Intervista all'autore

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Buongiorno Babbers,

la vostra Chicca è tornata! Ho deciso di intervistare una piccola stella nascente, una scrittrice che ha fatto appassionare molti alla sua storia così fuori dalle righe. Ma chi è questa fantomatica scrittrice? Si tratta niente popò di meno di FioreDArgento e il suo libro è Blackvoyant.

Ciao Fiore, grazie per averci concesso questa intervista.

1 - La prima cosa che voglio chiederti è questa, perché hai scelto questo nome e ti andrebbe di dirci il tuo vero nome o preferisci rimanere nell'anonimato?

Mi chiamo Flavia. Ho coniato "Fiore d'Argento" circa tre anni e mezzo fa, quando ancora ignoravo persino che questa piattaforma esistesse. In "Fiore" si cela la mia giovane età in cui alle volte mi sento incastrata. Al tempo in cui mi sono iscritta la mia frustrazione per quanto riguardava questo aspetto era ancora maggiore, tant'è che l'ho nascosta per mesi su Wattpad. "Argento" invece è un monito. Ricorda al mio orgoglio che non devo ritenermi mai "Oro", perché l'unica strada per migliorare è la modestia, e al contempo nutre di sicurezza lo spirito quattordicenne che si annida in me e si desta nelle situazioni meno opportune per seminare incertezza. Nel caso te lo stessi domandando... no, la sintesi non rientra esattamente fra le mie abilità.

2 - Non preoccuparti, è sempre piacevole ascoltare... ops leggere di persone interessanti. Da quanto tempo scrivi e perché?

Scrivo da quando ne ho memoria in tutta onestà, anche se naturalmente i libriccini che creavo alla veneranda età di cinque anni non erano il massimo in quanto a grammatica. Ho sempre nutrito una passione spiccata per le parole. Da piccola adoravo sentir leggere mia madre, che devo ringraziare per aver attribuito sempre importanza alla lettura. Amavo la pagina scritta ancor prima di comprenderla e da allora non ho mai smesso. La scrittura, oltre che una passione, è la strada che mi permette di conoscermi indirettamente, poiché è l'unica comunicazione cui non pongo freni. È strano, ma alle volte le mie storie mi rispecchiano più di quanto io rispecchi me stessa.

3 - Parole molte vere, che condivido pienamente. Tra scrittori ci si intende, eh? A parte gli scherzi, il tuo libro è molto originale. Non è la classica storia fantasy, ma è tutto ben costruito. Cosa ti ha spinto a scrivere Blackvoyant? È stato una scelta mossa dall'istinto e l'ispirazione improvvisa o è una storia studiata?

Vorrei lanciarmi in un racconto romantico riguardo a come il sole estivo mi abbia intontito e io abbia vagato per la spiaggia alla cieca, alla ricerca della trama perfetta, e abbia inciso la prima bozza sul suolo bollente...

Peccato che fosse inverno. Non è una storia molto emozionante, a dire il vero. Durante una lezione di Scienze sull'espansione dell'universo, dato che da ottima studentessa quale sono non ascoltavo con molta attenzione, ho iniziato a riflettere sul concetto di Nulla. Al termine dell'ora, ho realizzato in primo luogo che non esiste luogo migliore di un'aula per filosofeggiare mentalmente, e in secondo luogo che l'espansione dell'universo era più interessante di quanto credessi. Da quel momento ho cominciato a tessere una vaga idea di trama e i personaggi hanno preso forma. Agli esordi W avrebbe dovuto essere la protagonista, infatti lei è nata prima di A. Quindi la definirei una storia studiata, ma neanche troppo, dato che la trama è cresciuta e cambiata da quando ho scritto il prologo.

4 - Pensi che una volta terminato Blackvoyant potresti dare vita a un'altra storia?

Certamente. Non posso ritirarmi già a quattordici anni, no? Ho qualche idea, qualche titolo, ma scarto molto prima di iniziare la stesura di una storia. Prima di Blackvoyant, ho cestinato i progetti per una trilogia, di cui nessuno ha mai letto una riga.

5 - Direi proprio di no, sei giovane e questo non sempre è un male, puoi sperimentare e creare quante storie vuoi.
Vorresti vedere il tuo racconto trasformato in un libro vero?

Sarebbe molto emozionante, ma non mi considero degna di una pubblicazione. Sono giovane, ho ancora molto da imparare, e un traguardo simile dev'essere dal mio punto di vista il raggiungimento di un'abilità e una maturità che io penso di non possedere attualmente.

6 - In ultimo, una domanda di rito: quali sono i tre consigli in pillola che ti senti di dire d aspiranti scrittori?

Dare consigli è un compito che lascerei a scrittori più in gamba di me. Posso soltanto suggerire di impegnarsi, perché l'impegno è sempre ricompensato, e di leggere, di leggere bene. Riconoscere di poter apprendere dai grandi è un atto di profonda umiltà, che io ritengo propedeutico a qualunque ambizione nel campo della scrittura.

Grazie infinite Flavia per questa bellissima recensione, ti auguro il meglio e chissà che i tuoi sogni non possano realizzarsi. Dopotutto se uno ci crede può fare tutto ;) 

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