Connor uscì, indignato, sbattendo la porta alle sue spalle.

Peter, Alex e Somber erano in sala d'aspetto, in attesa di notizie sulle condizioni di Dorothy

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Peter, Alex e Somber erano in sala d'aspetto, in attesa di notizie sulle condizioni di Dorothy.

"Chissà dove sono il maestro Fujiwara e quei due." Alex spezzò il silenzio tombale che era calato sull'atmosfera.

"Probabilmente dormono della grossa, quei pigroni." ribatté Peter. "Lily, invece, dov'è andata?"

"È corsa a far compagnia a Marcus." informò Somber.

"Come ha preso l'eliminazione?" gli domandò Peter.

"Tutto sommato, bene. Ha detto che le seimila monete d'oro per essere arrivata al primo turno, unite ai risparmi di Marcus, dovrebbero bastare per iniziare ad aprire la loro agenzia investigativa."

"Meno male." sospirò Alex. "Sono contento per loro."

"Se lo meritano." confermò Peter, prima che l'infermiera li interrompesse, avvisandoli che Dorothy si era svegliata ed era in buone condizioni. I tre si alzarono di colpo per vederla, ma la donna aggiunse che era permesso visitarli uno alla volta.

Tirarono così a sorte con la morra cinese, e Alex vinse.

"Il solito fortunato." si lamentò Peter.

Alex entrò nella camera di Dorothy, in fondo al corridoio a destra della sala d'aspetto, e la salutò con uno sguardo tenero, un po' tremante.

"Ciao, Al." gli sorrise lei, non appena lo vide.

"Ehi, Dorothy." ricambiò Alex. Si mise a sedere accanto al suo letto, tenendole la mano per provare a vincere l'imbarazzo. Fu contento di vedere che lei non la ritraeva, né esitava al contatto. "Come stai?" le chiese.

"Direi bene. Il dottore ha detto che sono in condizioni di continuare il torneo, anche se naturalmente mi ha consigliato di non farlo."

"Ha ragione."

"Forse sì, ma io voglio proseguire. Ora che... mi sono sbloccata, voglio mettermi alla prova. Mi capisci, vero?"

"Sì. Ti capisco bene." Ed era vero, anche lui, seppur per motivi diversi, finalmente riusciva a credere in sé stesso grazie alle nuove abilità di cui disponeva. Riusciva a difendersi da solo, e non dipendere dagli altri. Non dipendere da Peter.

"Senti, Alex..." mormorò Dorothy, dopo una breve pausa riempita dai pensieri del compagno.

"Dimmi..."

"Lo pensi davvero quello che hai detto durante l'incontro? Che sono la luce?"

"C-certamente... ovvio che lo penso." arrossì lui. La ragazza rise del suo imbarazzo, e del rossore visibile sulle punte delle orecchie. "C-che hai da ridere?" sbottò Alex.

"Sei proprio uno scemo." sghignazzò, ironica.

"Ma che dici? Tu sei una scema, una scema completa!" esclamò il ragazzo, ormai arrossato anche sulle guance. "E non farmi più preoccupare così, intesi..?" aggiunse, voltando il capo altrove.

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