L'ora del tè-L'uso scorretto potrebbe essere nocivo: parte seconda

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Bentornati, cari lettori! Sono davvero occupata con i mille esami che sto preparando, ma questi minuti sono tutti vostri, vi ho promesso la seconda parte di quest'infinita lista di usi scorretti ed eccola qui. Già, perché mi intristisce il fatto che alcuni autori considerino Wattpad più un rischio che una risorsa, ecco mi sento un po' il suo avvocato in questi casi.

Dunque, abbiamo parlato di quei lettori di cui proprio non condividiamo le scelte, anzi, che a volte sfidano seriamente i nostri nervi. Ebbene, non è tutto. Qui ciascuno ha la possibilità di scrivere e condividere quelle storie in cui la nostra mente si imbatte, per caso o dopo lunghe ricerche, il che è senza dubbio un enorme vantaggio di questa piattaforma, era davvero qualcosa che mancava prima dell'esistenza di Wattpad. Tuttavia, non sarò la prima che scuote la testa dopo aver constatato determinati comportamenti, alcuni dei quali ho precedentemente riportato nel decalogo dell'aspirante scrittore.

Ebbene, da dove partire? Credo che innanzitutto dovremmo fare una riflessione su che cosa spinga uno "scrittore", anche se nemmeno io mi considero tale, a pubblicare qualcosa di suo, si spera, su questo mondo virtuale. E qui incontriamo già i primi problemi, diciamo che potremmo dividere la popolazione degli scrittori in due grandi categorie: chi scrive per sognare e per far sognare i lettori, regalando loro qualcosa di speciale, e chi scrive per controllare ossessivamente la crescita del numero di visualizzazioni della sua storia. Ecco, è in quest'ultimo caso che ne vediamo davvero delle belle, tanto che arriviamo persino a coloro che, per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, in nome di un indiscutibile principio di economia di tempo ed energie, nemmeno si spreca ad inventarsela la storia. Perché non fare un copia incolla da qualcosa di particolarmente famoso? Si può anche copiare un libro già pubblicato da altri, dobbiamo in qualche modo riportare in vita la professione degli amanuensi, non credete? All'interno di questa categoria c'è poi anche chi si impegna, dobbiamo riconoscerlo, e fa un collage di più storie, prendendo un po' di qua e un po' di là. Ecco, è meglio che io non incontri qualcuno di questi individui, perché la mia faticosamente costruita pazienza potrebbe svanire tutto d'un tratto. Non è finita qui, ahinoi, perché non si tratta solo di un collage o di un copia incolla, ma anche di una rielaborazione, talvolta, applicando i consueti topoi di questa letteratura. Accidenti a questi arcaismi classicheggianti, dicesi topos letterario un'immagine ricorrente, solitamente di livello più alto rispetto a quelle che si stanno dipingendo ora nella mia mente. Ma ci credete che ricevo messaggi del tipo "Le storie sui coinquilini le fanno tutti ormai, mi daresti un suggerimento?" un momento, calmiamoci, respiriamo. Io dovrei dirti di cosa scrivere perché la "cosa sui coinquilini la fanno tutti?" intendiamoci, amica. Perché diamine scrivi, allora? Una storia parte da una nostra idea, da qualcosa che abbiamo da dire, non è un compito a casa da eseguire per forza il che implica la ricerca disperata di qualcuno da cui copiare. Scrivi per te stesso prima di tutto, perché c'è qualcosa che preme nella tua anima per uscire ed è questo il punto essenziale, che viene addirittura prima di una buona forma e di un italiano decente, perché questi si possono sistemare, ma lo "scrivere del nulla alla ricerca di popolarità" no, decisamente.

In secondo luogo, ci sono autori "a caccia di consigli", il che parrebbe essere qualcosa di nobile e ammirevole. Già, se i consigli venissero perlomeno presi in considerazione, perché se mi scrivi "mi daresti qualche consiglio per migliorare" e io ti suggerisco di rivedere alcuni concetti grammaticali che ho trattato nelle "pillole d'ortografia", al che mi rispondi "grazie lo stesso", qualcosa non mi quadra. Nelle rare occasioni in cui ho un po' di tempo libero aiuto molto volentieri le ragazze che mi pongono questo genere di domande, mi impegno anche parecchio, evidenziando gli aspetti che, secondo la mia discutibilissima opinione, sono da rivedere. Cosa fanno? Cancellano il commento. No, dico, cancellano il mio commento chilometrico frutto di una lettura attenta per la quale ho impiegato almeno una ventina di minuti. Ma davvero? Perché accidenti mi chiedi un consiglio, allora? La questione è che ci vorrebbe sempre un buon bagno d'umiltà, perché tutti noi dobbiamo crescere, nessuno escluso, non accettare i consigli costruttivi significa dare per scontato che non se ne ha bisogno. Tradotto in altri termini, la tua richiesta era finalizzata ad un mero aumento degli occhietti sotto il titolo del capitolo.

Ecco, questi sono decisamente usi scorretti e nocivi, perché mi fate perdere le staffe. Ok, ricomponiamoci. Vogliamo chiudere in bellezza? Scambi di lettura, dico solo questo. E anche qui potrebbe pare qualcosa di positivo, io do una mano a me e tu mi restituisci il favore, due paia d'occhi sono meglio di uno, possiamo supportarci e consigliarci a vicenda, c'è sempre da imparare abbiamo detto, non è vero? Se è così tanto di cappello, mi capita spesso di chiedere consigli alle mie colleghe Babbers, è un punto a favore del nostro mitico Wattpad. Ahimè, non è lo stesso scopo che ha la maggioranza di coloro che mettono in atto questi loschi traffici di letture, i quali si limitano ad aprire i vari capitoli, lasciare qualche stellina, qualche "bello!", "già", "storia carina" per dimostrare la loro presenza e poi puff, si volatilizzano. Cosa ci hanno guadagnato? Beh, essendo che la cosa è reciproca qualche stellina, qualche decina di occhietti e fine. Non ci siamo.

Wattpad, però, non è solo questo. È vero, ci imbattiamo in chi lo usa scorrettamente, tanto che torno a sostenere la mia teoria della differenziazione tra un "Wattpad bellixximo" e un "Wattpad serio", sarebbe effettivamente la cosa migliore per tutti, i miei nervi compresi. Ma no, cari miei, siamo qui e accettiamo i lati positivi e negativi, battendoci perché questa piattaforma possa davvero essere compresa e utilizzata al massimo del suo potenziale. È quello che ho scelto di fare e ciò in cui tutte noi crediamo e abbiamo il vostro sostegno, no? Che volete di più? Siamo un bel gruppo in fondo, i cavalieri della buona scrittura!

Nella speranza di avervi fatto trascorrere qualche minuto di piacevole lettura, mi auguro di aver risposto chiaramente a coloro che hanno commentato le nostre puntate precedenti con visioni a parer mio eccessivamente pessimistiche, perlomeno a me piace pensarla così. Ovviamente siamo tutte aperte al confronto, quindi aspettiamo i vostri commenti e le vostre opinioni a riguardo, come in un caffè, anzi un tè letterario virtuale.

A presto e buona Pasqua a tutti!

Martina

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