Capitolo 84

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Alex aveva i muscoli tesi per la concentrazione, i suoi occhi azzurri e gelidi erano fissi sull'enorme rivale che lo aveva intercettato nella fitta e scura palude.

Bartolomeu Silva, maestoso nella sua possenza, ricambiava lo sguardo senza lasciar trasparire emozioni, mentre i suoi corti capelli castani frusciavano nel vento tiepido.

La tensione nell'aria era insopportabile, ma Alex riusciva a mantenere la calma. Ormai era abituato ad affrontare nemici di quel calibro, e in particolare proprio Bartolomeu, del quale conosceva il Kaika sabbioso e quanto potesse essere devastante.

"È la terza volta che ci affrontiamo, giusto? Non ti sei ancora stancato di me? Devi volermi proprio bene." Ironizzò il biondino con un mezzo sorriso.

"La differenza è che stavolta sei completamente solo, e non puoi sfuggirmi in alcun modo." Tuonò Bartolomeu, unendo le poderose nocche dei suoi pugni dalla pelle ambrata, in modo da produrre un sonoro schiocco.

"Lo stesso è per te..." tentò di intimorirlo Alex, valutando nel frattempo possibili mosse d'apertura. "Potrei sorprenderlo, innalzando una colonna di ghiaccio, per poi liquefarla: lui ne uscirebbe sicuramente illeso, ma nel mentre avrei tempo per prevedere la sua reazione e preparare una contromossa..." rifletté il ragazzo.

Ma, con sua grande sorpresa, dovette spostarsi agilmente di lato con una giravolta per evitare un pugno di sabbia gigante dell'avversario, il quale era partito all'assalto senza preavviso.

"Dannazione!" Pensò Alex, ringhiando. "Ha capito che il mio punto forte è l'analisi del nemico e mi ha attaccato con impeto... non vuole darmi il tempo di riflettere!"
Il giovane fu costretto a schivare un altro gancio sabbioso di enormi dimensioni, abbassandosi giusto in tempo, per poi bloccare a braccia unite una pedata repentina. Bartolomeu si era del tutto ricoperto di sabbia come suo solito, affrontarlo direttamente risultava difficilissimo.

"E va bene, vediamo che fai se ti bagni!" Esclamò Alex, ricoprendo il pugno di Kaika acquatico e sferrando un diretto dal basso sul suo fianco.
La sabbia però non si inumidì nemmeno, né divenne friabile.

"Inutile." Sbottò Bartolomeu, prima di allontanare uno stupito Alex con un pugno fortissimo in pieno volto.

Il ragazzo rotolò per alcuni metri all'indietro, fino a scontrare la schiena contro un tronco d'albero, con un impatto che gli fece sputare sangue.
Barcollò in avanti nel lurido pantano che lo circondava, tentennando ma rimettendosi in posizione a fatica.

"Non capisco... perché l'acqua non ha avuto il solito effetto su di lui?" Sussurrò a denti stretti.

Bartolomeu lo scrutava coi suoi austeri occhi giallini.
"Ho preparato un rivestimento di sabbia più duro grazie all'Hardening Kaika diverse ore fa, proprio per evitare evenienze come i tuoi poteri dell'acqua. Stavolta non puoi ricorrere a questo giochetto." Affermò, mostrando la sabbia solidissima di un colorito grigiastro che rivestiva le sue braccia.

"Maledetto, non ci voleva. Dovrò ricorrere ad altri metodi." Disse Alex.

"Oggi è il giorno della tua morte, non potrai evitarlo in alcun modo." Sentenziò l'altro.

"Mi spiace, ma non posso proprio morire!" D'un tratto, Alex alzò due dita al cielo con un'espressione molto strana negli occhi, dai tratti esoterici.

"Mmh?" Fece Bartolomeu.

Improvvisamente, intorno a lui apparvero dal nulla tante sfere di un tenue colorito arancione, opache per ciò che si era formato al loro interno.

"Energia oscura: tipo sigillante." Mormorò Alex, i capelli biondi che piovevano sulle sue iridi fredde come fiocchi di neve.
La mano venne chiusa, e in un istante tutte le sfere esplosero per la pressione del ghiaccio rinforzato al loro interno, investendo conpletamente l'area intorno al Vulture della sabbia.

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