CAPITOLO 144

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<<Che buon profumino,tesoro>>,commenta mettendosi il tovagliolo sulle gambe. <<Valentina,diventi più bella ogni volta che ti vedo.>> Le sorride,poi si rivolge a me. <<E Carmen,congratulazioni per lo stage alla Mondadori. Daniele mi ha telefonato per dirmelo. Gli hai fatto un'ottima impressione.>>
<<Grazie ancora di averlo chiamato: è un opportunità eccezionale.>> Sorrido e per un momento cala il silenzio mentre tutto assaggiamo il pollo di Victoria,che è squisito. <<Scusate il ritardo>>,dice una voce dietro di me. La forchetta mi cade sul piatto. <<Irama! Non sapevo che venissi anche tu!>> esclama Victoria,e poi mi guarda. Tengo gli occhi sul piatto,e ho già il batticuore. <<Si,ricordi che ne abbiamo parlato la settimana scorsa,Carmen?>>
Irama mi rivolge uno dei suoi sorrisi minacciosi e viene a sedersi accanto a me. Ma che problema ha? Perché non mi lascia in pace? So che è anche colpa mia,perché gli permetto di ferirmi,ma gli piace davvero giocare al gatto e al topo. Tutti mi guardano,quindi annuisco e riprendo la forchetta. Valentina sembra confusa e Einar preoccupato.
<<Tu devi essere Valeria,giusto?>> la salita Irama.
<<Valentina,a dire il vero>>,lo corregge lei sorridendo.
<<Valeria,Valentina,stessa roba.>>
Gli sferro un calcio sotto al tavolo. Einar lo guarda male,ma Irama non sembra farci caso. David e Victoria si mettono a parlare tra di loro,e Valentina e Einar fanno lo stesso. Io mi concentro sul cibo e cerco di farmi venire in mente una via di fuga. <<Allora come sta andando la vostra serata?>> mi chiede Irama in tono disinvolto. Sa che non voglio fare una scenata davanti agli altri,quindi cerca di stuzzicarmi. <<Bene>>,rispondo a bassa voce. <<Non ti interessa come sta andando la mia?>> ghigna.
<<No>>,mormoro,e mangio un'altra forchettata. <<Carmen,è la tua macchina parcheggiata qui fuori?>> mi domanda David.
<<Ah si,finalmente me ne sono comprata una!>> esclamo con un po' più di entusiasmo del dovuto perché spero di avviare una conversazione,così da non essere costretta a parlare con Irama da sola. <<Quando?>>
<<L'altro giorno>>,rispondo. Sai,il giorno in cui mi hai parlato del brivido della conquista? <<Ah. Dove l'hai presa?>>
<<In una rivendita di macchine usate.>> Valentina e Victoria cercano di nascondere un sorriso. Colgo l'occasione per distogliere l'attenzione da me: <<Valentina,Einar mi ha detto che pensavi di andare a New York per studiare danza classica...>> Lei ci racconta dei suoi progetti di trasferirsi a New York,e Einar sembra davvero felice per lei,nonostante la prospettiva di una relazione a distanza. Quando Valentina finisce di parlare,Einar guarda il telefono e dice: <<Bè,tra poco dobbiamo andare. Il falò non aspetta nessuno>>.
<<Cosa?>> esclama Victoria. <<Almeno portatevi il dolce!>> Einar mi aiuta a preparare un contenitore ermetico.
<<Vieni in macchina con me?>> chiede Irama. Mi guardo intorno perché non ho capito con chi stia parlando.
<<Parlo con te.>>
<<Cosa? No,tu non ci vai.>>
<<Si che ci vado. E non puoi impedirmelo,perciò tanto vale che vieni con me.>> Sorride e cerca di posarmi la mano sulla coscia. <<Ma che
ti prende?>> bisbiglio.
<<Possiamo parlarne fuori?>> fa lui,scoccando un'occhiata al padre.
<<No>>,rispondo a bassa voce. Ogni volta che io e Irama "parliamo",finisco per piangere. Ma lui scatta in piedi e mi prende per mano facendomi alzare.
<<Andiamo un attimo fuori>>,annuncia tirandomi verso la porta di casa. Quando siamo all'esterno,mi libero con uno strattone. <<Smettila di toccarmi!>>
<<Scusa,ma non venivi.>>
<<Perché non volevo.>>
<<Mi dispiace. Per tutto,okay?>> Giocherella con il labbro inferiore,ma evito di guardargli la bocca. Mi soffermo sui suoi occhi,invece,che mi scrutano.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum