Guardians

Av Reigan10

12K 2.1K 31.2K

[Completa - in revisione] In seguito alla terribile Guerra Rossa avvenuta dieci anni fa, il Continente centra... Mer

Premi πŸ†
Mappa
Aesthetic e Bozzetti
Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87
Capitolo 88
Capitolo 89
Capitolo 90
Capitolo 91
Capitolo 92
Capitolo 93
Capitolo 94
Capitolo 95
Capitolo 96
Capitolo 97
Capitolo 98
Capitolo 99
Angolo Autore
Capitolo 100
Capitolo 101
Capitolo 102
Capitolo 103
Capitolo 104
Capitolo 105
Capitolo 106
Capitolo 107
Capitolo 108
Capitolo 109
Capitolo 110
Capitolo 111
Capitolo 112
Capitolo 113
Capitolo 114
Capitolo 115
Capitolo 116
Capitolo 117
Capitolo 118
Capitolo 119
Capitolo 120
Capitolo 121
Capitolo 122
Capitolo 123
Capitolo 124
Capitolo 125
Capitolo 126
Capitolo 127
Capitolo 128
Capitolo 129
Capitolo 130
Capitolo 131
Angolo Autore 2
Capitolo 132
Capitolo 133
Capitolo 134
Capitolo 135
Capitolo 136
Capitolo 137
Capitolo 138
Capitolo 139
Capitolo 140
Capitolo 141
Capitolo 142
Capitolo 143
Capitolo 144
Capitolo 145
Grazie!

Epilogo

34 5 61
Av Reigan10

UN ANNO DOPO

Era il tramonto, e Peter si trovava disteso sul tetto, come spesso faceva, a guardare il cielo e pensare.

Faceva piuttosto caldo, anche per una torrida giornata di fine estate. Le tinte arancioni e oro del cielo via via si scurivano sempre più, mentre gli ultimi residui di luce piovevano sul prato verde e curato del dojo del maestro Fujiwara, donandogli sprazzi di accesa vitalità.

Il luogo che considerava una vera e propria casa, e in cui era cresciuto piantando il seme per diventare l'uomo che era adesso, quel giorno era più bello che mai. Amava quella pace, più di ogni altra cosa. Quel rifugio sicuro, quell'angolo felice nel mondo, lontano dal dolore, dalle guerre, dall'odio.

"Ecco dov'eri, dovevo aspettarmelo da uno sfaticato come te. Sei pronto per stasera? Non sarebbe giusto far aspettare quelle due." Il ragazzo che lo aveva interrotto lo squadrò con quell'aria esasperata che assumeva sempre quando Peter cincischiava, dandosi all'ozio più puro.

Quando non si trattava di azione e adrenalina legate a situazioni mortali era incredibilmente pigro, e questo infastidiva alquanto Alex, soprattutto se avevano impegni da svolgere.

"Vieni sempre a rompere, eh? Ovvio che sono pronto, non farei attendere Lily e la piccola per nulla al mondo!" Affermò con un sorrisetto gaio il ragazzo, fissando l'amico nelle iridi della sua stessa tonalità, ma più chiara, più dolce.

"Ma se sei in canottiera e pantaloncini... per di più ci hai pure dormito, con quelli. E pensare che prima sei andato a comprare il latte vestito così! Sbrigati, dai, anche Dorothy è pronta."

Ma, vedendo lo sguardo un po' assorto del compagno, Alex intuì che nella sua testa albergasse ancora il ricordo degli eventi di un anno prima. Dell'amico che avevano perduto, nella loro ultima avventura.

D'altronde, anche a lui capitava fin troppo spesso di pensarci senza riuscire più a fermarsi. All'ultimo sorriso del ragazzo che era sempre stato fedele ai suoi legami, nonostante tutto.

Somber.

Oppure al calore trasmesso dal volto gioviale e gentile del loro maestro, la cui immagine iniziava a sfocarsi nei suoi ricordi, idealizzati dalla felicità di quel passato appartenente a tanti anni prima.

Fujiwara Taiyo.

Alex si sedette accanto al suo migliore amico da che avesse memoria. Gli assestò un paio di leggere e affettuose pacche dietro la schiena e gli sorrise lievemente, con la sua innata sensibilità.

L'altro si lasciò andare a quel silenzio confortante che si venne a creare tra loro, pregno di tutto ciò che condividevano, le avventure, i sentimenti vissuti anno dopo anno, le amicizie. Le lacrime. Non c'era bisogno di parlare, per rievocare ogni singola cosa. E dimenticare, perdonare, accettare. Rinascere insieme, come sempre.

"Mancano anche a me." Sussurrò alla fine Alex, affondando il mento sulle ginocchia, gli occhi dischiusi e rivolti verso il basso in un sorrisetto malinconico.

Coloro che se n'erano andati: Somber, Taiyo, Karen, Amber e tutte le persone care che avevano perduto negli anni, rivivevano ogni giorno dentro di loro. Rendevano chiaro nelle loro menti che la morte era inevitabile, in qualunque momento e modo arrivasse, ma proprio per questo il valore che attribuivano alla vita, la volontà di renderla bella e piena di ricordi gioiosi e persone speciali era ancor più grande.

Perché alla fine era quello tutto ciò che contava, durante gli anni che talvolta parevano così vuoti, così fragili.

Amare la propria vita era l'unico vero significato dell'esistenza umana.

Un piccolo tonfo alle loro spalle li fece voltare, e il viso impaziente della nuova arrivata in volo ricordò loro di essere in ritardo, le ciocche lisce e candide oscillanti al vento che le incorniciavano i tratti delicati, le iridi auree sormontate da ciglia di neve, la pelle pallida e levigata.

