Capitolo 60

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SAGA DI SLUM LAGOON

La ragazza osservava il sole nascente dell'alba che tingeva di giallo chiaro le lievi onde del mare all'orizzonte, i capelli castano scuro che frusciavano nel vento e la divisa nera da marinaio ondeggiante nella brezza mattutina.
Con le mani unite dietro la schiena dritta, si godeva l'inizio di quella che sarebbe stata la sua prima giornata da membro dell'equipaggio di una famosa compagnia di spedizioni, senza distogliere lo sguardo dall'enorme nave in legno ormeggiata vicino alla banchina rocciosa del molo di Gloomport Town.

Era piuttosto bassa e magrolina, con grandi occhi neri e un viso ovale ma allungato, seppure dai tratti gentili, simile a quello di una volpe.

Mentre se ne stava ferma a contemplare l'atmosfera del molo, vide avvicinarsi la figura di un ragazzo con capelli castani come i suoi e occhi giallo chiaro.
Era più alto rispetto a lei, ma comunque bassino per essere un maschio, non superando il metro e settanta.

La ragazza sorrise alla sua vista.

"Sapevo che ti avrei trovata già qui, Foxy." Iniziò il ragazzo.

"Ti ho detto mille volte di non chiamarmi così solo perché somiglio vagamente a una volpe, Rei. Sai, spesso l'uso di soprannomi non è spiritoso per i destinatari come lo è per chi li adopera." Ribatté, con parlantina tagliente, lei.

"Non devi rispondere con arguzia e argomentare a ogni mia affermazione..."

"Eppure l'arguzia è la mia caratteristica principale, nonché il mio punto di forza e il motivo per cui l'agenzia di spedizioni Nagaki mi ha assunta dopo il colloquio. Perché mai dovrei rinunciare a essa, eh?" Affermò di rimando Foxy.

"Continuerò comunque a chiamarti Foxy, mi diverte farti innervosire e vedere come inizi a parlare senza sosta." Disse Rei.

"Odio che tu conosca questo lato di me, seriamente. A ogni modo, sono contenta che ci sia una persona a cui sono affezionata a condividere con me questo giorno."

Rei rise caldamente a quell'affermazione. "Sei proprio strana, lo sai?"

"Per questo sei mio amico, no? Non potresti ignorare le mie peculiarità. Sei completamente rapito dal mio modo di essere, lo so bene." Sogghignò Foxy.

"Sì, come no... comunque sia, è ancora presto per la tua spedizione nel Continente orientale, siamo stati i primi ad arrivare. Ci prendiamo un caffè, che ne dici?" Propose il ragazzo.

"Volentieri." Sorrise con calore l'altra.

Mentre si incamminavano verso una tavola calda vicina, Rei notò d'un tratto qualcosa di strano che riguardava la sua amica.

"Ehi, Foxy."

"Mmh?" Fece lei.

"Hai sempre avuto quelle sfumature verdi nei capelli?" Domandò Rei, dubbioso.

"Sfumature verdi? Che intendi?" Foxy si tastò il crine, come per verificare che fosse tutto a posto.

"Mah, è molto strano... ti sarai sporcata da qualche parte." Ipotizzò il ragazzo.

"Già, probabile. Dai, andiamo: ho proprio voglia di un bel caffè bollente, adesso!" Esclamò Foxy.

"Rei?" Lo chiamò poi, dopo poco.

"Sì?"

"Ti ringrazio per essere venuto." Sussurrò la ragazzina.

Rei sbuffò, voltando il capo di lato, imbarazzato. "Ma figurati... è il minimo."

Foxy sorrise, avvicinandosi e camminando a braccetto con l'amico.
Con le dita sfiorò la targhetta in oro sulla divisa, su cui era inciso il suo vero nome: Mingtian.




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