Capitolo 42

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"E tu chi saresti?"

Peter osservò la donna che aveva rivolto la parola a lui e Alex, che a quanto pareva era alle loro spalle da un po', appoggiata alla staccionata che delimitava i vasti campi di grano dietro di lei.

"Come abbiamo fatto a non accorgerci minimamente della sua presenza?" Rifletté Alex, incredulo.

Era una donna piuttosto esile e più bassa di Peter e Alex. Portava un vestito nero semplice che le ricadeva fino alle ginocchia, e indossava un largo cappello di paglia che celava la maggior parte del suo viso. Nel momento in cui si era rivolta ai due amici, sollevando leggermente il copricapo, aveva scoperto dei profondi e attraenti occhi rosa, con una frangetta nera che le copriva la fronte. I suoi lisci capelli corvini terminavano in una coda di cavallo di media lunghezza.

"Io mi chiamo Mary-Beth. Molto piacere." Esordì.

"Noi siamo Peter e Alex." Rispose Peter, indicando il compagno.

"Purtroppo, sembra che siamo finiti in una zona isolata, per caso sa dirci dove potremmo trovare un incarico da queste parti?" Aggiunse Alex con educazione.

Mary-Beth mantenne il suo sorriso ironico. "Quella ragazza vi ha fregati per bene, eh?" Provocò.

"E tu come lo sai?" Incalzò Peter, abbandonando i toni educati.

"Urlate parecchio, era difficile non ascoltarvi, anche volendo." Il tono della donna era all'apparenza molto freddo, ma con una velata nota sarcastica che faceva alquanto innervosire Peter.

"Beh, scusa tanto. Togliamo subito il disturbo! Chi ci vuole stare in questa terra di nessuno?!"

"Beh, io. Qui c'è casa mia."

"Divertiti, allora!" Peter afferrò Alex per il braccio e iniziò a trascinarlo.

"Peter, aspetta! Ti sembra questo il modo...?"

Ma il comportamento di quella donna aveva urtato non poco l'esuberante ragazzino. Voleva mettere più metri possibili tra loro e quella zona.

"Ehi, aspettate." Li chiamò Mary-Beth.

"Cosa c'è?" Peter ruotò leggermente il viso verso di lei, continuando a darle la schiena.

"Voi siete i nuovi allievi del maestro Fujiwara Taiyo, giusto?"

I due compagni si fermarono di colpo. "Cosa vuoi da noi?" Si limitò a rispondere Alex, facendosi serio tutto a un tratto.

Mary-Beth accennò un ghigno. "Siete nel posto giusto. È qui che troverete il lavoro che ci si aspetta da voi, vi aiuterò io." Rivelò, sorprendendo i ragazzi.

"Che ci si aspetta da noi? Cosa vorrà dire?" Pensò Alex.

"Come sappiamo che non vuoi fregarci anche tu?" Chiese Peter, scettico. Era stufo dopo essere stato ingannato da Russell West e poi da quella Sybil, e così si era fatto più guardingo. "E poi, cosa potrebbe mai offrirci una come te?"

Mary-Beth sbuffò. Poi, chiuse gli occhi e iniziò a emanare una strana energia.

"Questa..." sussurrò Peter.

"Non è... Kaika." Rifletté Alex, colto da un brutto presentimento.

L'atmosfera intorno a Mary-Beth era quasi onirica. Qualcosa di surreale. Persino il venticello che sfiorava il grano tutto attorno a loro si era fermato.

Tutto ciò che li circondava sembrava immobile. Le gambe dei due compagni iniziarono a tremare vistosamente e in maniera incontrollata.

All'improvviso, Mary-Beth spalancò gli occhi in maniera quasi innaturale, con un'espressione terrificante sul viso, fino a poco prima dalle fattezze dolci. Peter e Alex notarono con orrore qualcosa che stava prendendo forma alle spalle della piccola donna, che in quel momento appariva loro come un gigante che sovrastava il paesaggio.

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