"E che ci andate a fare in quel letamaio?"

A Peter si gonfiò la vena sulla tempia per il fastidio. "Si da' il caso che ce l'abbia raccomandato Joshua Faraday in persona!" Lo informò con un sorriso trionfante.

Il viso di Takeshi fu attraversato per un attimo da un'espressione di stupore. "Che quel vecchiaccio voglia..." pensò. Poi inserì una mano nel taschino della divisa da guardia. "Comunque, prendi almeno questi. Potrebbero servire a tutti e due quando sarete laggiù." Porse a Peter alcune banconote dal portafoglio.

"Non posso accettare, Takeshi..." iniziò il giovane.

"Dai, accettali senza tanti complimenti. Considerali un pedaggio per l'inferno in cui siete diretti."

"Che vuoi dire?"

"Lo scoprirai quando sarai a Northfield." Takeshi si voltò, facendo un cenno di saluto con la mano. Peter lo guardò allontanarsi sotto la luce del sole mattutino filtrata dagli alberi verdi, nell'atmosfera serena dei simmetrici vialetti nel parco delimitati da varie siepi e ringhiere.

"Ah, Peter..." lo chiamò l'uomo d'un tratto.

"Che c'è?"

"Non preoccuparti per Dorothy e Somber. Loro se la sapranno cavare durante la spedizione: sono in gamba. Pensa solo a te e ad Alex adesso." Lo rassicurò, sogghignando.

Peter ricambiò il sorriso. "Certo!" Esclamò. Dopodiché, restò qualche secondo seduto, stavolta con un'aria serena e positiva, il volto allegro illuminato dal sole.

All'esterno del parco, Takeshi incontrò Saito, che lo stava aspettando. "Se la caverà?" Gli chiese il collega.

"Chissà. Io ho un buon presentimento." Rispose, esibendo un mezzo sorriso complice, Takeshi, e incamminandosi poi insieme all'amico.

"Bene..." Peter si alzò dalla panca, sollevando le braccia al cielo come per stiracchiarsi dopo un lungo sonno. "... mettiamoci in marcia." Affermò con un ghigno.



"Ma quanto ci mette questo ad arrivare?"

Alex era sotto l'edificio in cui si era dato appuntamento con Peter non appena avesse acquistato i biglietti per il traghetto e il suo amico avesse consegnato quel cellulare. Era lì da quasi un'ora ad attendere, e cominciava a spazientirsi. "Certo, non è facile compiere un lavoro di quel genere. Avrà deciso di trattenersi qualche minuto per essere pronto." Pensò il ragazzo dai capelli biondi.

Peter non aveva voluto nessun aiuto per svolgere quel compito, neanche da parte sua, il suo migliore amico.

"Ti carichi sempre tutto sulle spalle, eh, Peter? Un giorno la tua indole a proteggere gli altri ti farà soffrire, però..." Alex sorrise tristemente, mentre iniziava a soffiare un vento leggero che gli accarezzava la pelle.

Dopo la partenza di Dorothy e Somber per il Continente orientale, Peter e Alex avevano messo da parte un po' di soldi con vari lavori da Guardians per un'altra settimana, in modo da riuscire a imbarcarsi senza problemi e a trattenersi a Northfield per qualche tempo. Di certo sarebbe tornato comodo del denaro in più, ma avrebbero dovuto accontentarsi. Volevano battere il ferro finché era caldo e dirigersi subito dove il presidente Faraday aveva consigliato loro. Un motivo doveva pur esserci se l'aveva fatto.

Mentre Alex era assorto nei suoi pensieri, Peter lo raggiunse.

"Ce ne hai messo di tempo. Tutto bene?" Lo accolse il biondo.

"Nessun problema." Rispose l'amico, con un sorriso colmo di sicurezza che tranquillizzò Alex. "Allora, è questo il luogo?" Aggiunse Peter, indicando l'edificio di mattoni rossi davanti a loro.

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