Anime perse

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Anime perse

Parigi, giugno 1806

Estraniazione, abbandono, gelo, furono queste le sensazioni che Oscar avvertì quando, in una brumosa mattina di giugno, a fianco di André, varcò la soglia dell'austero e massiccio edificio parigino.

Dietro di lei, camminavano il Generale de Girodel, il Colonnello de Valmy, Honoré, ora Capitano delle Guardie Reali e due reclute.

Erano lontani dall'elegante architettura della reggia o di Palazzo Jarjayes. Il lunghissimo parallelepipedo grigio in cui erano entrati – che, quel giorno, sembrava un tutt'uno col cielo coperto da grosse nubi gravide d'acqua – ricordava, piuttosto, nella struttura, l'Hôtel des Invalides, tranne che per la cupola che era tonda e schiacciata mentre l'altra svettava a ogiva.

Camminare per i lunghi corridoi deserti, anonimi e disadorni dell'edificio non migliorò lo stato d'animo dei sette visitatori che speravano di espletare prima possibile lo sgradevole incarico per tornare alle loro ordinarie mansioni.

– Signori, il Direttore Vi riceverà subito, abbiate la compiacenza di attenderlo in questa saletta – disse il funzionario che li aveva ricevuti sulla soglia della struttura.

Oscar stava per obbedire, quando lo sguardo le cadde oltre una vetrata, sita nella parete che correva perpendicolarmente al corridoio che dava sulla saletta.

– Chi sono quelle persone là fuori? – chiese la donna, con aria perplessa.

– Generale de Jarjayes, non è il caso che Vi avviciniate – protestò il funzionario – Si tratta di uno dei cortili interni della struttura... Ci sono le nostre ospiti, capite...

Ma Oscar si era già diretta, a grandi falcate, in direzione della vetrata e, giunta di fronte a essa, fece girare la maniglia e la aprì. Uscita in cortile, si trovò di fronte qualcosa che la scosse nel profondo. Diverse donne, malmesse e scarmigliate, stazionavano nel cortile, impegnate in diverse pose, ma col volto egualmente devastato dalla follia.

Una di loro percorreva l'area a passo veloce e costeggiando i muri, con le braccia conserte e la testa dondolante in un perpetuo annuire, emettendo, di tanto in tanto, dei mugugni e, quando finiva il giro, ne iniziava subito un altro. Una seconda malata si contorceva a terra, con le vesti discinte, urlando e guaendo, mostrando agli occhi dei presenti ciò che il pudore le avrebbe dovuto far celare. Alcune degenti erano incatenate a una parete e, mentre alcune si ritraevano al passaggio della visitatrice, raggomitolandosi su se stesse, nell'evidente timore di percosse troppo spesso ricevute, altre, più aggressive, davano continui strattoni alle catene, nel vano tentativo di spezzarle.

Oscar, con espressione turbata e avvilita, guardò negli occhi André che l'aveva raggiunta, quando una vecchia picchiettò le dita della mano sul braccio dell'uomo, biascicando: "Gentile Signore" e, subito dopo, si sollevò la gonna fino alla vita, mostrando due gambe ossute e rugose e il pube incanutito mentre sghignazzava sguaiatamente, con la bocca innaturalmente aperta dalla quale sporgeva un unico dente. André chinò discretamente gli occhi per non guardare ciò che l'assenza di ragione impediva alla malcapitata di custodire.

Un'altra donna, di età indefinibile, si era accovacciata a poca distanza da loro e, come se niente fosse, si era messa a defecare davanti a tutti.

Da una scala esterna in muratura, protetta da una ringhiera di ferro, stava scendendo un'inserviente che conduceva dietro di sé una paziente con la testa ciondolante all'indietro e l'espressione ebete.

Subito dopo, una ventenne, con la gonna lunga fino ai polpacci, le calze lente e afflosciate, ricadenti sulle caviglie e la camicia abbassata che scopriva un seno prosperoso, quasi sicuramente gonfio di latte, richiamò l'attenzione di Oscar con un guaito e, appena questa si fu voltata, le mostrò una bambola di paglia che, poi, accostò al capezzolo. Oscar la ricambiò con uno sguardo mesto e buono e con un sorriso carico di compassione. Poi, guardò verso André e i due si fissarono per qualche istante senza dire nulla.

La leonessa di FranciaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant