Peste Nera approfittò del momento per caricare la gamba destra di Hardening Kaika, e sferrò una potente ginocchiata nello stomaco di Peter.

Il giovane non fece una piega.

Non si mosse nemmeno di un millimetro, così come non si piegò. Semplicemente continuò a fissare con occhi omicida il suo nemico, come se fosse stato colpito da una zanzara.

Peste Nera fu attraversato da un brivido e socchiuse le palpebre, stupito.

Le pupille di Peter si dilatarono ed emise un urlo furibondo, tramortendo con un montante destro terrificante il volto celato dell'avversario e, dopo un secondo grido rabbioso, completò l'attacco, facendo fuoriuscire dalle nocche un'avvolgente scarica di vento.

Il Vulture fu scaraventato in alto, confuso dalla potenza ineluttabile del fisico di Peter.

"Quando gli ho dato quella ginocchiata è stato come colpire un muro di pietra..." pensò. "Era già ben messo di suo per costituzione fisica, ma deve aver seguito un ulteriore addestramento che gli ha permesso di migliorarsi ancora dal punto di vista della resistenza."

Non ebbe il tempo di reagire che il ragazzo era già scattato frontalmente nella sua direzione, attraverso la spinta del vento.
Lo ferì con una ginocchiata sotto al becco della maschera, successivamente intrecciò le mani e le fece collidere con la sua nuca, concludendo infine con un calcio elettrico con avvitamento sulla schiena.

Peste Nera rovinò al suolo, ma fu capace di rimanere in piedi, scivolando comodamente sul terreno umido attraverso l'ausilio delle braccia. I guanti bianchi si sporcarono d'acqua stagnante marroncina.

L'uomo sogghignò, osservando Peter che preparava una grande sfera d'aria, a cui mescolò la sua aura fulminea, che fluì dalla parte sinistra alla destra del corpo senza bisogno del contatto fisico.

Peter gliela indirizzò contro, a denti stretti.

"Ben fatto! Mi stai facendo gasare, Pete!" Esclamò Peste Nera, ridendo sommessamente a braccia larghe.

Il suo contrattacco sorprese il Guardian: dalla manica nera della veste sgusciò improvvisamente una lama verdognola, velenosa, che perforò la sfera e si fece strada fino al volto di Peter.

Lui riuscì all'ultimo istante a schivare verso destra: la lama gli sfiorò solamente la guancia, inondandolo subito di sostanza velenosa.
Il ragazzo tornò al suolo, e concentrò il Kaika del vento nella zona ferita, in modo da non lasciare che il veleno si propagasse.

"Bastardo." Sbottò, infastidito.

L'altro si limitò a ridacchiare, compiaciuto. "Adesso lascia che ti faccia girare un po', sarà un bel giochetto, vedrai..." sibilò poi, prima di dar forma sulla sua spalla a una grande croce verde.

Peter sbuffò, piegando lievemente le ginocchia, in posizione offensiva.



"Vediamo se la eviti, marmocchio!" Peste Nera lanciò la croce verso Peter, che si lanciò sulla destra in modo da eluderla.

"Tutto qui? Sei una delusione." Lo schernì il ragazzo.

Poco dopo, però, qualcosa di solido e molto duro lo colpì al cranio. Per un istante vide tutto bianco.
Si ristabilì appena in tempo per notare il suo avversario che gli lanciava di nuovo la croce addosso. La evitò ancora ma stavolta, prestando attenzione, scoprì che Peste Nera la indirizzava con le sue dita come fosse telecomandata.

"Dimenticavo quanto fosse rompipalle l'Alteration Kaika." Farfugliò Peter.

La croce lo inseguì per diversi secondi: ogni volta che le sfuggiva, quella tornava nella sua direzione, era una persecuzione costante.
Peste Nera sogghignava, come se stesse giocando con lui.

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