La Torre di Londra

2 0 0
                                    

La Torre di Londra

Londra, Palazzo di Westminster, aprile 1799

Dal suo scranno di scuro legno di quercia, l'anziano Lord Tilney guardò inquisitorio André, chiamato a comparire a Westminster Hall davanti a una giuria che avrebbe deciso se rinviarlo a giudizio per spionaggio.

Da quando il figlio era morto in battaglia, il nobiluomo britannico odiava cordialmente i francesi, da lui ritenuti infidi, mentitori e guerrafondai.

– Da quanto tempo non incontrate il Conte di Canterbury, Conte di Lille? – domandò l'uomo, con voce profonda e nitida.

– Da maggio del 1797, Signore, in occasione del battesimo del quarto figlio del Conte e della Contessa – rispose André, con espressione calma.

Subito dopo lo sbarco in Inghilterra della Royal Navy, André era stato tradotto a Londra, in un carcere militare dal quale, due giorni dopo, era stato trasferito alla Torre. In quell'antica fortezza, era rimasto confinato per diversi mesi, trascorrendovi l'inverno più umido della sua vita, finché, all'inizio della primavera, gli era stato comunicato che sarebbe presto comparso di fronte a una giuria di suoi pari che avrebbe deciso se esistevano prove sufficienti per rinviarlo a giudizio per spionaggio.

– Abbiamo ragione di ritenere che i Vostri abboccamenti col Conte di Canterbury, da più di un anno agli arresti domiciliari perché sospettato di alto tradimento e di spionaggio, siano stati più frequenti e recenti di quelli da Voi dichiarati, Conte di Lille – ribatté il vecchio Pari, con sguardo attento e severo cipiglio mentre corrugava la fronte.

– Devo rispettosamente dissentire, Milord – disse André, conservando integra la sua compostezza – Come già Vi ho detto e ora Vi confermo, non incontro il Conte di Canterbury dal mese di maggio dell'anno 1797.

– In che rapporti siete col Conte di Canterbury, Conte di Lille? – domandò Lord Tilney senza mutare espressione e tono di voce.

– Egli è parente di mia moglie, Signore. La madre di mio suocero, il Generale de Jarjayes, era Lady Alice Highbridge, figlia di Lord Oscar Highbridge, ottavo Conte di Canterbury e trisavolo dell'attuale Conte.

– Vi trovate, quindi, in stretti rapporti con un uomo accusato di alto tradimento, Conte di Lille – sottolineò Lord Tilney, con voce risoluta che assomigliava a un rimprovero.

– Siete ancora una volta in errore, Milord. Il Conte di Canterbury è un uomo integerrimo e dalla reputazione specchiata. Egli è caduto vittima di una cospirazione del Duca d'Orléans e del Conte di Compiègne che, con i loro artifici, hanno fatto scoppiare la guerra tra la Francia e l'Inghilterra. Costoro sono anche riusciti a portare dalla loro parte il Generale Napoleone Bonaparte, come dimostrano le lettere che...

– Avremo modo di tornare sull'argomento delle Vostre misteriose lettere a tempo debito, Conte di Lille – lo interruppe Lord Tilney, il cui tono lievemente brusco tradiva una certa impazienza – Per ora, rimaniamo concentrati sul Conte di Canterbury che, per inciso, è colui che paga il Vostro mantenimento nella Torre. E' innegabile che egli si è recato spesso in Francia a incontrare Voi e Vostra moglie e che lo stesso avete fatto Voi con lui. E' altrettanto innegabile che Vostra moglie è legata da un'amicizia trentennale con la Regina Maria Antonietta che voleva pianificare l'invasione delle nostre coste.

– E' risaputo che la Royal Navy è di gran lunga superiore alla Regia Marina francese – ribatté prontamente André – Soltanto un pazzo potrebbe sperare di averne ragione in uno scontro improvvisato.

– Non è che la Vostra Regina, in passato, sia mai brillata per avvedutezza – ironizzò fulmineamente Lord Tilney, suscitando un subitaneo mormorio divertito degli altri Pari che portò un simulacro di vivacità nell'opprimente sala rivestita di legno scuro.

La leonessa di FranciaOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz