Guardians

By Reigan10

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[Completa - in revisione] In seguito alla terribile Guerra Rossa avvenuta dieci anni fa, il Continente centra... More

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Prologo
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Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
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Capitolo 7
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
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Angolo Autore
Capitolo 100
Capitolo 101
Capitolo 102
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Angolo Autore 2
Capitolo 132
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Capitolo 137
Capitolo 138
Capitolo 139
Capitolo 140
Capitolo 141
Capitolo 142
Capitolo 143
Capitolo 144
Capitolo 145
Epilogo
Grazie!

Capitolo 8

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By Reigan10

I quattro amici misero una dedizione enorme nel loro allenamento. All'inizio non fu facile, soprattutto per Alex, a causa dello stress dovuto all'esposizione al Kaika di Taiyo. Ma dopo un paio di settimane cominciavano già a deformare piccoli sassi a mani nude, a resistere a quelle pietre quando venivano lanciate loro addosso, metodo con il quale Dorothy causò un occhio nero ad Alex, e a trovare il maestro Fujiwara con il Vision Kaika quando spariva per non rispettare il suo turno di pulire il dojo.

Quando ormai controllavano l'Armor, l'Hardening e il Vision Kaika almeno a un livello basilare e per pochi minuti erano passati tre mesi. Dopo quattro riuscivano a muoversi liberamente senza disperdere tutta la loro aura e al quinto mese spaccavano i primi sassi a mani nude. Anche il loro rapporto si intensificò insieme ai loro progressi sul controllo del Kaika, e Peter, Alex, Dorothy e Somber si sentivano ancora più affiatati di prima, nonostante i molti litigi quotidiani per le differenze caratteriali.

Taiyo preparava loro sempre pasti abbondanti, poiché al termine di ogni sessione d'addestramento crollavano tutti dalla fatica, e dopo mangiato finivano per addormentarsi in una manciata di secondi. Ciò che più rendeva felice ognuno, però, era la consapevolezza di star migliorando man mano il loro corpo, le capacità di cui disponevano e anche di star maturando attraverso la disciplina che il loro maestro sapeva inculcare con la sua calma innata. La rigidità nei suoi rimproveri non era mai rabbiosa, ma pacata ed empatica.

In questo clima disteso, giunse finalmente il momento in cui gli allievi avrebbero conosciuto le loro peculiari specialità. L'euforia era tangibile nell'aria del giardino curato del dojo.

"Ah... è finalmente il momento di scoprire la nostra specialità, non vedo l'ora!" disse Alex.

"Scommetto che la mia sarà la più fica." affermò, convinto, Peter.

"Come se uno come te potesse essere fico, già sarà tanto se ne avrai una, di specialità." Somber lo punzecchiò con uno sbuffo sprezzante.

"Bastardo, vedrai!"

"E cosa, il tuo fallimento?"

"Siamo arrivati così lontani, non riesco a crederci..." Dorothy era la più emozionata esteriormente, non stava più nella pelle e sentiva un nodo alla gola pensando a com'era stata felice negli ultimi mesi. Non le era mai successo.

Il maestro Fujiwara arrivò nel cortile a passo flemmatico mentre i quattro allievi aspettavano col fiato sospeso.

"Che dire, amici, è stato fantastico passare questi mesi con voi, e devo dire che avete appreso davvero in fretta. Tu, Peter, hai dimostrato una predisposizione naturale per l'Hardening Kaika, mentre Alex è il più equilibrato di tutti: riesce a usare tutti e tre i princìpi di base allo stesso modo, pur non essendo al livello di Peter con l'Hardening. Voi invece, Dorothy e Somber, siete molto predisposti al Vision Kaika, vi tornerà parecchio utile." si complimentò. "Ora, siete pronti a scoprire le vostre specialità?"

"Sì, certo!" esclamarono in coro gli allievi.

"Questo è lo spirito!" ridacchiò Taiyo. "Dunque, dovete sapere che c'è una cerimonia per scoprire le proprie specialità, chiamata Cerimonia della Fioritura."

"Cerimonia... della Fioritura, eh?" mormorò Dorothy, affascinata.

"E cosa sarebbe?" chiese Peter, che era tutto un fremito accanto a lei.

"Ecco, lasciate che vi mostri." Taiyo tirò fuori un sacchetto dal kimono, sfilando quattro semi dal suo interno. "Questi sono semi personali, simboli della vostra specialità. Della vostra fioritura. Li ho conservati solo per voi, e sappiate che ve li siete meritati grazie allo stoicismo con cui avete affrontato i vostri impegni. Dovrete piantarli nel terreno e aspettare fino a domani. Dopodiché, a seconda di ciò che crescerà dalla terra, scoprirete la specialità alla quale appartenete."

