"S-sta' indietro..." azzardò Karen, che aveva risentito di quel calcio più di quanto si aspettasse: era piccola, ma quella ragazza aveva una forza incredibile.

Sorprendentemente, la combattente le tese una mano, invitandola a rialzarsi.
"Piacere, io mi chiamo Tokugawa Soyo. Ti va se ci aiutiamo a vicenda?" Chiese con un sorrisetto spensierato.



"C-cosa...?" Balbettò Karen, mettendosi in piedi.

"Dai, hai capito. Scusami se le mie due volpette ti hanno spaventata. Ping e Pong sono piuttosto pestifere!" Cinguettò Soyo.

"Ping e Pong? Perché le hai chiamate così?" Domandò Karen, ancora stranita.

"Perché mi piace il ping-pong!" Esclamò l'altra.

"Ah, capisco..."

"Allora, visto che hai deciso di fare squadra con me, posso chiamare anche l'altra ragazza." Disse Soyo, girandosi dall'altro lato, nel punto in cui aveva attaccato Karen all'inizio. "Dai, smettila di nasconderti come una ladra ed esci fuori!"

"Un'altra ragazza? E chi è?" Chiese Karen.

"Vedrai, è molto forte! Usa un tipo di Kaika fighissimo. Ho quasi perso contro di lei!" Ribatté l'altra.

"Questa affronta tutti quelli che vede..." rifletté Karen.

Intanto, dai cespugli era apparsa la compagna di Soyo: una ragazza più o meno della stessa altezza di Karen, con capelli grigio scuro che si avvivinavano al blu, ai lati dei quali due piccole trecce si univano dietro la nuca.
I suoi occhi erano di un blu marino ipnotizzante e sul viso aveva un'aria spaesata, quasi persa. Come se si trovasse perennemente in una situazione incognita.

"Non c'è bisogno di urlare, ti ho sentita." Affermò con una voce acuta ed elegante. "Oh, ma tu..." aggiunse poi, guardando Karen.

"Vi conoscete già, per caso?" Canticchiò Soyo, le mani incrociate dietro la testa.

Karen finalmente riconobbe la ragazza che le si era presentata dinanzi.

"Sybil!" Esclamò.



"Coraggio, Peter. Mostrami quanto sei migliorato."

"Certo, non prendertela se ti fai male, però!"

Peter e Dorothy erano uno di fronte all'altra e si preparavano ad affrontarsi in una sessione di allenamento, nel primo pomeriggio. Tutto intorno era sereno e silenzioso, si udiva solamente il debole flusso del vento estivo.

Alex assisteva alla scena, seduto sulla staccionata che faceva da perimetro all'ampio giardino del dojo.
"Dopo l'incontro con Karasu di stamattina, quei due si sono messi sotto con l'allenamento. Sembrano molto motivati a migliorare per qualche ragione. In fondo, sarà anche un buon metodo per vedere i miglioramenti di Dorothy in questi mesi." Pensò il ragazzo dai capelli biondi.

Dorothy mosse un passo in avanti, con le sue pistole puntate verso il basso. Peter era immobile ad attenderla.

"Arrivo, eh?" Avvisò la pistolera, spingendosi subito dopo in alto con il flusso di luce scaturito dalle armi, per poi ridiscendere a velocità elevatissima, in picchiata.

Peter indurì il proprio corpo, cospargendolo di Kaika ventoso e fulmineo e, incrociando le braccia, bloccò il calcio-ascia di Dorothy, spingendola poi via con un movimento largo del braccio sinistro.

"Sei sempre un tipo tosto nel corpo a corpo." Concesse Dorothy, atterrando elegantemente su un piede solo, alla sinistra di Peter. "Ora però voglio farti conoscere i miei reali risultati!" Esclamò.

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