Peter lo guardò allontanarsi, stranito da quell'insolita quanto inaspettata esperienza.
Riuscì a notare la disperazione negli occhi di Takeshi, poco prima che quest'ultimo si voltasse per mettere distanza tra loro.

"Li hai captati i segnali? Sta per succedere qualcosa..." queste erano state la parole usate da Karasu.

"Mi chiedo a cosa si riferisse esattamente." Rifletté Peter, scrutando l'orizzonte.



La ragazzina dai capelli rossi segnati da una sfumatura gialla avanzava nel fitto boschetto di pini che la circondava, attenta a studiare bene l'ambiente per prevedere potenziali pericoli improvvisi.
Ricordava le istruzioni che erano state date sia a lei che alle altre persone partecipanti all'evento di quel giorno.

L'omone baffuto vestito con uno smoking elegante, di nome Ken, affiancato da una ragazza giovane e allegra dai capelli verde acqua, aveva spiegato le regole di quella prova in modo chiaro: "Ci sono dodici fibbie d'oro nel boschetto davanti a voi: chi riuscirà a recuperarle e trasportarle al di là di esso, accederà all'ultima fase del concorso."

Karen era riuscita a trovarne una, in un cespuglio che si era rivelato una trappola poiché era pieno di serpenti velenosi, e adesso continuava a girare e rigirare gli occhi in tutte le direzioni con aria circospetta.

"Chissà se anche altre persone sono in grado di utilizzare il Kaika, qui..." sussurrò sottovoce. "Non vorrei dover combattere seriamente."

Mentre proseguiva a passo felpato, udì un fruscio tra gli alberi che la circondavano, e si irrigidì.

"Cosa sarà stato? Magari era solo una volpe." Pensò la ragazza.

Proprio dopo aver perso interesse verso quel rumore, due figure accovacciate sfrecciarono dai cespugli, dirigendosi verso di lei.
La ragazza si voltò di scatto, allarmata, lanciando immediatamente una scarica di fuoco rosso acceso davanti a lei.
Le due sagome si scontrarono contro l'aura rovente, una sorta di fumo leggero venne emesso nell'aria.

In quel momento, la ragazzina capì che non erano persone accovacciate: si trattava davvero di due volpi.

"Sono volpi? Ma non mi sembrano animali comuni... sono fatte di Kaika?" Infatti, i due animali si erano dissolti al contatto col fuoco, per poi ritornare alla loro forma originale subito dopo.
Karen era riuscita ad allontanarle con la sua emissione di fuoco, e ora si preparava a contrattaccare ancora.

Improvvisamente, una terza figura, stavolta sicuramente umana, piombò su di lei da un albero pochi metri dietro le volpi di Kaika.
Karen non reagì in tempo e fu colpita da una tallonata volante nel petto, finendo contro uno spesso tronco alle sue spalle.

"Uwah! Cos'è successo?!" Pensò, impaurita.

Riuscì finalmente a focalizzare l'immagine del suo aggressore, affiancato dalle due volpi.

Era una ragazza molto esile e carina, un po' più bassa di lei.
Aveva capelli di media lunghezza nerissimi. Sul capo, un ciuffetto ribelle a forma di campanellino ondeggiava allegramente nel vento, e una morbida viola era posata tra i capelli, che ricadevano disordinatamente davanti ai suoi occhi, anch'essi scuri come la pece.
Indossava una tunica a giromaniche nera con un colletto alto bianco, come il nastro che divideva la parte inferiore dell'abbigliamento, che consisteva in un pantaloncino viola.
Ai piedi non indossava scarpe, né sandali: erano nudi, sull'erba fresca e bagnata dalla rugiada.

Iniziò a ridere divertita, mentre accarezzava il muso alle due volpi grigiastre con la punta delle dita.
"Eh eh! Ma lo sai che sei proprio interessante, tu? Pensavo di essere l'unica con un po' di potere in questo concorsetto per Guardians!" Squittì la ragazzina molto magra, mentre si avvicinava a Karen con gli animaletti nebulosi al seguito.

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