Capitolo 54

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I fiochi raggi solari battevano sulla finestra umida per la rugiada del primo mattino. Piccole gocce d'acqua scivolavano sul vetro lentamente, fino a posarsi sul sottile strato di marmo sottostante a esso, creando minuscoli laghetti sopra al davanzale biancastro.

Una ragazzina dai soffici capelli blu osservava con aria distratta e un po' malinconica il cortile all'esterno, in particolare, guardava il grande e vecchio albero che troneggiava su tutto il paesaggio.

Le foglie secche autunnali coprivano il terreno bagnato per la pioggia che era cessata da poco, come fossero una coperta dai colori giallo, arancione e marrone su un letto di terriccio fertile.

"Lily... Lily! Lily, mi stai ascoltando?"

"Eh?" La bambina fu strappata ai suoi pensieri dalla voce della maestra.

"Vuoi venire a risolvere il problema alla lavagna?"

"Certo." Rispose lei, alzandosi e dirigendosi verso l'altra parte dell'aula.

I giorni di Lily a scuola erano sempre i soliti. Essendo un istituto nuovo per lei, non conosceva nessuno e non era riuscita a legare con i nuovi compagni. Da quando si era trasferita insieme ai suoi genitori dal Continente del nord, la vita di Lily si era fatta molto più solitaria, passava le giornate in camera a studiare o a far nulla, e usciva raramente.

Il fatto di essere una Guardian in un paese popolato per la maggior parte da nativi del governo Shihaiken non era certo d'aiuto, spesso veniva guardata con sospetto o evitata, e inoltre lei era già molto timida e riservata di suo.

Era l'intervallo e, come soleva fare, la giovane stava guardando dall'alto della sua aula i bambini giocare a rincorrersi e alla lotta sotto il grande albero.

"Non ti unisci a loro, Lily? Non startene qui sopra a far nulla, prendi un po' d'aria fresca." Le consigliò la maestra, con un'espressione un po' preoccupata.

"D'accordo." Si limitò a rispondere Lily, uscendo dall'aula. "Ma perché non si fa gli affari suoi? Cosa crede, che non voglio giocare con gli altri?" Si lamentò mentre percorreva il corridoio, oltrepassando il portone d'ingresso della scuola e sedendosi sulle scale all'esterno a mangiare il pranzo da sola. "Semplicemente, hanno già creato un loro gruppetto e io non so come inserirmi. Posso davvero andare là come se niente fosse? Mi accetterebbero senza fare storie?"

Mentre questi pensieri colmi di indecisione pervadevano la mente di Lily, suonò la campanella e fu il momento di tornare in classe. Lungo il tragitto incrociò lo sguardo con una bambina di un'altra classe, dai capelli e gli occhi castani, che spesso incontrava, seppur senza scambiarsi mai una parola.

"Anche lei non gioca mai con nessuno." Constatò Lily. "Però dopo la scuola di solito l'ho vista andarsene con delle altre ragazzine."

La ragazza castana le rivolse un piccolo sorriso complice, incuriosendola, per poi voltare l'angolo e sparire alla sua vista.

Lily non diede peso alla cosa.




Finite le lezioni filò dritta a casa, non prima di essersi beccata un'altra occhiata ammiccante da Capelli Castani nel cortile.

Sua madre la accolse calorosamente come sempre, con il suo atteggiamento vivace.

"Bentornata, Liluccia! Che hai fatto a scuola?"

Era praticamente identica a Lily, stesso colore di capelli e stessi occhi, così come la corporatura esile e slanciata, ma il loro carattere era esattamente l'opposto.

Per questo a volte le dava sui nervi.

Dal punto di vista del comportamento aveva certamente preso da suo padre, sempre posato e tranquillo.

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