Capitolo 52

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SAGA DELL'AMICA RITROVATA

I ciuffi d'erba ondeggiavano con un ritmo costante immersi nel silenzio delle ore pomeridiane, producendo un sonnolento fruscio che echeggiava nel piccolo spiazzo erboso, prossimo a un vecchio ponte.

Pigri raggi solari illuminavano debolmente il luogo in quella giornata particolarmente calda per gennaio. Accanto al ponte grigio e marrone ricoperto di graffiti, sulla piccola altura che conduceva sotto di esso, una figura femminile se ne stava in piedi a osservare il cielo, mentre i capelli castani svolazzavano allo stesso andamento dei verdi ciuffi sotto le sue scarpe.

La giovane ragazza teneva in mano un foglio di carta, su cui scrisse qualcosa con un pennarello verde.

Poi, piegò il foglietto, formando un aereoplano, e lo lanciò libero nell'aria.

Era un gesto privo di qualsiasi fine, ma lei sentiva dal profondo di volerlo fare e aveva assecondato tale pulsione.

Mentre il piccolo aereoplano volava nell'aria serena sopra la sua testa, la ragazza lo fissava, lasciando scorrere liberi i propri pensieri, come se lo stessero accompagnando nella sua traiettoria.

"Mi sono sempre chiesta qual è il motivo secondo cui idealizziamo il nostro passato..." i suoi occhi castano chiaro seguivano l'aeroplanino di carta svolazzante.
"Perché lo modifichiamo fino a renderlo un'immagine così perfetta e luminosa nella nostra mente, oppure così orribile e buia, nel caso di un vissuto burrascoso?"

Una folata di vento improvvisa trascinò l'oggetto di carta verso l'altra estremità del ponte, facendolo sparire alla vista della ragazza. I capelli le coprirono parte del viso, lasciando libero solamente un occhio.

"I ricordi brillano ancora troppo luminosi nei miei occhi, troppo vividi perché io sia capace di affrontare il presente..."

L'iride si iniettò di sangue, mentre la parte del viso non coperta dai capelli lasciava intravedere appena un'espressione folle. Delle nuvole grigie iniziarono a oscurare il sole, e il vento divenne sempre più forte.

"E allora finisco per smarrirmi, confondendolo con il passato."




L'uomo si passò una mano tra i capelli rosso scuro, mentre era intento a fumarsi una sigaretta in tranquillità, affacciato alla finestra con aria annoiata.

"Oooi, Marcus!" La voce squillante alle sue spalle apparteneva alla ragazza che viveva insieme a lui, nonché sua collega. "Ma quante volte vuoi fumare in un giorno? Guarda che i polmoni diventano neri, e poi come fai a combattere i criminali?!" Lily lo rimproverò, annuendo, convinta di ciò che diceva.

"Ma guarda tu..." mormorò Marcus stancamente. "Senti un po', per chi mi hai preso, ragazza, per Ryo Saeba? Ti ripeto che siamo solo una comunissima agenzia investigativa, niente di più."

"La Sin's Investigations sarà presto sulla bocca di tutti, questo è sicuro! Diventeremo famosi!"

"Se lo dici tu..."

Lily mise il broncio per la risposta poco soddisfacente del suo collega. Osservò la sua ampia schiena ricurva sulla finestra, mentre fumava. Di solito Marcus assumeva quella posizione quando era nervoso o molto pensieroso.

"Probabilmente sta rimuginando sull'incarico di stasera, quello per cui ha chiamato con aria urgente la mia vecchia amica... sarà preoccupato." Rifletté Lily.

Il fatto che si penasse per lei le faceva molto piacere, Marcus era un tipo all'apparenza burbero ma Lily aveva ormai capito com'era fatto. Conosceva la persona sensibile e leale che era in realtà.

"Sarà meglio farlo distrarre un po'." Pensò.

Arricciò le labbra in un sorrisetto ironico, avvicinandosi a lui.

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