"Ehi, voi due! Cosa ci fate qua sopra a battere la fiacca, eh? Su, diamoci una mossa che Lily ci aspetta per ora di cena." Li esortò, pratica come al solito.

"Dorothy... rilassati un po', c'è un tramonto bellissimo." Alex batté un paio di colpi sul legno accanto a sé, come a invitarla a unirsi a loro cinque minuti.

La ragazza, attratta dall'immagine dei due amici accomodati alla luce del sole morente, i tratti opacizzati dalla penombra del vespro alle loro spalle, non poté fare a meno di sospirare e accettare, sedendo tra i compagni.

"E va bene... in fondo c'è proprio una bell'arietta oggi." Cinguettò, deliziata dal tepore del vento. "Ma pochi minuti, poi ci muoviamo."

"Sì, mamma." Ironizzò Peter.

"Idiota!" Rise lei, accompagnata dagli altri due.

E durante quel momento di rilassatezza, lontano da ogni inquietudine e guaio affrontato in precedenza, in lei riprese forma ogni cosa. Ogni momento vissuto con i suoi amici, dal giorno in cui li aveva conosciuti al concorso per Guardians, al torneo della South Arena, fino alla spedizione nel Continente orientale con Somber, e ai giorni di tacito sostegno reciproco che con lui aveva condiviso a Dismal da bambina.

Quelli che ancora la legavano indissolubilmente al suo ricordo.

Era passato così tanto. Avevano vissuto così tanto. E in così pochi rimanevano.

Dorothy avvertì un nodo avvilupparsi attorno alla sua gola e gettò d'istinto le braccia al collo di Peter e Alex, stringendoli a sé con tutta la forza, tutto l'amore che aveva da dare. Di quello dentro di sé ne conservava ancora tantissimo, a discapito della vita tutt'altro che morbida che le era capitata. Forse era proprio quello il motivo per cui era sempre stata così emotiva.

"Ragazzi, se ne sono andati quasi tutti, vero?" La sua voce era appena un mormorio strozzato.

I due compagni la strinsero più forte, accogliendo il suo dolore e dividendo a sua volta il loro con lei. La ascoltarono sussultare lievemente finché non si calmò, cullata dal loro calore.

"Verranno anche Emily e Sybil stasera." Alex la riportò alla realtà con quell'informazione. "Saito purtroppo aveva da fare a New Spring, ultimamente è davvero impegnato."

"Quella testa a peperone." Farfugliò Peter. Sostenne la nuca attraverso i palmi delle mani, con aria noncurante. "Beh, quantomeno tutti hanno trovato un loro equilibrio. Lily è occupata con la piccola Nanako, Emily ha iniziato ad aiutare miss Gilda all'orfanotrofio, Sybil si è arruolata tra le guardie del governo. Persino il nostro Alex si è messo a studiare per prendere l'abilitazione all'insegnamento!"

"Solo tu campi di rendita coi soldi della spedizione, infatti." Sbottò quest'ultimo.

"Pete è uno spirito libero!" Ridacchiò Dorothy di rimando. "A lui piace fare le cose a modo suo. Non è un adorabile sognatore che si impegna per i suoi sogni come te." Guardò Alex con aria complice, facendolo arrossire leggermente.

"Diglielo." Fece Peter.

"Guarda che non era un complimento."

I tre risero ancora e il clima divenne sempre più disteso, mentre il sole iniziava a dipingere il firmamento con le ultime pennellate di rosa e giallo ocra. Restarono ancora qualche minuto a godersi il momento, a respirarsi a vicenda, immersi nell'agrodolce quiete che li ammantava.

Con la certezza che ce ne sarebbero stati tanti altri, così come altri più cupi, in un oscillante equilibrio di sensazioni e sentimenti indescrivibili, a comporre ciò che era la vita.

E andava bene così. Non c'era più bisogno di odio, di vendetta, di rabbia o sangue.

Si sentivano in pace. Convivendo con luce e oscurità.

"Dovremmo andare." Disse alla fine Dorothy, alzandosi e tendendo le mani a entrambi, un sorriso luminoso quanto il sole calante sul viso.

"Sì, hai ragione." Peter si alzò assieme ad Alex e all'amica, sgranchendosi le braccia, allegro. "È ora."

Prima di seguire i suoi compagni, si voltò un'ultima volta verso il prato del dojo.

Schiudendo le palpebre, gli sembrò quasi di rivedersi, insieme agli altri tre, di fronte al loro maestro. Rivide quei sorrisi entusiasti e ingenui che risiedevano sui loro volti di allora. Le immagini ripresero vita nelle sue pupille, colorandole di verde speranza.
Sorrise, volgendo le spalle a quella scena. Ci sarebbero state tante cose che avrebbe voluto dire a quei quattro ragazzini, se li avesse potuti incontrare.

Nessuna però aveva a che fare con il dolore. Se gliel'avessero chiesto, pur conoscendo già le risposte, Peter era convinto che avrebbe rifatto ogni sua scelta.

Sapeva che il futuro gli riservava ancora tanti giorni entusiasmanti.

Non vedeva l'ora di poterli vivere.

GUARDIANS - FINE.

Fortsett Γ₯ les

You'll Also Like

3.3K 163 28
"sei la prima ragazza di cui io mi sia innamorato" "da quando hai memoria vero?" "da sempre pive"
5.2K 173 51
COMPLETA Ada si ritrova in una gabbia con accanto un'altra ragazza che sembra morta. Arrivata alla fine del suo percorso verso l'alto, il pavimento a...
144K 7K 30
Stanca della sua vita e desiderosa di avventura, Roze decide di seguire un misterioso ragazzo in una porta che la conduce in una nuova dimensione. Tr...
287K 5.2K 31
" Io: A..Adam... Adam: ciao amore... vedo che in un mese hai scordato le buone maniere che ti abbiamo insegnato a casa..."