𝘾𝙝𝙖𝙥𝙩𝙚𝙧 𝙊𝙣𝙚

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                                   DIFFERENT GAMES, Aurora Yakuza                                                                              (*/ω \*)>

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                                   DIFFERENT GAMES, Aurora Yakuza                                                                              (*/ω \*)>.<Chapter One>.<(*/ω\*)                                                                                                      The Origins..


Todoroki House: Quietly playing ball                                                       Tokyo: Years Before


Touya: "Aurora tua!"

Aurora: "Presa! Fuyumi!" E così continuarono i quattro bambini passandosi la palla. Aurora però ad un certo punto si fermò sentendosi osservata, guardò in alto e vide il fratello Shoto che li guardava attentamente. Poi però vide il padre passare di li, prenderlo per il braccio, e portarlo via borbottando qualcosa.

Natsuo: "Tutto bene sorellina?" Disse dopo aver fermato il gioco.

Aurora: "Mh.. Mi dispiace che Shoto non possa giocare con noi, perché papà non vuole?" Disse innocentemente.

Touya: "Lascia stare, non possiamo fare niente noi." Disse semplicemente per poi rimettersi a giocare anche se sembrava leggermente arrabbiato. Lei fece come detto.

Aurora a differenza del resto della famiglia, era una quirkless, o comunque, non aveva ancora sviluppato un quirk, il che fece arrendere il padre che puntò tutte le sue ambizioni sul figlio Shoto trascurando così l'ultima arrivata in famiglia.

*Più tardi*

Camminando per i corridoi della casa, la bambina si fermò all'udire di un suono strozzato. Un pianto. Girò un po' prima di trovare chi stesse producendo quel suono: suo fratello Shoto. Si sedette davanti a lui mettendosi in ginocchio.

Aurora: "Shoto-kun, tutto bene?" Disse guardandolo tristemente mentre lui tirava su col naso.

Shoto: "No! Perché papà deve essere così?!" Disse prima che la sorellina lo abbracciasse. Lui si fermò un paio di secondi dal piangere prima di ricominciare mentre la sorella lo coccolava cercando si calmarlo. Lui continuò a piangere bagnando la maglietta dell'albina davanti a lui.

Aurora: "Shh, tranquillo, ora è finito." Disse accarezzandogli la schiena. Lui pian piano smise. Si separarono dopo ormai minuti che erano attaccati. "Facciamo così, ogni volta che avrai bisogno di piangere e sfogarti, vieni da me, lo supereremo, insieme. Okay?" Disse alzandosi e porgendo una mano al fratellone, lui la guardò senza parole sgranando gli occhi, ma poi prese la sua mano e lei lo aiutò ad alzarsi. "Prometto, che ti starò sempre vicino quando ne avrai bisogno!" Disse lei sorridendo.

Shoto: "È-è una promessa?" Disse strofinandosi gli occhi per asciugare un po' le lacrime. 

Aurora: "Si!" Disse lei sempre sorridendogli.

Shoto teneva molto alla sua sorellina, anche perché assomigliava molto alla madre, tranne per gli occhi azzurri, aveva dei bellissimi capelli bianchi come la neve, e i suoi occhi nonostante fossero azzurri ghiaccio, trasmettevano grande fiducia.

*Giorni dopo*

Ormai le giornate sembravano un loop continuo. Aurora giocava e si divertiva con i suoi fratelli, poi aspettava l'ora di cena per cenare con parte della sua famiglia e alla fine della giornata, si ritrovava a consolare Shoto tra le sue braccia. Ma ciò non la infastidiva, anzi, era felice di poter fare qualcosa per aiutarlo.

Per Shoto invece, ormai era diventata essenziale quella mezz'ora alla fine della giornata dove poteva sfogarsi e poteva essere finalmente ascoltato. E ringraziava sua sorella ogni volta, per ascoltarlo e consolarlo.

Peccato che nessuno dei due, o meglio, nessuno in famiglia, si sarebbe aspettato che un giorno, due componenti sarebbero morti.

