Capitolo 130

42 7 155
                                    

La polvere spirava nell'aria, sollevandosi dalle zolle marroni chiazzate da sfumature arancio del campo di morte, e avvolgendo come una barriera eterea le due figure erette che si fronteggiavano con orgoglio, lo sguardo dell'uno schermato dalle pupille dell'altro.
Attorno, quasi tutto taceva, persino i guerrieri ormai ridotti a meno della metà rispetto all'inizio degli scontri erano quasi del tutto immobili a osservare i protagonisti della scena, isolati dalla mischia.

Le braccia di Peter erano tese e mostravano tutta la loro tonicità, teneva i pugni stretti e una furia matura, fredda nonostante l'ardore, albergava negli occhi blu scuro, due stelle che emanavano la propria energia rovente direttamente nell'anima del nemico.

Kojiro dal canto suo non pareva minimamente scosso da quella intrusione improvvisa, proprio nel momento di maggiore dominio sul campo da parte sua. Le sopracciglia inarcate denotavano un cruccio ostentato, e la sua espressione appariva ironica come sempre, sebbene in essa si nascondesse una piccola apprensione, forse inconscia.

Dorothy e Alex, così come Larina, feriti com'erano, riuscivano solamente ad ammirare in silente contemplazione la sagoma lucente di Peter brillare come la personificazione stessa della speranza. Era giunto lì per aiutarli in quel momento disperato, nonostante non fosse più un Guardian. Nonostante avesse sofferto per colpa di questi ultimi. L'aveva fatto perché li amava.

Era questo Peter: una persona fedele a sé stessa e a ciò che riteneva importante. Una che avrebbe distrutto ogni minaccia verso la serenità sua e di chi lo circondava. Tanto caldo e amabile, quanto terrificante a seconda del punto di vista.

"Ebbene, tu saresti?" Esordì Kojiro, sogghignante.

In tutta risposta, Peter mosse un passo in avanti e sprigionò un soverchiante Kaika tutto intorno a lui. Il blu elettrico impetuoso si mescolò al grigio del vento in un'energia tempestosa.

D'un tratto, dopo aver accennato un altro passo, una strana distorsione vibrò nell'atmosfera e Peter sparì.

Kojiro spalancò appena le palpebre, stranito. "Cosa..." riuscì a malapena a sussurrare, un attimo prima che il nemico apparisse davanti a lui, e lo tramortisse in pieno volto con un gancio fulmineo che gli deformò la guancia e gli torse il collo.

Lo spadaccino fu scaraventato per vari metri all'indietro, rotolando diverse volte sul terreno, finché non arrestò la caduta piantando a fondo gambe e mani nel suolo. Alzò il viso, e si ritrovò con sgomento Peter di nuovo davanti, come apparso dal nulla. Proprio come faceva lui.

"Questo era per Marcus." Tuonò. "Puoi chiamarmi Nozomu Araumi, se proprio ci tieni a darmi un nome. Ti ricorderà qualcosa, immagino." Affermò il giovane, fissandolo con sprezzo dall'alto, imperioso.

"Araumi?" Pensò Kojiro, mentre faceva leva sul ginocchio per rimettersi in piedi. "Sarà un sopravvissuto? No, i Guardians li sterminarono tutti, non può essere. Ora che ci penso però, quella ragazzina che consegnai a Peste Nera e Kiryuu aveva con sé un bambino quando fuggì. Sarà davvero lui?" L'immagine di Misty, ormai più di quindici anni prima, che stringeva gelosamente al petto quel fagotto gli balzò alla memoria improvvisamente, nitida. In effetti, non si era mai saputo nulla sul suo conto. Era lecito pensare che fosse stato tratto in salvo, sopravvivendo. "Inoltre, poco fa ha davvero usato la mia stessa tecnica? Com'è possibile?"

Kojiro si raddrizzò e fissò con curiosità Peter, la spada penzolante lungo il fianco sinistro. "Quindi, a quanto pare ne è sopravvissuto uno, perfetto. Sarà mio compito porre ufficialmente fine a quella sventurata stirpe." Esibì un sorriso mellifluo, al quale l'altro restò impassibile.

"Andiamo a regolare i conti altrove." Si limitò a ribattere Peter. "Qui saremmo disturbati dal trambusto."

"Per me non c'è problema. Tornare con la tua testa spezzerà definitivamente il morale dei tuoi compagni e dei Guardians, insieme alle loro speranze. Sempre se la battaglia non sarà già conclusa in nostro favore, per allora." Kojiro avanzò di appena qualche passo, poi, senza dare a Peter il tempo di reagire, si materializzò alle sue spalle e provò ad afferrargli la nuca con una mano, ma lui parò con un avambraccio, voltandosi di scatto. Ciononostante, l'obiettivo di Kojiro era un altro. Entrambi infatti sparirono assieme in una distorsione spaziale a sorpresa, verso un luogo lontano, isolato.

GuardiansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora