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Lucy avrebbe voluto chiedere a Natsu cosa intendesse, ma non ne ebbe il tempo perché il ragazzo disse: - Non ti ho ancora baciata. - conseguentemente, si fiondò sulle sue labbra.

Dopo un momento di sconcerto iniziale, la ragazza si sbloccò, chiuse gli occhi ed assecondò il movimento delle sue labbra. Portò le mani ai capelli di Natsu, sollevata nel notare l'assenza delle sue corna.

Natsu aveva voluto baciare Lucy da quando si trovava lì, però si era trattenuto, aspettando il momento giusto. Era da quando aveva capito ciò che provava, che si sentiva costantemente attratto dalle sue labbra. Nella testa gli frullava l'immagine di Lucy, le sue labbra sulle sue e le sue braccia attorno a lui, anche solo quel pensiero faceva fare una capriola al suo stomaco.

Quando Natsu la baciava, Lucy si sentiva come se tutto si fermasse, le sue insicurezze ed il nervosismo, tutto veniva cancellato dai loro sentimenti che si fondevano in quel bacio.

Il fatto che Natsu le fosse così vicino non la infastidiva più, sarebbe rimasta abbracciata a lui il più possibile.

Il ragazzo le posò le mani sulle guance, accarendole con i polpastrelli, mentre si abbandonava ai sentimenti che provavano l'uno per l'altra.

Lucy gli attorcigliò le braccia attorno alla schiena, spingendosi contro di lui.

Fu Natsu a staccarsi dopo qualche secondo. - Volevo solo un bacio. E l'ho avuto, quindi adesso tolgo il disturbo.

Lucy si sentì quasi delusa, aveva ancora le braccia attorno la sua schiena. Lo guardò qualche secondo, senza dire nulla, come se si sentisse disorientata da quella brusca interruzione.

Natsu le sfiorò la punta del naso con un indice. - Vai a dormire, monella. - il suo tono era come di chi parla con il proprio bambino capriccioso. - E la prossima volta che vuoi scrivere su di noi, chiedimi il permesso. - scherzò alla fine, non potendo trattenere un ghigno.

Lucy si rese conto dell'intera situazione e di quanto il corpo di Natsu fosse ancora premuto contro il suo. Impallidì. - A chi stai chiamando monella? E poi, non stavo scrivendo di noi! - sebbene cercasse di mantenere la calma, l'ansia nella sua voce era palpabile.

Natsu ridacchiò, dopo si allontanò da lei, permettendole di scendere dal tavolo, tornando sulla terra ferma. - Grazie. - disse poi lui, indicando un punto sopra la sua testa, dove prima c'erano quelle mostruose corna. - Spero che riuscirò presto a capire cosa stia succedendo al mio corpo.

Lucy cercò di non pensare male. - Hai ragione, - accelerò i saluti. - Dovestri andare a riposare, ti farà bene.

- Anche a te! - rispose Natsu, puntandole un dito contro come le stesse dando l'ordine di andare a dormire.

- A domani, Natsu. - fece allora Lucy.

- A domani, Lucy.

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Il giorno dopo, Lucy si era svegliata tardi visto l'ora tarda alla quale era andata a dormire.

Subito, ciò che era successo il giorno prima con Natsu le era apparso nella mente, i loro corpi vicini, il modo in cui si baciavano, le parole che si erano scambiati prima.

Lucy, stai forse diventando una depravata?! Urlò nella sua mente, vergognandosi di sé stessa. Si impose di non pensarci più o avrebbe peggiorato la situazione.

Si preparò presto e si incamminò verso la gilda.

Si accorse, con sua sorpresa, che il cielo era scuro quel giorno, e dei tuoni risuonavano nell'atmosfera. Era sicura che di lì a poco avrebbe piovuto. Era bizzarro, visto che i giorni passati erano stati miti e soleggiati, mentre adesso preannunciavano l'arrivo imminente di una tempesta.

Fairy Tail - A Nalu StoryWhere stories live. Discover now