Capitolo 31

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"Dobbiamo colpirlo stavolta, Somber."

"Cerca di starmi dietro, Goover."

La ragazza sbuffò in risposta al solito atteggiamento arrogante dell'amico. I due compagni si scambiarono il pugno come cenno di intesa, le schiene ammantate dalle chiome di cromature opposte, mentre il loro nemico li aspettava con aria concentrata, impassibile e immobile di fronte a loro nel silenzio tombale della sala d'addestramento.

"Andiamo!" gridò Dorothy, attaccando l'avversario dalla sinistra tramite un balzo felino. L'uomo bloccò un calcio della ragazza con il tricipite e la allontanò con una gomitata, ma nello stesso momento Somber era arrivato dall'altro lato con la sua spada nera in pugno.

Antonio creò e sguainò la lama con velocità incredibile. Somber però riuscì ad abbassarsi appena in tempo, evitando il colpo e tentando di colpire subito dopo il fianco del nemico, che intanto aveva già creato un paletto di legno con l'altra mano per allontanarlo.

Il ragazzo fu scaraventato lontano da lui, centrato al petto.

"Ancora troppo lenti." affermò Antonio, borioso.

Somber sogghignò. "Guarda meglio, idiota."

Il capitano si sorprese nel vedere una catena che gli bloccava la caviglia sinistra. Il giovane spadaccino l'aveva occultata bene per poi avvitarla su di lui al momento giusto. Somber tirò la catena e lo fece schiantare al suolo, ma l'altro riuscì ad atterrare morbido, concentrando l'Armor Kaika e piantando a terra un ginocchio, una mano sul pavimento.

Intanto, Dorothy aveva volato con una traiettoria ad arco fino a planare davanti al nemico, e lo stava puntando con una pistola.

"Prendi questo!" esclamò, sparando un grande raggio di luce verso di lui.

Ci fu un forte impatto, seguito da un boato.

Dorothy assottigliò gli occhi per vedere attraverso la polvere: Antonio era riuscito a contenere il raggio alzando una mano, che appariva solo leggermente bruciacchiata.

"Dannazione..." sussurrò la giovane.

"Ben fatto, ragazzi, mi avete proprio messo in difficoltà stavolta! Siete molto più forti e veloci nei riflessi. Dorothy, la prossima volta spara con entrambe le pistole, non c'è bisogno di trattenersi solo perché sono il tuo insegnante." consigliò Antonio.

"E-ecco... sì, ho capito..." rispose lei, imbarazzata dal fatto che avesse capito che aveva avuto riguardo nei suoi confronti.

"Ma sta' zitto! In realtà stai ringraziando il cielo che non abbia sparato a piena potenza." provocò Somber con un sorrisetto beffardo.

Antonio ridacchiò. "Beh, direi che ormai siete pronti, vi state allenando su resistenza e forza fisica da tre mesi e abbiamo fatto abbastanza progressi."

Le prove dell'ultimo periodo erano state a dir poco frustranti. Il loro maestro li aveva messi di continuo di fronte alla loro debolezza, talvolta mettendoli fuori combattimento in appena pochi secondi. Non era tanto la differenza nel potere a rendere impari quelle battaglie, sebbene fosse notevole anche quella. Piuttosto, era la tecnica, la padronanza e soprattutto la resistenza superiore di Santos a porlo su un piano del tutto diverso. Negli ultimi tempi, tuttavia, la distanza si era attenuata in maniera vertiginosa con velocità impressionante, a testimonianza di quanto il talento innato dei due ragazzi fosse spaventoso, nonché sbalorditivo.

Erano stati tre mesi di fatica, ma anche di serenità. Somber non aveva quasi più visto Mingtian, se non in sporadiche occasioni dove lei lo costringeva a parlare delle sue sensazioni riguardo gli allenamenti e il rapporto con Dorothy. Lui però era restio a rispondere, e la ragazza pareva stranamente più propensa ad accettare la cosa rispetto agli inizi, dove lo spremeva con quell'oratoria accattivante da cui lui stentava a sottrarsi.

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