APPENDICE N.1: D eufoniche, accenti, apostrofi

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C'è un ottimo libro che io uso consultare molto spesso e che ho comprato in almeno due ristampe, ed è il Prontuario dello Scrittore di Franco Forte (edito da Delos Books) che indica molte di queste informazioni e dà consigli mirati su tanti argomenti che per ragioni di tempo e spazio non posso darvi, ma, ci sono due cose che vorrei porre all'attenzione di chi sta leggendo:

a) le D eufoniche

b) gli accenti e gli apostrofi.

La D eufonica è stata oggetto di grandi discussioni sui forum negli scorsi anni ma è ormai accreditato che pur trattandosi di una scelta editoriale piuttosto che di regola grammaticale, è ormai diventata una sorta di spia, di BIP che permette al consulente che sta valutando il vostro testo di comprendere quanto bene abbiate fatto i vostri compiti e quanto dentro alle questioni di editoria e scrittura voi siate. Chi non la usa e non conosce questa regola non fa peccato, ma mostra di non essersi ancora ben "sgrossato" dalle impurità tipiche dell'aspirante scrittore non ancora edotto. Perciò, prestate bene attenzione alla regola qui sotto espressa e iniziate a farne uso. Le D eufoniche sono delle cimici nel vostro testo che vanno tolte con determinazione e caparbietà e che l'assenza delle stesse contribuirà a fare del vostro testo qualcosa di più bello.

Citiamo direttamente dal sito de L'Accademia della Crusca:

" L'uso della D eufonica dovrebbe essere limitato ai casi di incontro
della stessa vocale, quindi nei casi in cui la congiunzione
e la preposizione precedano parole inizianti rispettivamente per E e per A
"

Esempio:
Uso corretto della D Eufonica:

Ed ecco,

Ad andare,

Ad ascoltare

Perché la preposizione che precede inizia con la stessa vocale della parola che segue.

Uso sbagliato della D Eufonica:

Ed ora
Ad una

Perché la preposizione che precede non inizia con la stessa vocale della parola che segue.

Vi starete sicuramente chiedendo se sia davvero il caso di preoccuparsi di una cosa di primo impatto così marginale come la D Eufonica. Vi assicuro che tutti i valutatori di casa editrice che si ritrovino a dover leggere un manoscritto e a saggiarne l'effettiva bontà noteranno questo aspetto e lo segnaleranno. In realtà, è ovvio, se avete scritto il capolavoro del secolo, una D eufonica o meno non sarà decisivo sull'essere o meno pubblicati, ma per arrivare a farsi notare tra le migliaia di manoscritti che una Casa Editrice, piccola o grande che sia, riceve ogni anno, e dimostrare che quel manoscritto è effettivamente un capolavoro, si passa anche attraverso questo tipo di vaglio. Aver "interiorizzato" la regola della D Eufonica e produrre un manoscritto nel quale è utilizzata correttamente la dirà lunga sulla vostra serietà e professionalità di scrittori e sarà un primo ottimo biglietto da visita da presentare a un valutatore

Altra questione da tenere presente sono gli accenti, gli apostrofi, e la punteggiatura.

Tornando alla cassetta degli attrezzi che Stephen King così bene descrive nel suo On Writing, e che ogni scrittore "riempie" come ritiene più opportuno, una vecchia grammatica di quelle che usavamo alle scuole medie sarebbe sempre bene tenerla sulla scrivania. Può risultare utile, non avete idea di quanto, non importa se in grammatica e analisi logica avevate sempre voti altissimi, molte cose si dimenticano con gli anni e vale sempre la pena avere a portata di mano un manuale che ci permetta un rapido ripassino.

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