"Mh?" Dorothy ebbe l'impulso di arretrare quando percepì il suo Kaika crescere in maniera esponenziale tutto in una volta.

"Mi hai fatto incazzare non poco, schifosa Guardian, e adesso devi essere punita. Non mi darò più alcun freno ora..." il corpo di Masami fu inondato di un'energia fluorescente e devastante, i suoi capelli neri si sfumarono di verde chiaro e si sollevarono, quasi elettrizzati. Gli occhi divennero brillanti come gemme marine.
"LIMIT BREAK: ATOMIC RELEASE" affermò, mentre la sua enorme aura continuava a essere rilasciata senza alcuna limitazione come un'immensa e altissima colonna d'energia, sotto gli occhi di Dorothy, che non lasciava trasparire alcuna emozione.

"Mi sa che sarà più dura del previsto..." mormorò la Guardian.

"Ti farò esplodere." Rise con occhi da pazzo Masami.



Le sfere d'acqua volteggiavano rapidissime nell'aria, emettendo un sordo fischio nel momento in cui il ragazzo dai capelli biondi, che le dava forma, provvedeva a scagliarle contro il suo poderoso avversario di sabbia.

A ogni impatto con il corpo di grandi proporzioni appartenente a Bartolomeu, però, il danno era a dir poco trascurabile e il gigante proseguiva nella sua avanzata, volta a sovrastare il giovane.

Una manata che l'avrebbe schiacciato, fu evitata dal Guardian, il quale balzò prontamente sul tronco del basso albero dietro di lui, per poi darsi la spinta con le gambe piegate e lanciarsi sul nemico, le asce ghiacciate in pugno.

Bartolomeu era già preparato a quella contromossa però, e letteralmente lo afferrò con una delle sue mastodontiche mani di sabbia.

Il ragazzo grugnì per l'opprimente morsa intorno alla vita, prima di essere scagliato duramente sul terreno umido e muschioso della palude, coperto da persistenti ciuffi d'erba verde bottiglia.
"Prendi!" Esclamò, lanciando subito da terra altre sfere d'acqua.

Bartolomeu assunse un'aria accigliata, mentre si difendeva ancora senza problemi. "Cosa pensi di concludere così? Vuoi limitarti a lanciarmi addosso questi ridicoli palloncini sgonfi?" Disse col suo vocione tonante.

Alex sogghignò, sarcastico, asciugandosi del sangue dalle labbra sottili.
"Scusa, è divertente vedere il tuo brutto muso bagnato, è più forte di me." Ironizzò.

"Non capisco se la tua sia furbizia o semplicemente follia. La cosa certa è che nulla potrà evitare la tua morte stavolta: non Faraday, non i tuoi amici, né nessun altro. Sei solo, Alex, e in questo modo morirai." Ribatté scuro in volto Bartolomeu.

"A me l'unica persona sola qui sembri tu, sempre così serio, distaccato dagli altri..." accusò il ragazzo, lanciandogli un'altra dozzina di mini-sfere al contempo. "Cosa ti è successo per ridurti così? Un originario del Continente meridionale che combatte con i Vulture... avrai una storia particolare."

"Taci, non sei certo tu la persona alla quale mi confiderò. Stai solo prendendo tempo inutilmente." Bartolomeu avanzò, facendo tremare il terreno col peso del suo corpo di sabbia rinforzata dal Kaika.

"Bene, un altro po'..." rifletté Alex, rivolgendo rapide occhiate ai piedi del nemico, mentre arretrava e lo teneva distante coi suoi globi acquatici. "Io vengo da un orfanotrofio a nord di River Town, era proprio un bel posto. Anche tu hai un luogo in cui vorresti ritornare, con persone che ami? O magari l'hai perduto...? Per questo segui Karasu, forse. Potrei anche capirti, io ho incontrato persone che considero miei cari dopo aver perduto la mia vera famiglia. Nemmeno l'ho mai conosciuta, a dire il vero." Alex lo infastidì con le sue numerose domande e allusioni, dicendo tutto quello che gli veniva in mente al momento.

"Non deve interessare a te, ragazzino chiacchierone e ingenuo." Esclamò Bartolomeu, incorruttibile. "SAND SEA." Si riversò a tutta forza su Alex, diventando lui stesso un'onda di sabbia amorfa ed enorme.

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