Mentre il fumo gelido si diradava lentamente, mostrando un barcollante Bartolomeu ancora in piedi, Alex avanzò a passo pesante, dando forma tra le mani allargate alle sue asce di ghiaccio, azzurrine come il cielo al primo mattino.

"Non posso morire, perché la mia vita è cara a delle persone. Persone che non voglio far soffrire per nessuna ragione al mondo." Pronunciò il Guardian, dritto nella postura e pronto a proseguire lo scontro.

Il rivestimento di Bartolomeu era stato distrutto e adesso la sua sabbia era come Alex la conosceva.

"Moscerino impudente..." sussurrò, furioso, l'uomo.



Diversi metri sopra Alex e il suo avversario, raggi verdi fluorescenti collidevano con scariche di luce dorata.

Dorothy e Masami erano impegnati in uno scontro aereo a velocità elevatissima.

Dopo che un ennesimo flusso di luce esplose nell'impatto con uno d'uranio, i due si squadrarono, mantenendosi in volo con il proprio Release Kaika concentrato nelle gambe.

"Mi avevano detto che avrei intercettato te tra i cieli, sporca assassina. Ora finalmente avrai ciò che meriti per aver ucciso Jansen." Disse Masami, con gli occhi arancioni vividi e pieni di uno zelo quasi eccessivo.
Era un tipo dal carattere molto esplosivo, come il suo compagno di squadra, Danny, ma rispetto a quest'ultimo, Ishii Masami a tratti mostrava momenti di vera e propria pazzia.
Soprattutto quando affrontava degli scontri con avversari capaci.

"Era solo un volgare mostro, meritava la fine che ha fatto." Dorothy puntò la pistola contro il giovane Vulture. "E adesso tocca a te." Concluse, con un sorrisetto colmo di confidenza in sé stessa.

Masami sogghignò a sua volta, scoprendo i denti feroci.
"Ti riempirò di bruciature! Peccato, in fondo sei un vero schianto..." Scherzò.

"Tu invece sei bassino!" La ragazza dai capelli canuti si fiondò verso di lui, spingendosi con le sue pistole.
Masami era pronto a reagire, ma non appena Dorothy fu a un palmo di muso da lui, quest'ultima puntò la pistola sinistra verso il basso con un movimento improvviso, e si ritrovò sopra la testa dell'altro.

Si diede quindi un'ulteriore spinta verso il basso, riponendo la pistola destra e scagliando un pugno diretto sul volto di Masami, che incrociò le braccia sopra la testa e resistette all'impatto furioso.
Dopodiché, il ragazzo si avvitò su sé stesso e colpì Dorothy nel fianco con un calcio ad arco, allontanandola da lui.

Lei grugnì, infastidita.

Masami subito diresse la mano destra verso la rivale e le lanciò contro un grande raggio d'uranio.

Dorothy reagì in fretta, sfuggendo al raggio in volo; Masami seguì la sua traiettoria, spostando il flusso nella sua direzione, ma la Guardian continuava a evitarlo volando intorno al nemico, sempre inseguita dall'uranio verde scintillante.

"Non puoi scappare in eterno, splendore!" La schernì Masami.

"LIGHT RAIN!" Dorothy lanciò una serie di sfere lucenti verso l'alto mentre continuava a girare in tondo, le quali piovvero fruscianti sul nemico, che fu costretto a ritirare il suo attacco per evitarle.

Le sfere precipitarono sulla palude, creando una serie di poderose esplosioni.

"Spero di non aver fatto male a Peter o Alex!" Sussurrò Dorothy, un po' pentita di essere ricorsa a quella tecnica.

"Che hai, sei distratta?"
Un raggio dell'avversario per poco non le bruciò la faccia: solo all'ultimo secondo la ragazza era riuscita a scagliare un fascio di luce, che esplose nella collisione con l'attacco di Masami a pochi centimetri da lei.

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