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Lucy era subito diventata rossa ed aveva posto le mani avanti: - No, ma che dici. - aveva farfugliato.

Elsa però non era qualcuno al quale potevi mentire: - Te lo si legge in faccia che anche tu ti senti così. Dovresti considerare anche tu i tuoi stessi consigli, sai? - le aveva sorriso.

La ragazza si sentiva in imbarazzo a parlare di quelle cose con Elsa, però doveva ammettere che aveva ragione. Era da un po' che Lucy si sentiva combattuta, come se stesse cercando di reprimere i suoi sentimenti, per paura che le cose andassero storto. Eppure aveva appena suggerito ad Elsa di liberarsi di quella paura, e se anche Lucy voleva farlo, come prima cosa doveva accettare e riconoscere ciò che provava.

Lucy aveva terminato il racconto, incapace di continuarlo, visto che aveva detto fin troppo, non tralasciando come si sentisse. Per tutto il tempo, aveva guardato fisso a terra, per paura di cogliere qualche espressione nel viso di Natsu. Nonostante tutto, adesso si sentiva sollevata, soprattutto perché aveva finalmente ammesso a sé stessa cosa provava.

Spostò lo sguardo su Natsu e quasi avrebbe voluto dargli un pugno: - Ma che cavolo fa? Si è addormentato! - sbottò, quasi fra sé e sé, con i pugni chiusi.

Ciò però la faceva sentire un po' sollevata. Non voleva spiegargli cosa significassero le sue riflessioni, sebbene, conoscendo Natsu, avrebbe continuato comunque a non capire. Lucy pensò che, in fondo, lei si era sempre sentita così, però aveva sempre cercato di nasconderlo, di nascondere quanto in realtà tenesse a Natsu e quanto lui la facesse stare bene.

Il ragazzo era ancora seduto sulla panchina, solo che aveva la testa caduta di lato, con le ciocche di capelli dal colore dei petali di ciliegio che gli cadevano sulla faccia. Lucy era sicura che stesse dormendo perché, adesso che ci faceva caso, stava anche russando, come al solito.

La ragazza gli punzecchiò una guancia, per cercare di svegliarlo, ma lui nemmeno si muoveva, ogni tanto rideva o mormorava qualcosa, come se fosse immerso in un bel sogno.

- Certo che non è proprio il tipo con cui vorresti confidarti. - disse Lucy, tra sé e sé. Avrebbe dovuto aspettarselo da Natsu. Si chiese fino a dove il ragazzo avesse ascoltato il suo discorso.

Lucy non si era nemmeno accorta che lo stava guardando dormire. Il ragazzo alzò improvvisamente la testa, facendo sobbalzare Lucy a quel gesto repentino. Tuttavia, Natsu continuava a dormire, con gli occhi chiusi e la bocca socchiusa. Adesso aveva la testa dritta, come se fosse semplicemente seduto, un po' inclinata di lato.

Non seppe perché, ma la ragazza pensò che avrebbe voluto stampargli un bacio sulle labbra in quel momento, mentre lui non se ne accorgeva. Lucy si vergognò subito di quel pensiero ed arrossì, cercando di scacciare quei pensieri. Ma che ti salta in mente? Si era detta, tuttavia, non aveva spostato il suo sguardo.

A quel punto, Natsu aprì gli occhi, di scatto, quasi meccanicamente. Era così strano che nemmeno si svegliava come una persona normale. Il ragazzo si ritrovò subito davanti Lucy, che lo guardava con un'espressione strana: - Lucy! Come mai sei così vicina? - aveva semplicemente chiesto, facendo uno dei suoi soliti sorrisi.

Ma come fa ad addormentarsi e svegliarsi così improvvisamente! Si era lamentata Lucy nella sua testa. Notó che doveva essersi avvicinata a lui senza nemmeno accorgersene. Si allontanò subito e guardò da un'altra parte, imbarazzata.

- Che strano... - fece Natsu, portandosi una mano dietro la testa e massaggiandosela, come se stesse cercando di ordinare i suoi pensieri. - Cosa ci facevamo qui? - domandò, rivolto all'amica.

Lucy non poté non infuriarsi per la poca affidabilità dell'amico in quella situazione: - Mi stavo confidando con te, ricordi? Però credo che tu non abbia sentito nemmeno metà della storia. - incrociò le braccia al petto, ed iniziò a lanciargli occhiate fulminanti.

Fairy Tail - A Nalu StoryWhere stories live. Discover now