Capitolo 38

95 17 406
                                    

Il ragazzo contemplava la città dalla cima del palazzo, immerso nei suoi pensieri, mentre il piacevole sole di una serena mattinata primaverile illuminava i suoi lunghi e crespi capelli rossi.

Da lassù riusciva a scorgere ogni punto dell'immensa città in cui era nato e cresciuto, quella che amava profondamente. Distingueva i verdi giardini reali ai piedi del palazzo, la zona residenziale più alta, dove soggiornavano i cittadini benestanti, il mercato sempre pieno di gente indaffarata e di movimento. I numerosi distretti periferici in cui viveva il popolo e subito dopo di essi le piccole abitazioni dei contadini al limitare delle mura cittadine, con dei paesi agricoli ancor più distanti all'orizzonte.

Il giovane osservava con sguardo nostalgico la vita quotidiana di Ymir, la sua città natale. Quella che con ogni probabilità presto avrebbe governato da re.

"Ah, eccovi, nobile Yùn!" Il giovane si voltò, riconoscendo la voce di Huô, la sua amica d'infanzia.

"Ti ho già detto che puoi chiamarmi solo Yùn. Ci conosciamo da anni, quando lo imparerai, Huô?" si rivolse a lei sorridendo, felice di vederla. Accanto alla compagna c'era Feng, l'altro suo più caro amico.

"Ma per me voi siete come un re, nobile Yùn!" esclamò Huô.

"E presto lo sarai davvero." aggiunse Feng, allegro.

"Non è ancora stato reso ufficiale, ragazzi..." Yùn tentò di calmarli.

"Ormai lo sanno tutti che è questione di mesi, massimo un anno. Re Min è vecchio e stanco. Sarete il più giovane re della storia di Ymir, siete il migliore, nobile Yùn!" disse Huô.

"Huô ha ragione, è praticamente cosa fatta, Yùn." le fece eco Feng.

L'altro si girò, tornando a guardare la città ai suoi piedi, dal pavimento aureo di lastre rocciose sulla sommità della struttura vertiginosa del suo palazzo. Presto sarebbe davvero stata sotto la sua responsabilità? Cosa si provava a essere re? Quanto sarebbe stato arduo? Si chiedeva se sarebbe stato all'altezza.

Il vecchio sovrano, Min, appariva sempre stanco e provato, seppure si mostrasse sereno a lui ogni volta che ci parlava. Non aveva lasciato eredi, ma Yùn era sempre stato come un figlio per lui, sin da quando il ragazzo aveva perso prematuramente i suoi nobili genitori per un malanno contagioso. Min era un loro caro amico d'infanzia, e l'aveva preso a cuore dopo quel tragico destino che gli era toccato, facendogli praticamente da tutore.

Come suo erede, Yùn avrebbe voluto provare a somigliargli, nella serenità e mitezza che lo caratterizzavano.

"Che c'è? Sei preoccupato?" chiese Feng, mettendogli una mano sulla spalla. I due amici si erano affiancati a lui, e questo lo fece sentire un po' più sicuro.

"No, tranquillo. Se davvero diventerò re, farò del mio meglio anche per voi che credete in me, amici miei."

Huô e Feng gli sorrisero, e i tre compagni continuarono ad ammirare l'orizzonte insieme.

Passarono sei mesi, prima che Min esalasse l'ultimo respiro.

Alla fine Yùn divenne re, come ci si aspettava. Lo stress iniziale era stato anche maggiore di quanto avesse creduto, ma Feng e Huô erano sempre lì con lui, a consigliarlo e rendere la sua nuova vita più leggera, più piacevole.

Erano le sue radici.

Erano il suo faro.

Il giovane sovrano era intento a cercare libri da leggere tra i polverosi scaffali della grande biblioteca del palazzo reale, in uno dei suoi rari momenti liberi. Percepì una presenza alle sue spalle, una che conosceva, ma fece finta di non averla notata. Quando la persona dietro di lui fu a pochi centimetri dal suo collo, sicura di sorprenderlo, lui si voltò di scatto, passandole una mano tra i morbidi capelli viola chiaro. La ragazza ne fu sorpresa e arrossì, guardandolo negli occhi.

GuardiansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora