Capitolo 18

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Alex si trovava all'interno dell'edificio, appoggiato alla porta che conduceva verso l'arena, mentre attendeva il momento in cui avrebbe dovuto salirci per affrontare ancora Connor.

Dopo lo scontro tra Dorothy e Somber, terminato con la vittoria di misura da parte di quest'ultimo, l'aveva assalito una forte agitazione. Fino a quel momento aveva pensato di poter rimanere calmo all'eventualità di dover affrontare Connor Gray, ma adesso si rendeva conto che la cosa lo spaventava. In questo torneo si rischiava di morire o rimanere gravemente menomati, come si era notato negli scontri tra Connor e Marcus o tra Peter e Lux. Doveva prestare la massima attenzione.

"Ehi, amico, sei pronto per la grande zuffa?" arrivò Peter alle sue spalle.

"Ci sto lavorando." scherzò lui. "Come stanno Dorothy e Somber?" cambiò in fretta argomento.

"A Dorothy hanno fasciato la spalla slogata e Somber sembra migliorare. La schiena gli fa meno male adesso. Potranno assistere al tuo incontro, credo. Tu, piuttosto, non sarai mica nervoso o impaurito, Alex?"

"Ha capito che stavo evitando l'argomento." pensò Alex. "Ci risiamo, mi ha sempre letto dentro meglio di chiunque altro, non posso tenere qualcosa segreto con lui." Si concesse una breve pausa, respirando profondamente prima di rispondere.

"Non è che abbia proprio paura, mi sento solo agitato, tutto qui. Connor e Lux sono due assassini, è inutile girarci intorno. Lux stava per ucciderti e Connor, sebbene sembra che ci voglia proteggere a modo suo, è comunque molto imprevedibile."

Peter lo guardò con durezza. "Eppure, anche tu sei migliorato, non te ne rendi conto? Sei quello che controlla meglio il Kaika tra noi, possibile che tu sappia solo sottovalutarti? Non riesci a farne a meno?"

Alex lo guardò stupito, senza sapere cosa rispondere.

"Senti." aggiunse Peter. "Libera la mente, non serve a nulla pensare troppo prima di combattere. Piuttosto, fallo mentre combatti. Hai grandi doti e con la tua intelligenza saprai cavartela, credimi, te lo garantisco." concluse con un gran sorriso.

Di nuovo quella sicurezza, quel calore che avrebbe trasmesso coraggio a chiunque.

Alex sospirò. "Non riesco proprio a fare a meno dei tuoi consigli, eh?"

"Per questo ci sono, amico. Ci incoraggiamo a vicenda, noi due." rise Peter, insieme a lui.

Giunse così il momento dell'incontro

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Giunse così il momento dell'incontro. Alex si trovava sul ring di fronte a Connor, il quale gli stava rivolgendo di continuo un sorrisetto malizioso.

"Lo odio." pensò Alex. "Con tutto me stesso. Quanto vorrei dare un pugno su quella sua faccia fastidiosa."

Dorothy, Somber e Peter sedevano tutti sugli spalti per guardarlo combattere, e con loro c'era anche il maestro Fujiwara.

Il ragazzino dalla chioma aurea Ripensò a quello che gli aveva chiesto la compagna, di prometterle di non strafare. Ma quello in realtà era l'unico modo per battere uno come Connor. Dare qualcosa in più, impegnarsi andando oltre i propri limiti. Tuttavia, era in grado di farlo? Di liberarsi dei suoi limiti mentalmente imposti? Alex non lo sapeva con esattezza. Era solo certo che non appena l'incontro fosse iniziato, lui avrebbe subito usato i suoi pieni poteri, senza trattenersi. Voleva provare a sorprendere il nemico con un attacco improvviso e inaspettato.

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