Fairy Tail - A Nalu Story

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Natsu era corso verso Lucy, e nella foga, le era caduto di sopra, inciampando sui suoi stessi passi. L'unica cosa che lo aveva fermato erano stati i suoi gomiti che erano affondati sulla neve, ai lati della testa della ragazza. E adesso, si trovava a pochi centimetri da lei.

Nonostante lui l'avesse appena colpita in maniera troppo esagerata, tanto che l'aveva fatta cadere a terra come un sacco di patate, lei non aveva uno sguardo arrabbiato, al contrario, era come sorpresa, semplicemente, da quell'improvvisa vicinanza a lui. Lucy percepiva il corpo di Natsu, sopra il suo, riscardarla, e persino il suo respiro caldo le dava sollievo alle guance arrossate dal freddo.

Natsu non riusciva a staccare gli occhi da Lucy. La ragazza aveva la faccia che le brillava per via della neve che lui le aveva appena lanciato, che le ricopriva persino la ciglia e le sopracciglia, incanutendole. Il ragazzo non poté fare a meno di trovarla buffa in quel modo e rise di gusto. - Sembri un pupazzo di neve! - commentó, non potendo trattenere le risate.

- Cosa c'è di tanto divertente?! - sbottò lei, infastidita. Si era portata un braccio alla faccia e si era passata la manica del cappotto sugli occhi, in modo che potesse scrollarsi il bianco di dosso.

Non appena ebbe la faccia un po' più asciutta, nonostante ancora le pungesse per quel contatto con la neve ghiacciata, tornò a guardare Natsu, stavolta con uno sguardo accigliato. Lui era ancora su di lei e si chiedeva perché non si fosse spostato, liberandola. Voleva farle prendere ancora più freddo lasciandola lì stirata sulla neve?

Lucy non riuscì nemmeno a decifrare l'espressione di Natsu, la guardava intensamente, gli occhi che si spostavano tra i suoi, come se tremassero, e le sembrava persino che stessero brillando, come se fossero lucidi, per qualche bizzarro motivo.

Non poté non sentirsi a disagio, non capiva perché Natsu la stesse guardando così intensamente, come se... No, Lucy, smettila di farti film nella testa. Si era rimproverata. Eppure, non riusciva comunque a muoversi e nemmeno a controbattere. Adesso la sua espressione era soltanto sorpresa, gli occhi spalancati, la bocca semiaperta, come per permetterle meglio di respirare.

- Che ti prende, Natsu? - si era decisa a chiedere, seppure con non molta convinzione.

Nel frattempo, Happy aveva osservato tutta la scena, aveva visto l'amico cadere su Lucy e adesso la fissava in maniera strana, come se stesse per fare qualcosa. Happy poteva sentirsi strano solo guardandoli. Natsu, sei proprio un idiota. Si era detto il gatto blu, e si era posto l'obbiettivo di rimediare a quella situazione, prima che Natsu avesse mandato tutto a monte con Lucy e lui sarebbe finito in mezzo a fare da pacificatore.

Lucy sentiva di stare tremando per il freddo ma anche perché si sentiva improvvisamente sopraffatta dalle emozioni. Natsu non le aveva nemmeno risposto alla domanda che gli aveva fatto. Continuava semplicemente a fissarla, in quel modo strano, che la metteva a disagio più di qualsiasi altra cosa lui avesse potuto fare o dire.

Fu Happy a stroncare quel momento. Era svolazzato verso di loro, nonostante si sentisse anche lui a disagio nel vederli in quel modo, ed aveva urlato, vicino alle loro facce. - Insomma, la smettete di flirtare?! Vi sembra questo il momento?!

Invece che arrabbiarsi e rispondere a tono, come facevano di solito, Natsu e Lucy, invece, si sentirono entrambi sollevati che Happy li avesse riportati alla realtà. Natsu perché aveva temuto avrebbe fatto qualcosa di stupido, e probabilmente Lucy lo avrebbe picchiato e non gli avrebbe parlato più per tutta la vita. La ragazza perché credeva che, se fosse rimasta ancora lì, il cuore le sarebbe uscito dal petto a forza di battere così forte.

Si alzarono, però normalmente, non di fretta come facevano di solito, e si scotolarono la neve di dosso.

Happy era fiero di aver aiutato entrambi ed aver prevenuto una catastrofe. L'Exceed rifletteva su come Natsu fosse un ingenuo, non sapeva nemmeno quando era il momento o no di fare qualcosa, e lui stesso gli aveva detto che non avrebbe fatto nulla all'improvviso. Avrebbe voluto colpirlo con il pesce, ma preferiva mangiarlo.