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Entrambi si erano avvicinati al tronco dell'albero, come se fosse improvvisamente venuta loro l'idea di poggiare la mano su di esso.

Lucy aveva disteso un braccio, senza nemmeno persarci, ed aveva poggiato il palmo aperto sul tronco, percependo quella scabrosità sulla sua mano. Per un attimo, si sentì come se potesse percepire l'energia vitale di quell'albero, in un modo simile a quello in cui poteva percepire il potere magico di qualcuno.

Natsu aveva anche allungato un braccio verso l'albero. Tuttavia, non aveva appoggiato la mano come Lucy. Preso dalla frustrazione, aveva chiuso la mano a pugno e l'aveva colpito, sfogando la sua rabbia, con una forza tale che tutto l'albero aveva vibrato come se ci fosse un terremoto, facendo cadere alcuni petali arcobaleno.

Lucy aveva sentito le vibrazioni improvvise dell'albero ed aveva lanciato un urlo di sorpresa, ritraendo a sé la mano, impaurita di aver provocato qualcosa con quel tocco, ed aveva indietreggiato di qualche passo.

Natsu era stato anche sorpreso nel sentire quel grido, come di qualcuno vicino a lui, nonostante avesse pensato di essere stato solo per tutto quel tempo. Questa voce. Pensò, in un attimo, e si mosse attorno all'albero, cercando di trovare la fonte.

- Lucy?

La ragazza aveva girato la testa di lato e si era ritrovata Natsu, inaspettatamente, in piedi adesso vicino a lei, che la guardava con aria spaesata, come se non si aspettasse di vederla lì.

- Che ci fai qui? - continuò Natsu, non nascondendo la sua perplessità. Non appena l'aveva vista, si era sentito come se fosse riemerso da quei giorni di solitudine e confusione e tutto ciò fosse stato cancellato.

Lucy si era anche sentita felice di rivedere Natsu, tuttavia, quella felicità si era presto trasformata in rabbia. Si era mossa verso l'amico, la fronte aggrottata ed i pugni chiusi e gli puntó subito un dito contro. - Come sarebbe a dire cosa ci faccio qui?! - sbottó. - Cosa ci fai tu qui? Mi stavi seguendo?

Lucy lo fissava con sguardo serio. Adesso che lui era lì, si sentiva come se si dovesse sfogare con lui e dirgli tutto ciò che pensava. Il fatto che se n'era stato lì per tutto quel tempo senza che lei se ne accorgesse, quasi la inquietava.

Natsu portò una mano avanti, spostandole via il dito che lei gli puntava sopra la faccia e le rispose a tono. - Ma che dici! - sbottò anche lui. - Credevo di essere solo anche io. - ammise.

L'atteggiamento di Natsu non fece che infuriarla ancora di più. Il ragazzo finalmente le rivolgeva la parola dopo giorni e tutto ciò che avevano da dirsi era sbraitarsi contro.

Lucy incrociò le braccia al petto e si girò dall'altra parte, dandogli le spalle. - Sai che mi piacciono gli alberi arcobaleno, è per questo che sono qui, no? - pronunciò, in tono ironico, come se fosse un'ovvietà, rispondendo alla domanda di prima di Natsu.

Per Natsu il fatto che le avesse dato le spalle non fu un problema, perché semplicemente si mosse attorno, in modo che potesse posizionarsi di nuovo di fronte a lei, diminuendo nel frattempo un po' anche la distanza fra loro. - Certo che lo so, che domande fai? - rispose, cercando di mitigare un po' i toni.

A Lucy non importò di suonare arrabbiata, visto che lo era davvero. - Era una domanda retorica, infatti.

Natsu non si preoccupò nemmeno del tono infastidito della ragazza, era semplicemente contento di vederla e di parlarle. Si rese conto di quanto fosse stato stupido a cercare di allontanarsi da lei. Non si rese nemmeno conto che la stava semplicemente fissando, come se non l'avesse vista da un anno a quella parte.

- E smettila di fissarmi in quel modo! - lo rimproverò subito Lucy, in tono irritato, visto che Natsu la fissava in maniera strana e lei cominciava a sentirsi in imbarazzo. Le guance le si erano colorate di rosso, tuttavia, la sua arrabbiatura non era passata.

Fairy Tail - A Nalu StoryWhere stories live. Discover now