Capitolo 20

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Saga di Gloomport Town

"Signore!" Il ragazzo spalancò la porta dell'ufficio, zuppo di sudore per aver salito di corsa le scale fino all'ultimo piano

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"Signore!" Il ragazzo spalancò la porta dell'ufficio, zuppo di sudore per aver salito di corsa le scale fino all'ultimo piano. "Signore, gli ultimi aggiornamenti sulla spedizione." annunciò, ansimante. L'uomo anziano seduto dietro la scrivania di legno lo guardò, divertito.

"Rilassati, Jeff, ne abbiamo già discusso in riunione, questa è solo la concretizzazione di mesi di lavoro, me l'aspettavo."

Il ragazzo sembrò riprendersi alle sue rassicurazioni. "Ha ragione, signore, mi scusi."

"Ti ho detto mille volte di chiamarmi Joshua, ragazzo." lo riprese l'altro.

"Mi sembrerebbe irrispettoso."

"Sciocchezze, non è dai titoli che si definisce il valore di un uomo. Lo sai che non tutti hanno la fortuna di vedere i propri meriti riconosciuti com'è successo a me."

L'altro non sapeva cosa rispondere. Forse era troppo riverente nei suoi confronti, o semplicemente poco arguto.

Joshua Faraday, presidente del governo Guardians, si alzò. Era un uomo anziano, ma pieno di vita e vigore. Alto sul metro e novanta, con capelli e barba lunghi e canuti, incuteva sicuramente un certo rispetto.

In quel momento si trovava nel suo ufficio all'ultimo piano del palazzo sede del governo, un alto edificio situato nella capitale del Continente centrale: New Spring. O Haru, com'era chiamata prima della guerra, durante il governo Shihaiken.

L'interno dell'ufficio era piuttosto asettico: sulla scrivania di Joshua era appoggiata una piantina d'appartamento, in un piccolo vaso di ceramica scolorito. Alle sue spalle, sul fondo della stanza, vi era una grande vetrata che dava direttamente sulla zona centrale della città, colma di grattacieli, le cui strade affollate erano caratterizzate da un continuo viavai di persone e mezzi di trasporto. Le pareti imbiancate da poco facevano contrasto con il pavimento in parquet piuttosto polveroso e, come ciliegina sulla torta, un piccolo tappeto tondo e arancione, in cui puntualmente Jeff inciampava, era posto davanti alla scrivania.

"Su, fa' vedere quel documento." Joshua lo prese con calma dalle mani di Jeff, un ragazzo dall'aria insicura con capelli biondo cenere e grandi occhi celesti. "Ottimo, quindi la Compagnia Santos & co. ha confermato la sua partecipazione, come da programma. Bel lavoro, Jeff. Va' pure a riposarti."

"Ci sarebbe un'altra cosa, signore. Gli addetti al reclutamento hanno stilato la lista della squadra di Guardians professionisti di indole avventurosa che parteciperanno alla spedizione. Pochi ma capaci, con la presenza di giovani prospetti, come aveva chiesto lei."

Joshua stavolta parve sorpreso. "Non me l'aspettavo così presto. Fammi dare un'occhiata."

Lesse ciò che era scritto sulla lista:

"In vista della spedizione organizzata dal governo Guardians, in collaborazione con la Compagnia Santos & Co., con obiettivo l'esplorazione del Continente dell'est, si comunica di seguito la lista di coloro che ne parteciperanno in prima persona:

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