*Altri giorni dopo*

Telegiornale: "Concludiamo con l'incendio che si è divampato sulla collina di Sekoto." La famiglia girò di scatto la testa verso la tv, perché era così familiare quel nome? "Nonostante ormai le fiamme siano state spente dai vigili del fuoco, rimangono ancora dispersi due bambini che sembravano andare lì quasi ogni giorno. La polizia ormai si è arresa, probabilmente i loro corpi sono stati bruciati nel terribile incendio."

Rei: "Non può essere.. Q-quella è la collina dove vanno sempre Touya e Aurora.." Il silenzio si diffuse nel salotto della casa.

Natsuo: "M-Mamma, Aurora e Touya stanno bene, vero? Ritorneranno vero?"

Fuyumi: "Certo Natsuo, sono solo in ritardo. Vero mamma, vero papà?" Dissero i due guardando i genitori, il padre non rispose tenendo solamente gli occhi sgranati, invece la madre cadde in ginocchio in lacrime. Shoto riuscì a dire solo una parola.

Shoto: "Sorellina.." Disse prima che le lacrime iniziassero a rigargli il viso. Poco tempo dopo, alla famiglia arrivò la chiamata della polizia dove annunciarono ufficialmente la morte dei due bambini.

Quel giorno, due componenti della famiglia erano morti. O forse, non proprio?

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Shoto finì per farsi consolare dalla madre tutte le volte, ma era diverso, Aurora aveva quel qualcosa che riusciva a calmarlo, e ora né lei né suo fratello maggiore erano presenti.

Enji Todoroki, rimase più tempo fermo nel piccolo santuario a casa, con sopra l'immagine dei due bambini.

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La donna si guardò intorno mentre aveva ancora la bambina svenuta tra e braccia. Vide una coppia venire verso quella direzione, appoggiò delicatamente la bambina a terra. La guardò un ultima volta sorridendo leggermente. Poi corse via scomparendo tra gli alberi della foresta. La coppia vide la bambina a terra e corsero entrambi da lei

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La bambina si svegliò e si guardò intorno, dove si trovava, e perché non si ricordava niente?

X: "Ti sei svegliata eh?" Si girò verso la voce e vide un uomo e una donna davanti a lei.

X: "Tutto bene piccolina? Ti ricordi qualcosa di quello che è successo." La bambina si stropicciò gli occhi per poter vedere meglio.

Aurora: "Io.. non proprio.." Provò a ricordare qualcosa ma la sua mente sembrava aver cancellato tutto fino a quel momento.

X: "Ti abbiamo trovata in un bosco qui vicino, eri svenuta." Un bosco? Cosa ci faceva in un bosco? Mentre i due adulti cercavano di capire cosa fare, una donna stava osservando tutta la scena dall'esterno della casa, ma non una persona qualsiasi, lei era la persona che ha visto il quirk di Aurora sboccarsi quello stesso giorno, poche ore prima, la stessa donna che l'aveva salvata da una sua sicura morte, e non era la sola ad aver visto il potenziale di quella bambina.

*Pochi giorni dopo*

Alla fine i due adulti avevano deciso di adottare la bambina. Nonostante lei fosse ancora perplessa su tutto quello che era successo, fu felice di avere una nuova famiglia. Quelle due persone erano state molto gentili con lei, l'avevano accolta e aiutata a guarire. A quanto pare non si ricordava niente a parte il suo nome, quando era nata, quanti anni avesse, e il suo quirk. Niente di più, niente di meno. 

Probabilmente riconoscere chi fosse sarebbe stato più facile, se  suoi capelli non fossero diventati neri come il carbone e gli occhi blu come il fondale del mare in tempesta

𝕯𝖎𝖋𝖋𝖊𝖗𝖊𝖓𝖙𝖘 𝕲𝖆𝖒𝖊𝖘- 𝘈𝘶𝘳𝘰𝘳𝘢 𝘠𝘢𝘬𝘶𝘻𝘢Where stories live. Discover now