"Suona piuttosto personale in effetti..." commentò Peter.

"La trovo una cosa molto poetica." Dorothy era decisamente entusiasta riguardo la cerimonia. "È come se fossimo speciali."

"Rilassati, Goover, lo fanno comunque tutti quello che apprendono il Kaika." rispose Somber, sempre con i piedi per terra.

"G-guarda che lo so! Non puoi essere un po' più delicato per una volta, Somber?"

"Mah..."

"Ok, facciamolo." Anche Alex sembrava determinato, i suoi occhi azzurri brillavano per la soddisfazione che provava.

"Magnifico!" esclamò Taiyo, ironico. "Allora direi che è il momento di scoprire in che modo fiorirete."

I ragazzi piantarono entusiasti i loro semi uno alla volta, poi, per passare il tempo restante fino all'indomani, andarono a festeggiare i loro progressi in un bar a un paio di chilometri dal dojo. Dorothy esagerò con l'alcool e attaccò briga con dei delinquenti del posto. Per fortuna Alex e Peter riuscirono a portarla via prima che usasse su di loro l'Hardening Kaika, con grande delusione di Somber.

Al loro ritorno Dorothy crollò sul tatami, mentre Somber andò fuori a meditare, o almeno così aveva capito Peter. Quest'ultimo e Alex si ritrovarono soli nella stanza da letto mentre la loro compagna dormiva della grossa accanto a loro.

"Sembra incredibile quanto lontano siamo arrivati, amico." iniziò Peter, cullato dall'intimità della notte spezzata solo dal leggero respiro regolare della dormiente Dorothy.

"Già, e pensare che solo un mese fa eravamo sul tetto di Jolly Hall a sognare il futuro. Ora lo stiamo davvero vivendo." mormorò Alex.

"Chi se lo aspettava, eh? Superpoteri..." I due risero insieme, sottovoce.

"Senti..." aggiunse dopo un po' Peter.

"Dimmi."

"Quando all'inizio dell'addestramento hai detto che volevi proteggere i tuoi amici... c'entrava forse con la storia di Connor?" domandò il castano.

"In parte sì. Quella volta io ho protetto te, come tu hai sempre fatto con me. Per una volta sono stato io quello che difendeva, e mi è piaciuto. Sono stato in grado di ripagarti, Peter, per tutte le volte che mi sei stato vicino. D'ora in poi voglio essere anch'io capace di proteggere le persone a me care e con questo potere, il Kaika, sento di poterlo fare davvero." Gli occhi azzurrini di Alex erano sognanti e il suo labbro inferiore un po' tremolante per le forti emozioni che provava mentre pronunciava quelle parole. Si sentiva una persona del tutto nuova rispetto ad appena un mese prima, quando era spaventato praticamente da tutto ciò che era nuovo e non poteva controllare.

"E pensare che mi ero anche sentito in colpa, a quanto pare non sei più un rammollito, eh, Alex?"

"Ma smettila, infame."

Si misero a ridacchiare ancora. Infine, si stesero per dormire, augurandosi a vicenda la buonanotte.

"Non pensavo fossi cresciuto così tanto, Alex." pensò Peter, sorridendo, prima di addormentarsi.

"Svegliatevi! Avanti, dormiglioni, svegliatevi!"

Peter si sentì scuotere fortemente, mentre la voce di Dorothy lo incitava ad alzarsi.

"E vattene, facci dormire un altro po'." si lamentò.

"Brutti scansafatiche, la Fioritura è completa: stiamo per scoprire le nostre specialità. Avanti, alzatevi!" insistette lei.

Alex balzò in piedi dopo aver sentito quelle parole. Peter lo imitò, anche se più pigramente, sbadigliando.

"Dov'è Somber?" chiese.

"Sta aspettando fuori, pare che quel matto sia sempre in piedi all'alba. Avanti, rendetevi presentabili e andiamo." squittì la ragazza.

Peter e Alex si prepararono indossando abiti leggeri, poi uscirono dal dojo per scoprire una volta per tutte a quali specialità appartenessero. Arrivati a destinazione, però, non riuscirono a credere ai loro occhi.

"Sono... davvero piante, allora?" pronunciò Alex.

