CAPITOLO 158

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Perdo la cognizione del tempo,la luce del sole inizia a calare e mi rendo conto che non vedo Irama da diverse ore. Spero che lui e David siano ancora vivi.
<<Penso che per oggi abbiamo fatto abbastanza>> dice Victoria asciugandosi il viso. Siamo entrambe imbrattate di terra.
<<Si sarà meglio che vada a controllare Irama>>,le faccio.
Ride. <<È una grande gioia per tutti noi, e sopratutto per David,che Irama venga più spesso a trovarci. E so che dobbiamo ringraziare te per questa novità. Deduco che voi due abbiate appianato le vostre divergenze...>>
<<Più o meno...direi di sì.>> Faccio un risolino. <<Siamo ancora molto diversi.>> Se solo lei sapesse. Mi rivolge un sorriso comprensivo. <<Bè,a volte è proprio quello che ci vuole. Una persona diversa da noi. È uno stimolo che ci mette in difficoltà,e questo fa bene.>>
<<Bè,lui mi mette in difficoltà di sicuro.>>
Ridiamo entrambe. Victoria mi abbraccia.
<<Cara ragazza,ci hai aiutato più di quanto immagini.>>
Sento le lacrime salirmi agli occhi. <<Spero non le dispiaccia se ho dormito qui. Irama mi ha chiesto di fermarmi anche stasera.>>,le dico senza guardarla.
<<Certo che non mi dispiace. Siete adulti,e sono sicura che starete attenti.>>
Oddio. Avvampo. <<Noi...Noi non...>> balbetto. Perché sto parlando di questo argomento con la futura matrigna di Irama? Mi vergogno da morire.
<<Oh>> fa lei,altrettanto imbarazzata.
<<Dai,torniamo in casa.>> La seguo,e sulla soglia ci togliamo le scarpe infangate. Vedo Irama seduto sul bordo del divano e David in poltrona. Irama è visibilmente sollevato.
<<Mentre ti lavi preparo la cena>>,mi dice Victoria. Irama si alza e viene verso di me. Sembra contento di non essere più da solo con il padre.
<<Torniamo subito>>,e seguo Irama al piano di sopra.
<<Com'è andata?>> gli chiedo mentre entriamo nella sua stanza. Invece di rispondere,mi prende per la coda dei capelli e mi bacia. Barcolliamo all'indietro,ci appoggiamo alla porta e lui si spinge contro di me. <<Mi sei mancata.>> Mi sento sciogliere.
<<Davvero?>>
<<Davvero. Le ultime ore con mio padre le abbiamo passate in un silenzio di tomba,e poi ci siamo scambiati un paio di frasi ancora più imbarazzate. Ho bisogno di distrarmi.>> Mi lecca il labbro. Mi si mozza il fiato in gola: è diverso. Piacevole,molto eccitante,ma diverso.
Fa scorrere le mani fino al bottone dei miei jeans.
<<Irama,devi farmi una doccia. Sono coperta di fango>>,dico ridendo.
Mi passa la lingua sul collo. <<Mi piaci così,bella sporca.>> Mi sorride.
Ma lo spingo via,prendo la borsa e vado in bagno. Ho il fiatone e sono un po' disorientata,perciò quando tento di chiudere la porta del bagno e non ci riesco,non capisco perché. Poi guardo in basso e vedo lo scarpone di Irama che la tiene aperta.
<<Posso venire con te?>> Sorride e si fa strada nel bagno senza aspettare risposta.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Where stories live. Discover now