Verso l'eternità

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Verso l'eternità

Versailles, Palazzo Jarjayes, gennaio 1840

Erano trascorsi quattro anni e mezzo dal distacco, ma, per Oscar, il tempo si era fermato.

Aveva ripreso a seguire i lavori di restauro del palazzo e, quando questi erano finiti, aveva ricominciato ad attendere alle occupazioni quotidiane, fatte di tutto e di niente. Le giornate, però, erano interminabili e non aveva alcuno con cui trascorrerle.

La stanza di André era stata lasciata esattamente come era quando egli se ne era andato. Niente era stato portato via e, allorché Antigone si era azzardata a proporre alla madre di distribuire gli indumenti e gli effetti personali del padre fra i parenti o di darli ai poveri, lei non le aveva rivolto la parola per una settimana.

Non gradiva che i figli e i nipoti le parlassero di André al passato e quelli avevano finito per non parlargliene affatto.

Non si era mai recata sulla tomba di André nemmeno per le ricorrenze o semplicemente per deporvi sopra un fiore. Troppo doloroso sarebbe stato pensare al viso sereno e gentile del marito e trovarsi di fronte una lapide di marmo.

Naturalmente, sapeva che André era morto, ma si opponeva a questa realtà ineluttabile con tutta la fermezza di un carattere determinato, resa ancora più esacerbata dalla consapevolezza di trovarsi in un vicolo cieco. Ogni angolo della casa le parlava di lui e di loro due insieme e questo la consolava e la affliggeva al tempo stesso.

Le avevano proposto di trasferirsi temporaneamente a Palazzo Girodel o a Lille, presso i Marchesi de Saint Quentin, dove era andata a vivere Rosalie dopo il matrimonio della figlia oppure di fare dei viaggi per l'Europa, ma lei aveva sempre rifiutato. Che senso avrebbe avuto vivere nuove esperienze e vedere posti bellissimi senza qualcuno con cui condividere tutto ciò?

Con i figli e i nipoti era affettuosa eppur sfuggente. Con i servitori era gentile, ma distante.

Alain andava a farle visita quando poteva, ma, trovandosi davanti a un muro di tetraggine, finiva per immalinconirsi anche lui che, oltretutto, solo lo era davvero e da sempre. Il dolore vede soltanto se stesso eppure si trasmette con grande facilità. Quando Alain giungeva al culmine della sopportazione, spariva, per, poi, farsi rivedere a settimane o mesi di distanza, dopo avere smaltito.

Un giorno al mese, veniva a farle visita anche Mathilde de Croisenois, nata de La Môle, il cui fratello aveva sposato una delle nipoti di Oscar e di André. Dopo i fatti di Besançon, la Marchesa era rimasta incredibilmente affezionata ai de Jarjayes et de Lille – cosa tanto più straordinaria se si pensa all'indole egocentrica che l'aveva sempre contraddistinta – e, ai funerali di André, si era presentata con delle lunghe vesti nere e un'aria così afflitta da sembrare la Mater Lacrimarum. "Farà così pure ai miei", pensava Oscar. La bella Mathilde si recava a Palazzo Jarjayes con le migliori intenzioni della più affezionata delle parenti, ma, non avendo perso alcunché del suo carattere eccessivo e fanatico, a volte Oscar doveva fare violenza a se stessa per non cacciarla via. E faceva bene, perché il grande cuore di Oscar e di André aveva finito per migliorare persino Mathilde.

Ben più rasserenanti e distensive erano state le visite di Madame de Girodel, finché erano durate. La dolce signora era sempre riuscita a tirare fuori il meglio da tutti, persino da Oscar durante la vedovanza. Tuttavia, un anno dopo André, era spirata pure lei, sussurrando il nome del marito.

Poi, c'erano gli incontri periodici con la Regina Madre, le cavalcate col Conte di Fersen e le volte che si recava alla Reggia di Versailles, su invito della Delfina e del Duca di Berry. Tutti l'amavano, riamati e nulla la consolava.

Oscar aveva sempre teso all'assoluto, non si era mai arresa alle mezze misure e questa circostanza, che l'aveva spinta a dare il massimo, ora, le presentava il conto. Una gradevole compagnia, che avrebbe consolato chiunque, nulla avrebbe potuto su di lei, perché non sarebbe stata la compagnia di lui. Si trattasse di un figlio, di un nipote o dell'amico di tutta una vita.

La leonessa di FranciaKde žijí příběhy. Začni objevovat