Le catacombe di Parigi

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Le catacombe di Parigi


Catacombe di Parigi, 2 novembre 1811


La scala a chiocciola si immergeva come un vortice di pietra nelle viscere della terra, tacito viatico verso la Parigi dell'oscurità.

Ogni nuovo passo appoggiato sul gradino inferiore incuteva l'idea di un lento, ma inesorabile sprofondare negli inferi e, come aveva fatto notare, con finta leggerezza, André, in un certo senso, era proprio così.

All'inizio della discesa, avevano camminato girando indietro lo sguardo, quasi a voler catturare ogni sempre più tenue bagliore di luce e, quando erano arrivati al punto in cui i raggi del sole non illuminavano più le pareti e i gradini di pietra, avevano avvertito una morsa opprimente serrare i loro cuori.

Di gradino in gradino, le tenebre si facevano sempre più scure, l'aria più viziata e l'atmosfera più claustrofobica.
Oltre a Oscar e André, erano presenti il Conte di Fersen, Alain che aveva offerto il suo aiuto incondizionato, dando la sua parola che non ne avrebbe parlato con Napoleone, il Colonnello de Valmy, dieci Guardie Reali e altrettante Guardie Municipali, addette al servizio d'ordine nelle catacombe che, con la loro esperienza, avrebbero scongiurato o perlomeno attenuato ogni rischio di smarrimento. Aveva insistito per unirsi al gruppo anche Lisimba, lo schiavo africano salvato da Oscar e da André sei anni prima e rimasto a servizio a Palazzo Jarjayes, dove, oltre a lavorare come valletto, riceveva anche un'approfondita istruzione. L'uomo, col suo sesto senso da cacciatore, aveva intuito la pericolosità della missione e aveva, perciò, voluto seguire i suoi salvatori, verso i quali nutriva un obbligo di riconoscenza e un forte affetto.


Trecento chilometri di gallerie si diramano venti metri sotto Parigi, formando un labirinto inestricabile e soltanto in minima parte esplorato, effetto degli scavi che si protrassero dall'epoca gallo – romana a quella medievale. Le profondità della terra custodiscono, infatti, una sconfinata cava di calcare, per secoli sfruttata senza criterio dai popoli che si sono succeduti nel dominio di quei luoghi, al punto da causare crolli e voragini alla città sovrastante. Per questa ragione, gli scavi furono interrotti in epoca medievale e, tuttavia, i crolli continuarono anche successivamente, così da portare all'emanazione del divieto di costruire edifici più alti di cinque piani.

Al problema della stabilità, si aggiunse, ben presto, quello del sovraccarico di morti.

I cimiteri parigini, scavati tutti intorno alle chiese, in appezzamenti di terreno spesso piccoli e non espandibili, perché interclusi dalle case confinanti, erano stracolmi. I cadaveri dei più poveri erano sepolti l'uno sull'altro, in fosse comuni e lasciati a marcire in terra mista a calce che ne velocizzava la decomposizione. Quando il processo di scheletrificazione era completo, le ossa erano dissepolte e accatastate negli ossari, ai bordi delle fosse e nuovi cadaveri andavano a riempire la terra già putrida. A causa delle piogge, i liquami della decomposizione si riversavano nelle strade e avvelenavano i pozzi, causando numerose epidemie.

La situazione era ovunque drammatica, ma diventava insostenibile nel più grande camposanto parigino, il Cimitero degli Innocenti, che ospitava due milioni di morti. Tanto era colmo che, a un certo punto, i nuovi cadaveri furono sepolti sopra la superficie, in un terrapieno circondato da mura. Nel 1780, un violento temporale fece crollare uno dei muri e i cadaveri si riversarono nelle vie circostanti, finendo anche nella cantina di un vicino ristorante.

Il Cimitero degli Innocenti fu, quindi, chiuso, ma il problema rimase, finché, nel 1786, il Consiglio di Stato decise di trasferire le ossa di tutti i cimiteri di Parigi nei meandri delle gallerie sotterranee, così da svuotare le fosse e da riempire il vuoto lasciato dall'escavazione del calcare con i resti dei morti.
Per due anni, decine e decine di carretti trasportarono le ossa riesumate dai cimiteri parigini ai pozzi d'accesso alle gallerie, svolgendo il triste lavoro di notte, per evitare di attirare l'attenzione dei cittadini. Il trasferimento si protrasse, poi, per oltre un secolo, fino a che non furono stipati nel sottosuolo oltre sei milioni di morti.

La leonessa di FranciaWhere stories live. Discover now