CAPITOLO 38

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La colazione con Filippo e mia madre si trascina con dolorosa lentezza. La mamma continua a parlare della mia notte brava e mi chiede ripetutamente se sono stanca e se ho mal di testa. È vero che ieri sera ho fatto cose molto insolite per me, ma non ho bisogno di sentirmelo ripetere all'infinito. So che lei vuole solo il meglio per me,ma da quando sono all'università mi sembra peggiorata.
<<Dove andiamo a fare shopping?>> chiede Filippo tra un boccone e l'altro di pancake. Vorrei tanto che fosse venuto da solo: mi sarebbe piaciuto passare del tempo con lui. Dobbiamo parlare,devo spiegargli che non può raccontare a mia madre ogni dettaglio della la vita,sopratutto quelli brutti.
<<Potremmo andare al centro commerciale qui vicino. Non conosco ancora bene la zona.>>,dico,tagliando a pezzetti il pane tostato.
<<Hai già pensato a dove vuoi lavorare>> mi chiede Filippo.
<<Non lo so ancora. In una libreria,forse. Mi piacerebbe anche fare uno stage nel mondo dell'editoria.>>
Mia madre sfodera un sorriso orgoglioso.
<<Sarebbe splendido: potresti lavorare lì finché ti laurei,poi ti assumerebbero a tempo pieno.>>
<<Si,sarebbe l'ideale>>,ribatto in tono incolore,ma Filippo coglie il sarcasmo delle mie parole e mi stringe forte la mano sotto il tavolo per farmi capire che è dalla mia parte. La caramella alla menta che imbocco mi ricorda il sapore dei baci di Irama: resto spaesata per un momento. Filippo se ne accorge e mi guarda con aria interrogativa. Devo smetterla di pensare a Irama. Immediatamente. Sorrido a Filippo e gli bacio la mano. Dopo colazione mia madre ci porta in un grande centro commerciale,pieno di gente.
<<Vado da Zara,vi chiamò quando ho finito>>,dice,con mio grande sollievo. Filippo mi prende di nuovo per mano e giriamo per negozi. Mi racconta della partita di calcio di venerdì,in cui ha segnato il gol della vittoria. Lo ascolto con attenzione,mi complimento con lui.
<<Sei molto carino oggi>>,gli dico,e lui sorride mostrando i denti bianchissimi. Oggi indossa un cardigan rosso scuso,pantaloni color cachi e mocassini.
Si,è proprio vero che li porta: ma sono simpatici e si intonano alla sua personalità .
<<Anche tu,Carmen.>> Rabbrividisco: so di avere una pessima cera,ma lui è gentile come sempre. Irama invece mi direbbe la verità. Per togliermelo dalla testa,prendo Filippo per il bavero del cardigan e tento di baciarlo.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Where stories live. Discover now