Capitolo 11

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Connor osservava con sorpresa Lily, la quale era in preda a una vera e propria furia cieca, pronto a difendersi. La distanza che li separava era solo un balzo dagli spalti al ring per la ragazza. Delle guardie però erano giunte di fretta a piazzarsi in mezzo ai due, così come Peter, Alex e Dorothy che cercavano di trattenere Lily.

Somber osservava la scena dal basso, nell'altro lato del ring al di là del muro che lo divideva a metà, stupefatto.

"Calmati, Lily, Marcus è ancora vivo e farti squalificare per vendicarti non risolverà niente!" le urlò Alex.

"Lasciami!" gridò Lily.

"Devi restare calma e continuare, così potrete realizzare il vostro sogno. Non volete aprire quell'agenzia investigativa? Non vuoi che si avveri?" intervenne Peter, grave in volto.

Lily fu scossa da quelle parole. Ebbe un sussulto e tornò di getto in sé. I capelli le si abbassarono tutti in una volta e rimase lì in ginocchio, tremante di rabbia residua e zuppa d'acqua. Le guardie andarono così a soccorrere i feriti e portarono Marcus in infermeria con una barella, mentre Peter e Alex aiutavano la giovane ad alzarsi e la portavano all'interno dell'arena per asciugarsi. Dorothy girò lo sguardo verso Connor e lo vide allontanarsi con calma dall'arena, come se nulla fosse successo.

Avrebbe potuto attaccare Lily sfruttando le aperture dovute alla sua rabbia nell'arco di tempo prima dell'arrivo delle guardie, eppure non aveva mosso un dito. Si era limitato a fissarla, stupito e immobile, come se fosse restìo a combattere con lei, ma il perché Dorothy non riusciva a immaginarlo. L'unica cosa che era stata capace di capire era che quell'uomo aveva degli ideali, seppur contorti.

La ragazza rivolse un'ultima occhiata all'arena devastata dagli ultimi scontri, al muro leggermente rovinato che la divideva, poi seguì Peter e Alex all'interno.

Mentre i preliminari del torneo continuavano, i quattro compagni aspettavano dentro l'arena insieme a Lily novità sulle condizioni di Marcus. Erano nell'ala est dell'edificio adiacente alla sala dei sorteggi, area dedicata alle cure mediche per i feriti causati dal torneo.

Lily aveva un asciugamano avvolto intorno al corpo e aspettava seduta sui sedili in pelle rossa della sala d'aspetto, le braccia avvolte attorno alle ginocchia. Era scossa dai brividi e mostrava un'espressione atterrita.

"Sono sicuro che andrà tutto bene, Lily. Marcus si riprenderà." provò a rassicurarla Peter.

"Sì, stanne certa, quello è un tipo testardo, non mollerà certo per qualche stupida ferita!" aggiunse Alex.

Lily parve rincuorarsi un po'. "Lui è tutto quello che ho, senza Marcus non saprei cosa fare." bisbigliò appena. "Io non voglio restare di nuovo da sola..." le si spezzò la voce e nascose il viso rigato dalle lacrime tra le gambe.

"Lily..." mormorò Dorothy, avvolgendole un braccio intorno al collo e stringendola a sé in un abbraccio che lei ricambiò subito, continuando a singhiozzare.

Ciò che inquietava i presenti, però, era il fatto che Connor non fosse stato squalificato dopo aver ucciso un concorrente. In effetti, non era scritto da nessuna parte del regolamento che non fosse ammesso, ma l'avevano dato per scontato. L'unica spiegazione che Alex aveva trovato, riguardava il fatto che potesse essere considerata un'uccisione involontaria. Ma era assurdo: chiaramente non corrispondeva alla verità. Che il mercenario avesse corrotto qualcuno all'interno della giuria del torneo per avere carta bianca, o peggio, minacciato?

La sensazione che ci fosse qualcosa di losco celato tra le ombre di quel torneo non voleva abbandonare le viscere del giovane Guardian dalla chioma assolata.

La sensazione che ci fosse qualcosa di losco celato tra le ombre di quel torneo non voleva abbandonare le viscere del giovane Guardian dalla chioma assolata

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