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Juvia aveva sentito il cuore battere fortissimo mentre Gray la trascinava per mano. Sebbene il suo atteggiamento brusco, era contenta che il ragazzo non si fosse infuriato troppo con lei.

Gray l'aveva portata nella vecchia abitazione di Ur, dove un tempo lei, Gray e Lyon vivevano. Era una piccola casetta di legno, non molto distante dalla tomba della donna che il ragazzo aveva sempre considerato una madre.

Aveva fatto sedere Juvia su una panca di legno dell'abitacolo. Si era tolto la giacca e gliela aveva messa sulle spalle, tutto ciò meccanicamente, mantenendo un atteggiamento distaccato, come se non volesse mostrare alcun sentimento.

Juvia tremava sia di freddo che di emozione per il fatto che il dolce Gray si fosse tolto la giacca e l'avesse usata per riscaldarla, le riempiva il cuore di gioia. - A Juvia dispiace molto per la tua perdita. - si permise di dire.

- Ur non è morta per caso, lei si è sacrificata per noi, per me. - aveva tirato fuori il ragazzo, in tono cupo, senza nemmeno guardare Juvia. Stava in piedi di fronte a lei con lo sguardo fisso sul pavimento e gli occhi lucidi.

La ragazza non sapeva cosa dire o fare per tirare il ragazzo su di morale, non lo aveva mai visto così giù di corda. Si era intristita anche lei, ed aveva abbassato gli occhi. Prese a singhiozzare. - Juvia sa come ti senti, ma pensa che tu non debba darti la colpa in questo modo!

- Juvia, - aveva pronunciato Grey, notando le sue lacrime. - Non piangere in quel modo. Ci mancava solo questa. - le sue parole erano fredde, sebbene si potesse percepire una nota di dispiacere nella sua voce.

Il ragazzo aveva riflettuto sul fatto che la trattava sempre male, ed anche in quel momento, in cui lei aveva cercato soltanto di aiutarlo, lui si era atteggiato come se non gli importasse per niente di lei. In fondo, non sapeva come sarebbero state le sue giornate senza che Juvia gli ronzasse attorno, ormai si era abituato alla sua presenza, per quanto potesse mostrarsi infastidito da essa.

- Mi dispiace se ti tratto sempre male, Juvia. - si era scusato a modo suo, sinceramente. - Ma vedi, dopo la morte di Ur, ho deciso che non mi sarei affezionato più a nessuno. Tuttavia, seppure io cerchi di mostrarmi duro, anche egoista, ho molti amici alla gilda ai quali tengo. - aveva confessato.

Alla parola amici, a Juvia era sobbalzato il cuore. Forse anche io sono sua amica? Aveva supposto lei, con un briciolo di speranza in cuore. La ragazza lo fissava, con le guance rosse e la bocca semiaperta, in un'espressione di incredulità.

Gray si era subito infervorato. - Non ti fare strane idee! - aveva esclamato. - Ció che voglio dire è che cerco di rifugiarmi in me stesso, perché non voglio essere legato a nessuno in maniera eccessiva. - aveva riassunto.

A Juvia quel ragionamento era sembrato logico. Quando hai una persona a cui tieni molto, che sia un genitore, un maestro, un compagno o un amico, la felicità dell'uno dipende anche da quella dell'altro, così che adesso Gray fosse molto triste per il fatto che Ur non ci fosse più e che non sarebbe più tornata.

- Juvia tiene moltissimo a Gray, non le importa se lui non terrà mai a lei allo stesso modo. - proferì allora la maga dell'acqua, con determinazione.

Lui aveva scosso la testa. - Sei proprio una sciocca. - però il suo tono di voce non era di chi voleva lanciare un'offesa.

Juvia si era asciugata le lacrime, si era alzata ed aveva porto la giacca a Gray, visto che il freddo le era passato. Non aveva detto una parola. - Juvia toglierà il disturbo, le dispiace per questa situazione. - aveva detto ed aveva fatto per andarsene.

- Aspetta, - aveva detto Gray, in tono migliore, facendola arrestare. Adesso i due erano l'uno di fronte all'altra. - Mi è venuta un'idea. Facciamo uno scambio equo.

Fairy Tail - A Nalu StoryWhere stories live. Discover now