"Sono bellissime..." aggiunse Dorothy, estasiata.

Persino Somber sgranò gli occhi per la sorpresa.

Davanti a loro, dove il giorno prima avevano piantato i semi, c'erano quattro piante diverse che si ergevano fiere in mezzo al cortile.

"Sono fiorite in una sola notte?" si domandò Peter.

"Ovvio, è l'energia del Kaika in fondo, cosa ti aspettavi?" Era stato il maestro Fujiwara a rispondere. I quattro amici erano così sorpresi da non aver notato la sua figura sorridente lì vicino.

Osservarono meglio le piante: dove Somber aveva piantato il suo seme ora c'era un alberello di frassino. Dove prima c'era il seme di Dorothy era spuntato un luminoso girasole, da quello di Alex un piccolo mandorlo pieno di fiori bianchi, mentre dal seme di Peter era fiorito un cespuglio di agrifoglio, con foglie verdi e bacche di un rosso intenso.

"Scommetto che siete un po' confusi, lasciate che chiarisca." disse il maestro. "Queste splendide piante simboleggiano le specialità a cui siete stati destinati, devo dire che sono piuttosto sorpreso dal risultato. Somber, dal seme che hai piantato è cresciuto un alberello di frassino. In molte leggende il frassino è associato al mito della creazione del mondo, sarà facile per te dedurre che la specialità che ti è stata assegnata è quella del Creation Kaika."

Somber mostrò un'espressione soddisfatta. "Quello che mi aspettavo." affermò. "La capacità di creare oggetti con l'aura, proprio ciò che prediligevo. Non potrei chiedere di meglio."

"Occhio a come usi la tua abilità, amico mio. Col Creation Kaika si producono oggetti sia in modo permanente, sia momentaneo... ti consiglio di non creare oggetti permanenti troppo spesso perché è un processo che consuma molta energia rispetto agli oggetti destinati a svanire." lo ammonì Taiyo.

"Stia tranquillo, maestro. Ho in mente un solo oggetto che vorrei creare in modo permanente al momento." rispose Somber.

"Ottimo! Passiamo al girasole di Dorothy. Dalla somiglianza che i suoi petali hanno con i raggi solari e la sua luminosità avrai capito quale specialità possa rappresentare, giusto, mia cara?"

"Il Release Kaika." dedusse Dorothy senza esitazione, un sorriso luminoso quanto il girasole ad adornarle le gote pallide.

"Bravissima. Il girasole oltre a essere un fiore stupendo, è simbolo di vitalità. Con la sua presenza illumina tutto ciò che gli sta attorno e trasmette un senso di dolcezza. Direi che somiglia molto a te, Dorothy, non trovi?"

Lei arrossì violentemente, senza sapere cosa rispondere. Si sentiva così piena di gioia da voler correre, gridare e ballare in totale libertà, tutto in una volta sola. Voleva vivere momenti come quello mille altre volte, ora che sentiva di essere vicina alla possibilità di possederla, una vita.

Guardando Somber di sottecchi, si accorse che le stava rivolgendo un accenno di sorriso, come se capisse ciò a cui stava pensando, e lo condividesse.

Dorothy sperava solo che non si rivelasse tutto un'illusione da cui presto sarebbe stata strappata via, come un bel sogno durato troppo poco. Una parte dentro di lei non poteva fare a meno di pensarlo.

"Il mandorlo cresciuto dal seme di Alex." continuò dunque il maestro. "Un albero con un significato molto profondo. I fiori di mandorlo sono i primi a fiorire in primavera, e talvolta anche nel tardo inverno. Per questo motivo sono legati a temi come la speranza e la rinascita, il rinnovamento della natura. Questo vuol dire che la tua specialità è l'Alteration Kaika, la manipolazione dell'ambiente intorno a te. Così come il mandorlo però è il primo i cui fiori appassiscono, anche nell'Alteration i cambiamenti che si manifestano nell'ambiente non durano in eterno, dunque utilizza i tuoi poteri con lungimiranza, Alex."

"Certo, maestro. Userò i miei poteri con rispetto e cautela." rispose, convinto, Alex.

Il maestro Taiyo gli rivolse un sorriso caloroso. "E adesso, ultimo ma non per importanza: il tuo agrifoglio, Peter."

"Non sembra proprio rappresentare la possenza del Reinforcement Kaika." ammise il ragazzo.

"Proprio perché non appartieni a quella specialità." gli rivelò il maestro.

"Cosa?! E allora a quale appartengo?"

