CAPITOLO 106

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Esamino i vestiti che mi ha portato Irama: una delle sue onnipresenti magliette nere,un paio di pantaloni a fantasia scozzese rossa e grigia e degli enormi calzettoni neri. Rido all'idea di Irama che indossa roba del genere,ma poi capisco che probabilmente vengono dal cassettone degli abiti mai messi. La maglietta profuma di lui:deve averla indossata di recente. È un profumo inebriante,con un sentore di menta: è il mio nuovo profumo preferito al mondo. Mi cambio e scopro che i pantaloni mi stanno grandi ma sono molto comodi. Mi infilo sotto le coperte e guardò il soffitto,ripensando alla giornata. Sto per addormentarmi,e so che sognerò occhi azzurri e magliette nere.
<<No!!>> la voce di Irama mi sveglia di soprassalto. Ho le allucinazioni?
<<Per favore!>> grida di nuovo. Salto giù dal letto ed esco in corridoio. Giro la maniglia della sua stanza.
<<No! Vi prego...>> sta urlando. Agisco di istinto: se qualcuno gli sta facendo del male,non so proprio cosa farò. Cerco a tentoni la lampada e la accendo. Irama è a torso nudo e si dimena in un groviglio di lenzuola. Mi siedo sul letto e poso una mano sulla sua spalla. La pelle è calda,bollente.
<<Irama!>> bisbiglio,cercando di svegliarlo. Gira la testa di lato,si lamenta ma non si sveglia.
<<Irama,svegliati!>> lo chiamò a voce più alta,e lo scuoto più forte. Mi arrampico sul letto e mi siedo a cavalcioni del suo corpo,scuotendolo per le spalle.
Apre gli occhi di colpo: per un instante mi guarda terrorizzato,poi confuso,quindi sollevato. Ha la fronte imperlata di sudore.
<<Carmi>>,boccheggia. Il modo in cui pronuncia il mio nome mi frantuma il cuore  e poi rimette insieme i pezzi. In un istante si divincola da me,libera le mani,me le posa sulla schiena e tira per farmi sdraiare su di lui. Ha il petto sudato,il cuore gli batte all'impazzata. Povero Irama. Gli poso le mani sui fianchi e lui mi accarezza i capelli ripetendo il mio nome senza sosta,come se fossi il suo talismano.
<<Irama,stai bene?>> sussurro.
<<No.>> Ora fa respiri più regolari,ma ancora poco profondi. Non voglio costringerlo a rivelarmi il contenuto del suo incubo. Non gli chiedo se desidera che resti con lui;lo so già. Quando mi alzo per spegnere la lampada,lui si irrigidisce.
<<Volevo spegnere la luce,o la preferisci accesa?>> domando. Quando capisce le mie intenzioni si rilassa e allenta la presa su di me.
<<Spegnila,per favore.>> Al buio mi sdraio di nuovo sul suo petto. Dovrebbe essere una posizione scomoda,invece è confortante per entrambi.
Sentir battere il suo cuore mi infonde una grande calma,più ancora del rumore della pioggia sul tetto. Farei qualsiasi cosa,darei qualsiasi cosa,per poter trascorrere ogni notte con Irama,sdraiata così con lui,stretta tra le sue braccia,con il suo respiro nell'orecchio.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora