Capitolo 16

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Tra gli otto partecipanti rimasti non ci fu reazione, Peter non degnò di uno sguardo Lux, così come fece Alex con Connor. Lo stesso valeva per Dorothy e Somber.

Era come se non fosse accaduto nulla di inaspettato, e forse in un certo senso era così, ma nell'aria la tensione si percepiva eccome. Dal viso di Dorothy si capiva benissimo che Somber era uno degli ultimi che volesse sfidare. Dal canto suo, il ragazzo non batté ciglio, ma sicuramente anche a lui la cosa non era andata giù, e lo si poteva intuire dalla postura del suo corpo lievemente incurvata in avanti, a capo chino.

Sul volto di Alex invece si leggeva la determinazione, mista a una certa rassegnazione per l'avversario che gli era capitato. In qualche modo si poteva pensare che fosse destino. Tutti si erano già preparati psicologicamente per gli scontri che li attendevano di lì a poco.

"Andiamo sugli spalti, ragazzi." propose Alex a Dorothy e Somber. "Tra poco è il turno di Peter."

Dorothy acconsentì distrattamente, dirigendosi verso gli ampi gradini grigiastri dell'arena.

Somber invece rifiutò. "Mi dispiace ma fino al nostro incontro è meglio se ci separiamo, Goover."

Lei annuì, comprendendo il motivo dietro la sua decisione. Non voleva che il clima tra loro si distendesse troppo. Il loro scontro sarebbe dovuto essere pieno di agonismo e tensione. E in più, entrambi avevano bisogno di prepararsi mentalmente, senza distrazioni.

Somber si diresse all'interno dell'edificio, probabilmente per andare nel cortile a prendere dell'aria fresca, oppure per meditare un po'.

Alex e Dorothy si sedettero vicini. "Vedrai che con Peter andrà bene, e il tuo incontro con Somber sarà come un allenamento tra voi, niente di più." provò a rassicurarla Alex.

Lei lo guardò, infastidita. "Possibile che tu non riesca a preoccuparti per te stesso? Il tuo avversario è quel mostro di Connor! Ti ha già conciato male una volta!"

"Stavolta è diverso. Mi farò valere." rispose, tranquillo, Alex.

"Ti prego... promettimi di non strafare. Mi fido delle tue capacità, ma ho anche paura." confessò. Se fosse successo qualcosa ad Alex, non sarebbe riuscita nemmeno a scontrarsi con Somber, né a fare alcunché. Il dolore sarebbe stato paralizzante, e non voleva più soffrire come un tempo.

"Io vincerò, Dorothy. E lo farà anche Peter. Abbi fede in noi."

Dorothy lo guardò intensamente con i suoi luminosi occhi dorati. "Sì, va bene." rispose con un sorriso incerto. "Guarda, sta iniziando."

Peter e Lux erano uno di fronte all'altro, pronti allo scontro.

Lux appariva sereno e sicuro di sé, la sua presenza emanava calma e freddezza. Era un avversario terrificante da affrontare, non c'era dubbio, al pari di Connor. Peter d'altra parte ostentava uno sguardo determinato, e non dava segno di essere intimorito. Era sempre stato così, ricordò Alex. Anche quando l'avversario era più forte di lui o erano in tanti, non si scomponeva, trasmettendo sicurezza. Guardandolo, l'amico sentiva il coraggio e la forza scorrere anche dentro di lui, come se ne fosse contagiato. Ora che ci pensava, Dorothy non si era preoccupata così tanto per lui. Sarà stato per quel motivo, per la sua immagine che portava chiunque a fidarsi, a credere nella sua forza.

Alex onestamente non sapeva se Peter avrebbe vinto contro un avversario così più esperto, ma la cosa certa era che solo grazie alla sua presenza si sentiva più fiducioso, in qualsiasi situazione.

"Che il primo incontro dei quarti di finale abbia inizio!" proclamò l'arbitro.

"Vai, Pete." sussurrò Alex.

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