"Vedi, Peter, è molto raro che cresca un agrifoglio nella Cerimonia della Fioritura. Rappresenta un'unicità, un evento che non capita spesso. L'agrifoglio, con le sue foglie verdi e le sue bacche rosso acceso, è simbolo di un dualismo: le foglie verdi rappresentano l'eternità, mentre le bacche rosse richiamano il sangue e la voglia di combattere. In breve, vuol dire che tu possiedi due specialità."

"Due specialità?" pensò Peter. Era più di quanto osasse sperare. Eppure, uno strano presentimento legato a quella rivelazione scuoteva la sua integrità, non sapeva bene perché. Provava quasi un'immotivata nostalgia, come se quel dualismo in lui facesse parte di un vissuto dimenticato. Anche se gli sembrava completamente senza senso come possibilità.

"Da non credere." disse Alex, ammirato. "Sei incredibile come sempre, Pete."

"Guarda che fortunello, attento a non montarti troppo la testa, eh?" lo punzecchiò Dorothy, mentre gli sferrava delle pacche amichevoli sulla spalla.

"Non pensare che non possa farti il culo anche se hai due specialità." proclamò Somber, mentre Peter se ne stava con un sorrisetto da ebete a godersi il momento.

"È fantastico, ma come faccio a sapere quali sono queste due specialità?" domandò, quando si riprese dalla sorpresa.

"Beh, non ti resta che provare a mettere in pratica i tuoi poteri e scoprirlo." gli rispose Taiyo. "E, a proposito di questo, c'è un'ultima importante informazione riguardo il Kaika che dovete sapere."

I ragazzi si ammutolirono per ascoltare: ormai credevano di sapere tutto sul Kaika, ma a quanto pareva c'erano altre novità in serbo per loro.

"Di che si tratta?" Peter non vedeva l'ora di provare i suoi poteri.

"Ebbene, miei cari, dovete sapere che il Kaika come avrete notato è un fenomeno molto personale per ogni individuo. Esso è parte di voi, lo è sempre stato ed è come se sentisse ciò che provate e quello che avete vissuto. Le specialità Kaika si manifestano attraverso gli elementi naturali." rivelò.

"I più comuni sono fuoco, vento, fulmine e acqua, che difatti sono anche quelli che possono rappresentare più facilmente l'animo di una persona. Esistono tuttavia anche abilità uniche più rare, come ad esempio erba, roccia, diamante e così via. Dunque, per manifestare le vostre specialità, utilizzerete gli elementi che sono propri del vostro essere, parte della vostra anima e personalità forgiata dalle esperienze."

I giovani studenti rimasero affascinati da quella spiegazione. Era come se tutto ciò che avevano passato fino a quel momento avesse avuto un senso e uno scopo preciso. Come se il destino li avesse guidati lì per sviluppare il loro vero potenziale.

"Come possiamo fare pratica con i nostri poteri, maestro? Non possiamo mica distruggerle il cortile..." chiese Peter.

"Ho già una soluzione per questo!" Il maestro Fujiwara sfoggiò un sorriso a trentadue denti mentre sventolava un volantino che teneva dentro la manica. Su di esso vi era scritto a caratteri cubitali:

"Torneo della South Arena!

Se vi sentite dei veri combattenti, venite a iscrivervi! Il torneo avrà luogo il giorno 25 febbraio a partire dalle ore 9:30, presso la South Arena di River Town, a Southfield. Premi in denaro fino a diecimila monete d'oro!

Approfittatene finché siete in tempo!"

I quattro compagni fissarono il foglietto, straniti.

"Ma dove l'ha preso il volantino?" chiese Dorothy.

"Stamattina sono passati Takeshi e Saito a portarmelo. Hanno detto che potrebbe essere un buon allenamento per voi marmocchi." rivelò Fujiwara.

"Quei due..." farfugliò Dorothy.

"Ci iscriveremo. È un ottimo modo per mettere in pratica quello che abbiamo imparato. Oggi è il cinque febbraio, fino al ventotto potremo allenarci e migliorare ancora molto." proclamò, convinto, Peter.

"Ha ragione." concordò Alex. "E poi ci farebbero comodo dei soldi, anche se fossero premi di consolazione per posti inferiori al primo."

"Parteciperò, ma lo farò per il primo premio." sentenziò Somber con un mezzo ghigno, sicuro di sé.

"Allora è deciso." annunciò Taiyo, con aria gioviale.

"Tutti alla South Arena!" urlò ognuno in coro.

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