𝘾𝙝𝙖𝙥𝙩𝙚𝙧 𝙏𝙝𝙞𝙧𝙩𝙮-𝙩𝙬𝙤

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     DIFFERENT GAMES, Aurora Yakuza          ( */ω \*)>

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     DIFFERENT GAMES, Aurora Yakuza          ( */ω \*)>.<Chapter Thirty-Two>.<(*/ω\*)                        Tod-Shoto..

⁓Aurora's Bedroom: Waking up          ⁓Tokyo: 10:44

Aurora pov;

Mi svegliai sentendo la luce del sole in faccia. Apri gli occhi lentamente e li sbattei più volte per abituarmi alla luce. Ad un certo punto sentii uno strano peso. Guardai in basso e vidi Katsuki dormire serenamente. Mi accorsi poi della posizione. Aveva la testa nell'incavo del mio collo e mi teneva la vita con le braccia stringendomi a sé. Vidi come dormiva serenamente e decisi quindi di non svegliarlo. Non sembrava neanche lui per l'espressione di calma che aveva in viso. 

Presi il telefono sul comodino e lo accesi per vedere le diverse notifiche. Vidi che Todoroki mi aveva scritto.

Da Todoroki:

Ciao Aurora, ti va di uscire insieme oggi? 8:37

Guardai l'ora e vidi che erano le 10:45 Come fa a stare sveglio a quell'ora? Io è già tanto se mi sveglio il sabato, e la domenica non mi sveglio proprio.

Aurora:

Si certo, a che ora? 10:45

Todoroki: 

Per le 15:30 va bene? Davanti al centro commerciale 10:46

Aurora: 

Okkk! Ci vediamo lì! 10:46

Poi guardai gli altri messaggi, la maggior parte erano da parte di Mina e Kirishima che mi chiedevano aiuto. Gli risposi che li avrei aiutati domani visto che ormai oggi ero impegnata. Tanto avrei dovuto aiutar anche Katsuki.

Katsuki: "Che fai?" Disse con voce bassa visto che si era appena svegliato.

Aurora: "Niente, controllavo i messaggi." Dissi, lui poi si alzò e andò i bagno, io mi stiracchiai e andai al piano di sotto. Iniziai a preparare il caffè mentre Katsuki scese sbadigliando. "Ti va bene se continuiamo domani con matematica?" Lui mi guardò male.

Katsuki:" Perché?"

Aurora: "Ho un impegno il pomeriggio." 3, 2, 1-

Katsuki: "Tsk, sapevo che non avrei dovuto crederti ieri." Disse incrociando le braccia la petto incazzato. Io sospirai sapendo avesse risposto così.

Aurora: "Ti dirò cosa devo fare, ma tu non ti devi incazzare okay?" Lui mi guardò con la coda dell'occhio. "Devo uscire con Todoroki." Lo vidi sgranare gli occhi.

Katsuki: "COSA?!" Ripeto, un bellissimo toccasana sentire le sue urla la mattina.

Aurora: "Non è un appuntamento, vedi di calmarti." Dissi dando un morso alla mela rossa appena pulita.

Katsuki: "Tsk." Disse continuando a fare l'offeso. Si avvicinò e prese del caffè

Aurora: "Sai, penso di aver capito perché sei sempre così nervoso." Dissi guardando quanto caffè beveva. Mi guardò ancora male, poi mi ignorò e andò a sedersi.

*Più tardi*

Mi cambiai e uscì di casa. Katsuki era uscito tempo fa dicendo che sua madre lo voleva a casa. Mi diressi verso il centro commerciale e le mie capacità mi permisero di arrivare in ritardo di ben 20 minuti. Vi giuro che non lo faccio apposta.

Aurora: "Todoroki!" Dissi facendogli cenno con la mano, lui alzò lo sguardo dal telefono e venne verso di me. "Scusa per il ritardo." Dissi imbarazzata.

Todoroki: "Fa niente, Deku mi aveva detto che il tempismo non è il tuo forte." Disse ricordando le parole del broccoletto. Grazie Izuku, tu si che metti buone parole nei miei confronti.

