Capitolo 83

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Oltre la fitta coltre di nebbia che sormontava perennemente la zona paludosa esterna all'enorme tenuta, sede dell'organizzazione criminale dei Vulture, al di là di bassi e contorti arbusti dalle forme magre e scheletriche, tutti i Guardians partecipanti all'assalto si erano riuniti per mettere a punto una strategia d'attacco.

"Ci siamo." Mormorò Takeshi, con volto serio e determinato come mai Peter, Dorothy e Alex l'avevano visto. "Oggi distruggeremo i Vulture."

Peter e Karen, accanto ai loro compagni, osservarono l'altro membro della squadra d'assalto designata da Joshua Faraday in persona: un uomo non molto alto dalla pelle ambrata, con capelli di un verde tenue pieni di ciuffetti ribelli che coprivano parzialmente dei luminosi occhi rosso rubino.
Indossava una divisa a giromaniche nera con un mantello verde che gli ricadeva a cascata dietro la schiena.
Sul suo viso liscio era costantemente disegnato un ghigno crudele.

"Vediamo di fare presto, Isao Takeshi. I miei pugnali hanno sete..." biascicò con voce melliflua.

"Un assassino che ha fretta? Dovresti sapere bene che non è una virtù che ti si addice, Baltasar." Ribatté secco Takeshi, guardandolo in cagnesco.

"Baltasar? Intendi Baltasar Rocha, il capo della Squadra d'Esecuzione Guardian e parte dei quattro leader militari? Sei tu, allora?" Domandò Dorothy, studiandolo da capo a fondo.

"Tre leader, adesso che Goro Konno è stato ucciso. Anche tu però non hai certo bisogno di presentazioni, Dorothy Goover. Una dei pionieri nella spedizione per il Continente orientale, secondo il rapporto di Santos è un miracolo essere tornati vivi da laggiù." Sussurrò Baltasar.

Dorothy non poté evitare di sentirsi interiomente fiera per quelle adulazioni. "Niente di che, su, su..." arrossì. "Sono famosa! Addirittura Baltasar Rocha mi ammira!" Pensò, tutta euforica.

"Però me l'aspettavo più alto, dato che è il più grande assassino che esista..." affermò sottovoce Karen.

"In effetti..." ridacchiò timidamente Alex.

"Questa ragazza già non mi piace." Baltasar assunse un'aria offesa mentre Peter e Takeshi ridevano sotto i baffi.

La lista era ormai al completo. Per l'assalto, il governo aveva selezionato una squadra d'èlite che avrebbe condotto l'operazione in sordina, così da non allarmare l'Esercito Guerrigliero e non dar loro modo di inviare rinforzi a dar manforte ai Vulture.
L'avrebbero chiusa quel giorno stesso, e se qualcuno tra loro fosse morto nell'assalto, sarebbe stato celebrato come un eroe una volta divulgata la notizia della sconfitta avversaria.
In quel modo, nel caso ormai imminente dello scoppio di una guerra civile, i Guardians avrebbero potuto contare su una posizione di vantaggio, grazie all'assenza dei pericolosissimi Vulture sommata a un rinnovato sentimento patriottico all'interno della popolazione del Continente centrale.

"Passiamo in rassegna tutti i partecipanti, per sicurezza. Dopodiché, illustreremo il piano d'attacco per ognuno di noi." Proclamò Saito, i capelli rossi spenti dall'aria bassa e grigiastra della palude, che si infittiva di fronte a loro.

"Come siete fiscali... che noia mortale!" Protestò Baltasar.

"Infatti, fateci passare all'attacco. Io vado in prima linea!" Esclamò Peter, volenteroso di fronteggiare in particolare Peste Nera.
Doveva fargliela pagare per ciò che aveva fatto a Misty.

"Silenzio. E rispondete quando vi chiamo." Tuonò Saito, seguito da uno sbuffo annoiato di Baltasar.
"I tre eroi di Northfield: Peter, Alex e Karen Gazinsky."
I tre risposero all'appello, tutti soddisfatti di essere riconosciuti per la loro impresa.
"Dorothy Goover, della spedizione al Continente orientale."

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