CAPITOLO 116

945 15 0
                                    




<<Puoi passarmi un asciugamano?>> gli chiedo chiudendo l'acqua. <<O anche due,se ci sono.>> Preferisco usarne uno per i capelli e uno per il corpo. Infila un braccio dietro la tenda per porgermi i due asciugamani. Lo ringrazio e lui borbotta qualcosa che non capisco. Mentre mi asciugo si toglie i jeans e riapre il rubinetto. Non riesco a non fissare il suo corpo nudo mentre scosta la tenda. Più lo vedo così e più mi sembrano belli i suoi tatuaggi. Continuo a fissarlo mentre entra nella doccia e finché richiude la tenda. Ho sbagliato a non fare la doccia con lui:non perché ora fa l'offeso,ma perché mi sarebbe piaciuto.
<<Torno in camera tua>>,gli dico. Tanto mi ignora già.
Apre la tenda di schianto,facendo cigolare gli anelli sul bastone.
<<No che non ci torni.>>
<<Ehi,che problema hai?>>
<<Nessuno,ma non puoi tornare certo in camera da sola. In questa casa abitano trenta ragazzi,perciò non puoi gironzolare in corridoio quando ti pare.>>
<<No,c'è un altro motivo: mi tieni il muso da quando ti ho detto che non volevo fare la doccia insieme.>>
<<Non è vero.>>
<<Dimmi perché,oppure esco dal bagno vestita solo con questo asciugamano>>,lo miccio,ben sapendo che non lo farei mai. Lui stringe gli occhi e tende un braccio per fermarmi,gocciolando acqua sul pavimento.
<<Non mi piace sentirmi dire di no.>> Parla a voce bassa,ma in tono molto meno irritato rispetto a pochi istanti fa.
Immagino che Irama non senta quasi mai la parola "no" dalle labbra di una ragazza. Dovrei rispondergli che farà meglio ad abituarcisi,ma per la verità finora neanch'io gli ho mai detto di no. Appena mi sfiora con un dito faccio tutto quello che vuole.
<<Bè,io non sono come le altre ragazze,Irama>> Riecco la gelosia.
Fa un sorrisetto. L'acqua gli scorre sul viso. <<Lo so,Carmen,lo so.>>
Richiude la tenda e finisce di fare la doccia mentre io mi rivesto.
<<Puoi usare i miei vestiti come pigiama>>,mi dice. Lo sento a malapena perché sono troppo concentrata a guardare il suo corpo bagnato. Si asciuga i capelli con un telo bianco,lasciandomi sparati in tutte le direzioni,poi si avvolge l'asciugamano intorno ai fianchi. Gli sta così basso in vita,è davvero sexy. Mi sembra che la temperatura nel bagno si sia alzata di dieci gradi. Si china ad aprire uno sportello,tira fuori una spazzola e me la mette in mano.
<<Andiamo>>,fa poi. Mi sforzo di scacciare i pensieri spinti ed esco con lui in corridoio. Girando l'angolo,per poco vado a sbattere contro un ragazzo. Alzo gli occhi sul suo viso e rimango raggelata.
<<Ehi,non ti vedevo da un po'>>,fa lui,e a me viene la nausea. <<Irama>>,chiamo con voce stridula,e lui si gira: ci mette solo un istante a ricordare che è lo stesso tipo che ci aveva provato con me l'altra volta.
<<Sta lontano da lei,Luca>>,sbotta. Luca impallidisce: evidentemente non aveva visto che c'era Irama dietro di me. Peggio per lui.
<<Scusa,Plume>>,dice,e se ne va.
<<Grazie>>,sussurro a Irama.
Lui mi prende per mano e apre la porta della sua stanza. <<Dovrei prenderlo a calci in culo,vero?>> chiede mentre mi siedo sul letto.
<<No!>> rispondo subito. Non capisco se dice sul serio,ma non ci tengo a scoprirlo. Lui accende la televisione,apre un cassetto e mi lancia una t-shirt e un paio di boxer. Mi tolgo i jeans e infilo i boxer. Sono così grandi che devo risvoltarli in vita un paio di volte.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Donde viven las historias. Descúbrelo ahora