CAPITOLO 19

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Al risveglio,impiego un momento a ricordare come sono finita in questa stanza. Nicole dorme ancora,russa con la bocca aperta. Decido di aspettare a svegliarla finché non capisco come tornare in dormitorio. Infilo le scarpe,recupero la borsa ed esco. Dovrei bussare alla porta di Irama o cercare Simone? Ma Simone appartiene alla confraternita? Non avrei mai immaginato che Irama potesse far parte di un gruppo sociale organizzato,quindi forse è iscritto anche Simone.
Scavalco un gruppo di ragazzi addormentati in corridoio e scendo le scale.
<<Simone?>> Soltanto in salotto ci sono almeno venticinque persone addormentate. Il pavimento è ingombro di bicchieri rossi e spazzatura: il corridoio del piano di sopra invece era stranamente pulito,ora che ci penso,nonostante la gente per terra. Quando entro in cucina devo proibire a me stessa di mettermi a pulire. Ci vorrà l'intera confraternita e tutto il giorno per rimetterla in sesto. Mi piacerebbe proprio vedere Irama che fa le faccende,penso ridacchiando.
<<Che c'è di tanto buffo?>>
Mi giro e lo vedo che entra in cucina con un sacco della spazzatura in mano. Spazza con un braccio il bancone facendo ricadere nel sacco tutti i bicchieri di plastica.
<<Niente>>,mento. <<Anche Simone abita qui?>> Mi ignora e continua a pulire.
<<Allora,vive qui o no?>> chiedo di nuovo,più impaziente. <<Prima mi rispondi e prima posso andarmene.>>
<<Okay,se la metti così. No,lui non vive qui. Ti pare il tipo da confraternita?>>
<<No,ma neanche tu.>>,ribatto.
Sembra risentirsi. Mi gira intorno per aprire lo sportello accanto a me e tira fuori un rotolo di carta da cucina.
<<Da queste parti passa qualche autobus?>> domando,senza aspettarmi una risposta.
<<Si,a un isolato da qui.>>
Lo seguo attraverso la cucina. <<Potresti dirmi dove?>>
<<Certo:è a un isolato da qui>>,ripete strafottente.
Lo guardò storto ed esco dalla cucina. La gentilezza di ieri sera era chiaramente un episodio isolato,e oggi ha intenzione di recuperare il terreno perduto.
Vado a svegliare Nicole,che apre gli occhi senza porre resistenza e mi sorride. Sono contenta che sia pronta per andarsene da questa confraternita.
<<Irama mi ha detto che c'è una fermata dell'autobus qui vicino>>,le riferisco mentre scendiamo le scale.
<<Niente autobus. Ci faremo dare un passaggio da uno di questi cretini. Scommetto che Irama voleva solo farti arrabbiare>>,e mi posa una mano sulla spalla. Quando entriamo in cucina,Irama sta tirando fuori dal forno alcune lattine di birra. Nicole gli si rivolge in tono autoritario: <<Irama,puoi accompagnarci a casa?Mi scoppia la testa>>.
<<Si,certo; dammi un minuto>>,risponde lui come se aspettasse solo di sentirselo chiedere.

In macchina Nicole canticchia qualsiasi canzone passi alla radio e Irama tira giù tutti i finestrini,ignorando le mie gentil richieste di tenerli chiusi. In silenzio per tutto il tempo,tamburella distrattamente le lunghe dita sul volante. Non che io lo stia osservando,sia chiaro.
<<Passo a trovarti più tardi,Nicole>>,le dice mentre lei scende dalla macchina.
<<Ci vediamo,Carmela>>,aggiunge con un sorrisetto. Gli lancio un'occhiataccia e seguo Nicole nel dormitorio.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Where stories live. Discover now