CAPITOLO 107

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Mi sveglio sentendolo muoversi sotto di me. Sono ancora sdraiata su di lui,a cavalcioni. Alzo la testa e incontro i suoi occhi di un azzurro intenso. Alla luce del giorno non sono più sicura che lui mi voglia: non riesco a decifrare la sua espressione,però mi lascio assalire dal nervosismo. Mi accingo a scendere da sopra di lui,perché ho il collo indolenzito e devo sgranchirmi le gambe.
<<Buongiorno.>> Il suo sorriso placa le mie paure.
<<Buongiorno.>>
<<Dove vai?>>
<<Mi fa male il collo.>>
Mi fa sdraiare accanto a lui,la mia schiena contro il suo petto,e inizia a massaggiarmi il collo. All'inizio mi fa male,ma poi mi rilasso,chiudo gli occhi e il dolore lentamente svanisce.
<<Grazie>>,mi dice.
<<Di cosa?>>
<<Di...essere venuta da me. E di essere rimasta.>> Arrossisce e distoglie lo sguardo. È imbarazzato. Irama imbarazzato? Non smette mai di sorprendermi.
<<Non c'è bisogno che mi ringrazi. Ne vuoi parlare?>> Spero risponda di sì. Voglio sapere cosa sogna.
<<No>>,fa invece in tono asciutto. Vorrei insistere,ma so cosa succederà se ci provo.
<<Parliamo piuttosto di quanto sei sexy con la mia maglietta>>,mi sussurra all'orecchio. Poi le sue labbra carnose si chiudono intorno al mio lobo e lo tirano con delicatezza. Sono completamente rilassata,sento che sto per riaddormentarmi. Di tutti i suoi sbalzi d'umore,questo non mi dispiace affatto.
<<Irama>>,cinguetto,e lui ridacchia sul mio collo. Posa il pollice sull'elastico dei miei pantaloni. Mi viene il batticuore quando la sua mano scorre sul davanti.
Mi fa sempre lo stesso effetto: nel giro di pochi secondi mi ritrovo con le mutandine bagnate. Con l'altra mano mi stringe il seno e accarezza con il pollice il capezzolo già eretto.
<<Non mi basti mai,Carmen.>> La sua voce è roca,trabocca di desiderio. Posa la mano sul mio pube e mi tira a sé,più vicina possibile. Sento la sua erezione premermi sulla schiena. Appoggio la mano sulla sua e gliela sollevo per girarmi verso di lui. Si rabbuia.
<<Voglio...fare qualcosa per te>>,sussurro,imbarazzata.
Sul suo volto si schiude un sorriso. Mi solleva il mento per costringermi a guardarlo.
<<Cosa vuoi fare?>> mi chiede.
Non lo so di preciso: voglio solo farlo stare bene come lui fa stare bene me. Voglio vederlo perdere il controllo come l'ho perso io,in questa stessa stanza.
<<Non lo so...tu cosa vuoi che faccia?>> Dal mio tono traspare chiaramente la mia inesperienza. Mi prende le mani e le posa sul rigonfiamento dei suoi pantaloni.
<<Voglio davvero quelle labbra carnose avvolte intorno a me.>>
Sobbalzo,ma avverti una vibrazione tra le gambe.
<<Lo vuoi anche tu?>> e mi fissa negli occhi in cerca di una reazione. Annuisco con la gola serrata,lui sorride. Si alza a sedere e fa alzare anche me. Nel mio corpo si fanno battaglia il nervosismo e il desiderio.
Nella stanza si diffonde la suoneria del cellulare: lui sbuffa e lo prende dal comodino. Guarda il display e sospira. <<Torno subito>>,dice,ed esce. Torna qualche minuto dopo,ed è di malumore.
<<Victoria sta preparando la colazione. Ha quasi finito.>> Apre il cassetto del comò,tira fuori una maglietta e se la infila senza guardarmi.
<<Va bene.>> Mi alzo e vado alla porta: devo mettermi un reggiseno prima di vedere i suoi genitori.
<<Ci vediamo di sotto>>,mi dice in tono piatto. Ho un nodo in gola. L'Irama imperscrutabile è quello che mi piace di meno,meno ancora dell'Irama arrabbiato. Chi era al telefono,e perché lo ha reso così scostante? Perché non riesce a restare di buonumore?
Uscendo in corridoio sento il profumo di cornetto e mi brontola lo stomaco.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Where stories live. Discover now