Capitolo 43

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Era mattino inoltrato. Peter e Alex attendevano già da un po' nel cortile fuori la rustica casa della loro maestra, seduti sulla bianca staccionata a godersi l'atmosfera tranquilla di quel luogo. Con la luce chiara e rosata del sole mattutino, i campi sconfinati con le coltivazioni di grano erano uno spettacolo molto piacevole da ammirare e il paesaggio aveva un fascino rurale tutto suo.

I due amici, però, iniziavano a spazientirsi per il forte ritardo di Mary-Beth. "Possibile che quella lì non si sia ancora alzata?" Si lamentò dopo un po' Peter, con aria infastidita.

"Meno male che aveva detto domani in prima mattinata inizieremo l'addestramento, ormai saranno le dieci." Borbottò Alex. Avevano fatto colazione, già che c'erano, preparandola anche per la donna che li aveva ospitati.

Dopo qualche minuto la porta dell'abitazione si spalancò e ne uscì Mary-Beth, ancora tutta insonnolita. "Ragazzi, che sonno!" Esclamò sbadigliando. "Ho fatto le ore piccole ieri, non riuscivo proprio a dormire col baccano che facevate di sopra!" Aggiunse con un tono leggermente di rimprovero.

"Ah, quindi ora è anche colpa nostra?!" Disse, incredulo, Peter.

Mary-Beth non argomentò e invece iniziò a stiracchiarsi al sole tutta compiaciuta. "Comunque vi ringrazio per avermi preparato la colazione, erano anni ormai che nessuno faceva qualcosa per me." Li ringraziò con un sorriso sincero e benevolo.

"Non può dire all'improvviso cose del genere con tale naturalezza, come se niente fosse..." pensò Peter, allibito. Decise che per tutto il tempo che sarebbero rimasti con lei, le avrebbe preparato la colazione ogni mattina.

"Oh, non è niente, figurati. È stato un piacere." Rispose Alex con la sua solita gentilezza.

"Bene, a questo punto direi che possiamo iniziare la prima sessione di addestramento." Proclamò Mary-Beth,  massaggiandosi il piccolo mento e osservandoli con intensità. Il cappello di paglia stavolta ce l'aveva legato dietro al collo, grazie a delle cordicelle leggere.

"Apprenderemo quel potere che ci hai mostrato ieri?" Chiese Peter, impaziente.

"Calma, calma! Non c'è bisogno di andare troppo veloci. Abbiamo almeno due mesi per fare le cose con serenità." Affermò lei.

"Allora cosa faremo per iniziare?" Domandò Alex.

Mary-Beth assunse un'aria pensierosa. "Oggi mi limiterò a spiegarvi in cosa consiste ciò a cui avete assistito, ma per apprenderlo senza reagire come avete fatto ieri dovrete migliorare il vostro controllo sia mentale che fisico. E per riuscirci dovremo lavorare molto sul vostro Kaika. Chiaro?"

"Sì." Risposero con poca convinzione Peter e Alex.

"Ho detto chiaro?!"

I due sussultarono, non aspettandosi quell'atteggiamento intimidatorio tutto d'un tratto. "Sì!" Stavolta gridarono con quanta più sicurezza possibile.

"È spaventosa quando vuole..." rifletté Alex.

"Ottimo. Allora iniziamo con una bella spiegazione." Affermò Mary-Beth. "Ciò che vi ho mostrato ieri è un tipo di potere piuttosto raro e quasi sconosciuto, nonché molto molto pericoloso. Chi sa utilizzarlo lo chiama solitamente Energia Oscura."

"Energia Oscura...?" Ripeté Peter.

"Esatto. Si tratta di un'energia completamente differente dal Kaika a cui siete abituati, in quanto mentre utilizzando il Kaika facciamo ricorso a tutta la materia conosciuta che ci circonda, per quanto riguarda l'Energia Oscura si dice rappresenti circa il settanta per cento della massa-energia non rilevabile presente nell'universo. Alcuni ipotizzano che quest'energia riempia in un certo senso il cosmo e possa essere la causa dell'espansione accelerata dell'universo. Fatto sta che è un elemento piuttosto misterioso, di cui pochissime persone sul pianeta sono a conoscenza e ancor meno sanno farne uso."

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