. Dopo il breve tragitto da casa sua al mio dormitorio mi sembrano passate ore. Nicole non è in camera,e per me è un sollievo: ho proprio bisogno di studiare e prepararmi per il mio primo giorno alla Mondadori,domani; devo decidere come vestirmi,cosa portare,cosa dire. Tiro fuori l'agenda e pianifico ogni ora della settimana. Poi passo ai vestiti. Per il primo giorno scelgo la gonna nera nuova,un top rosso e le scarpe nere con i tacchi,non troppo alti ma più alti di come li avrei messi fino a due mesi fa. È un look molto professionale ma femminile. Senza rendermene conto mi domando se a Irama piacerà. Per non pensare a lui mi concentro sullo studio: scrivo tutte le tesine da consegnare per la prossima settimana,e anche qualcuna per la successiva. Irama non mi ha ancora scritto,quindi deduco che non verrà da me stasera. Prendo la borsa ed esco dalla stanza alla ricerca di qualcosa da mangiare. Ricordo di aver visto un ristorante cinese vicino alla piccola biblioteca,ma quando lo raggiungo scopro che è chiuso. Cerco con il telefono il ristorante più vicino e trovo un locale chiamato Road House. Ci vado: è piccolo e sembra fatto interamente di alluminio,ma ho fame e l'idea di dover trovare un altro posto mi fa brontolare lo stomaco ancor di più. In realtà è più un bar che un ristorante,ed è piuttosto affollato,ma fortunatamente trovi un tavolino libero in fondo. Ignoro gli sguardi degli altri clienti,che si staranno domandando cosa ci faccio qui da sola. Io però mangio sempre da sola: non sono una di quelle persone che hanno  bisogno di farsi accompagnare da qualcuno ovunque vadano. Faccio shopping da sola, mangio fuori da sola, e qualche volta sono stata persino al cinema da sola,quando Filippo non poteva venire. Non mi ha mai dato fastidio...fino a oggi,se devo essere sincera. Irama mi manca più del dovuto,e mi impensierisce il fatto che non si sia degnato di scrivermi. Ordino da mangiare e,mentre aspetto,la cameriera mi porta un cocktail rosa con un ombrellino giallo nel bicchiere.
<<Ma non l'ho ordinato>>,le faccio notare. Lei però me lo posa davanti lo stesso.
<<L'ha ordinato lui.>> La cameriera sorride e accenna con il capo il bancone del bar. Spero che si tratti di Irama,ma voltandosi vedo che è Fede. Mi saluta con la mano e con un sorriso abbagliante. Simone va a sedersi accanto a lui al bancone e mi sorride a sua volta.
<<Oh. Grazie>>,dico alla cameriera. A quanto pare tutti i locali intorno all'università lasciano bere alcol ai minorenni,o forse questi ragazzi frequentano solo i bar che lo permettono. La donna mi avvisa che la mia ceba sarà pronta entro pochi minuti e si allontana. Qualche instante dopo Fede e Simone vengono a sedersi al mio tavolo. Spero che Fede non ce l'abbia con me per ciò che è successo venerdì.
<<Sei l'ultima persona che mi aspettavo di vedere in questo posto,tanto più di domenica>>,esordisce Simone.
<<Si,è stato un caso. Volevo mangiare cinese ma era chiuso.>>
<<Hai visto Irama?>> mi domanda Fede con un sorriso, e poi scambia con Simone un'occhiata misteriosa e si gira di nuovo verso di me.
<<No,è un po' che non lo vedo. Voi?>> Dalla mia voce traspare chiaramente il nervosismo.
<<No,non lo vediamo da qualche ora,ma dovrebbe arrivare tra poco>>,risponde Simone.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Where stories live. Discover now