Aurora: "Ehehe." Dissi scusandomi poi ancora. Iniziammo poi a camminare. Alla fine mi portò in una pasticceria e ci fermammo lì per merenda. Lui decise di offrirmi quello che avevo preso. "Come mai?" Chiesi perplessa.

Todoroki: "Non ho mai avuto la possibilità di ringraziarti del tutto per quello che hai fatto ad Hosu. Anche e questo non è di certo abbastanza." Disse lui mentre prendeva un sorso del suo frullato.

Aurora: "Non ce n'era bisogno Todoroki, davvero." Dissi, infondo che Hero sarei se fossi rimasta ferma a non fare niente?

Todoroki: "A proposito, vorrei che mi chiamassi Shoto, se non è n problema."

Aurora: "Oh, okay." Dissi sorpresa. Da quello che so, nessuno in classe lo chiama per nome. poi iniziai a mangiare la mia fetta di torta al cioccolato. Iniziammo a parlare del più e del meno.

Shoto: "Oh, spero di non avervi interrotto." Disse dopo avergli detto che Katsuki fino a poche ore fa era a casa mia.

Aurora: "Oh no tranquillo, e poi lo vedrò comunque domani insieme a Mina e Kirishima. Li devo aiutare con il programma." Lui annuì capendo. Poi mi tornarono in mente le parole di Katsuki. "Shoto, questo non è un appuntamento, vero?" Lui mi guadò.

Shoto: "No, perché?" Disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo. 

Aurora: "Niente, lascia stare." Mi tranquillizzò quella cosa, sapere che nessuno di noi provava qualcosa per l'altra mi rendeva meno a disagio. "Quindi.. Ti va di parlarmi un po' di te? Se non è un problema ovviamente." Dissi curiosa.

Shoto: "Beh la maggior parte delle cose te le ho dette in realtà." Disse pensando a cos'altro potesse dirmi.

Aurora: "Ti sei mai sentito, diciamo, obbligato ad essere un Hero, visto chi è tuo padre?"

Shoto: "No, ho sempre voluto fare l'Hero, volevo proteggere la mia famiglia. Solo che non volevo e tutt'ora non voglio essere l'Hero che mio padre vuole che diventi. Come hai detto tu, voglio essere io a scegliere per me senza farmi influenzare da lui."

Aurora: "Proteggere la tua famiglia?" Dissi cercando i capire cosa volesse dire con quelle semplici parole.

Shoto: "Mh. Soprattutto mia sorella minore. Io, nonostante fosse più piccola, nonostante non avesse un quirk, la ammiravo davvero. Riusciva sempre a consolarmi e mi proteggeva quanto poteva da nostro padre. Per questo volevo diventare un Hero, per poter poi essere io a proteggere lei per una volta." Disse abbassando lo sguardo. "Ma non ce l'ho fatta." Lo guardai triste ricordando che fine avessero fatto sua sorella minore e sua fratello maggiore.

Aurora: "Shoto." Lui alzò lo sguardo. "In parte posso capire il tuo dolore. Sai, la mia famiglia, non è davvero la mia famiglia." Dissi anche i sorridendo triste. "Sono stata adottata, non so chi siano davvero i miei genitori. a quanto pare ho perso la memoria a causa di qualche incidente da piccola. Le uniche cose che mi ricordavo erano il mio nome, quanti anni avevo, e quando ero nata." Scossi la testa per togliermi quel pensiero. "Fatto sta, che sono sicura che tua sorella in questo momento sia fiera di te e di quello che sei diventato." Dissi guardandolo, lui mi guardò leggermente sorpreso, "E se ti può aiutare, quando vuoi chiamami, così potremmo parlare un po', okay?" Lui annuì. Passammo ancora un po' di tempo insieme e infine ognuno andò per la propria strada. 

𝕯𝖎𝖋𝖋𝖊𝖗𝖊𝖓𝖙𝖘 𝕲𝖆𝖒𝖊𝖘- 𝘈𝘶𝘳𝘰𝘳𝘢 𝘠𝘢𝘬𝘶𝘻𝘢Where stories live. Discover now